Bene. Come sempre succede alla Rai, le cose prima o poi si sistemano se la politica decide che devono essere sistemate. Intendiamoci: con il voto che il Cda di viale Mazzini ha espresso ieri a maggioranza, indicando nuovamente Marcello Foa come presidente, con il passaggio in Commissione di vigilanza martedì prossimo, si concluderà una telenovela (è il caso di dirlo) con il finale sospeso da due mesi, e grazie alla disponibilità di Forza Italia di appoggiare la sua nomina. Verrà sistemato quindi l’assetto istituzionale. Per il resto, vedremo.
Yoda vi ha già detto che l’amministratore delegato Fabrizio Salini, che risponde a Di Maio perché indicato da lui, ha un curriculum troppo leggero per poter guidare un’azienda così grande e complicata, mentre il presidente Foa — che risponde a Salvini — non ha poteri se non di rappresentanza, e quindi nulli nei confronti della struttura aziendale. Dalle prime nomine si capirà qualcosa, almeno sull’informazione, e Dio ci scampi se si ripeterà quello che avviene per i collaboratori scelti dai nuovi al Governo. Tra questi, i leghisti sembrano essere un tantino più accorti, e pure disporre di un bacino di esperti qua e là non disprezzabili (in fondo governano alcune delle regioni più importanti del paese), mentre i social network sono pieni di rivelazioni su cv gonfiati o imbarazzanti di collaboratori scelti dai 5 Stelle.
In soccorso dei 5 Stelle c’è però il fatto che in Rai sono tutti assai esperti nel “bandwagoning”, vale a dire nel saltare sul carro del vincitore, e quindi ci ritroveremo dirigenti e funzionari di lungo corso pronti a rivestire una delle due magliette pur di avere in cambio una promozione. Data la recente pace siglata da Berlusconi, Meloni e Salvini, è presumibile che in maggioranza potrebbero in verità scegliere la maglietta verde, che sembra destinata a durare maggiormente nel tempo, anche dopo la fine (regolare o anticipata) del governo Frankenstein.
In tutto ciò, a Yoda piacerebbe essere una mosca per poter volare nei corridoi di viale Mazzini per vedere le facce di quelli che fino a ieri erano sfegatati renziani. Ma forse qualche retroscena ce le racconterà.