La scelta di Claudio Andrea Gemme come commissario per la ricostruzione a Genova è stata definita «un segnale di attenzione verso la città» dal governatore della Liguria, Giovanni Toti. Ma d’altra parte è convinto che chiunque assumerà quel ruolo «non avrà vita facile» a causa del decreto che «inibisce molti» dei percorsi per la ricostruzione che sarebbero più pratici. Toti lo dichiarato a margine dell’evento “L’Italia forte. Ricostruire il Paese, tornare a crescere”, organizzato a Bergamo. Dal canto suo Gemme ha già dato la sua disponibilità ed è pronto a partire con le idee molto chiare. Innanzitutto, anche se 8 mesi gli sembrano «un po’ pochi», promette velocità di esecuzione. «Il decreto l’ho letto e riletto, potrò esprimermi solo quando entrerò nel dossier e cercherò di capire quali sono i processi migliori per semplificare le attività. Dobbiamo fare un percorso veloce», ha dichiarato Gemme, come riportato da Il Secolo XIX. «La prima cosa è una buona squadra, un team di persone che andranno selezionate adeguatamente», una scelta che «spetterà al sottoscritto e alle componenti del governo. (agg. di Silvana Palazzo)
PD: “CONFLITTO D’INTERESSI”
Appare sempre più scontata la nomina di Claudio Gemme in qualità di commissario straordinario per la ricostruzione del ponte di Genova. Sono in tanti però in queste ore ad evidenziare un potenziale conflitto d’interessi per il manager 70enne. Gemme, infatti, come ricordato dal Corriere della Sera è un altissimo dirigente di Fincantieri, la stessa società alla quale il MoVimento 5 Stelle sarebbe propensa ad affidare la ricostruzione dell’opera. A mettere in evidenza questa possibile anomalia è stato l’esponente Pd Ubaldo Pagano, che ha dichiarato:”Il profilo professionale di Gemme non è in discussione, ma i rischi di conflitto di interessi sono evidenti. Il ponte va ricostruito presto e bene, ma soprattutto nel rispetto delle regole”. (agg. di Dario D’Angelo)
“COMITATO SFOLLATI SCETTICO”
Sarà il numero uno di Fincantieri Sistemi Integrati, Claudio Gemme, il Commissario straordinario di Genova. Annunciato ormai da un mese a questa parte, nella giornata di ieri è stato finalmente svelato il nome di questa figura che avrà l’arduo compito di prendere in mano la situazione e rimettere in moto il capoluogo ligure. «E’ un professionista ottimo e capace – le parole di Edoardo Rixi, il viceministro – e conosce bene Genova». Questo invece il commento di Ennio Guerci, il portavoce del comitato degli sfollati, che non intende sbilanciarsi più di tanto: «Ha anche partecipato a una delle prime assemblee dopo il disastro – racconta, come riporta Tele Nord.it – e pensavamo che fosse per esprimere solidarietà, invece era proprio per una questione pratica, perché quell’appartamento è ancora di proprietà della sua famiglia». Guerci era un ex compagno di scuola di Gemme: «Con Claudio abbiamo frequentato la stessa scuola – ha proseguito – se fosse davvero lui il commissario per noi sarebbe una buona cosa, è genovese, è vicino alla nostra realtà, ma incrociamo le dita perché, come si dice, ‘nemo propheta in patria’». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“ACCETTO LA SFIDA CON AMORE”
«E’ tutto molto complicato ma accetto la sfida con amore». Così ha parlato Claudio Andrea Gemme, il commissario straordinario in pectore per la ricostruzione di Genova. Manca solo l’ufficialità ma a meno di colpi di scena sarà lui a dove gestire l’emergenza del capoluogo ligure dopo il crollo del ponte Morandi. «Sono genovese – spiega il top manager ai microfoni del quotidiano “di casa”, il Secolo XIX – innamorato della mia città. E ho voglia di fare bene per la mia città. Presto e bene». Claudio Gemme è legatissimo a Genova, è un ansaldino, avendo lavorato per una vita all’Ansaldo dove vi è entrato nel 1973. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, lo avrebbe voluto come sindaco di Genova, mentre Bono lo aveva scelto per la presidenza della Confindustria di Genova. Tifoso della Sampdoria doc, ha due figlie mentre i genitori sono proprietari di un appartamento che si trova proprio sotto il ponte Morandi, attualmente disabitato anche perché da tempo si sono trasferiti in campagna. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONFERME SUL NOME DI CLAUDIO GEMME
Arrivano sempre più conferme rispetto alla nomina di Claudio Gemme a commissario straordinario per la ricostruzione del ponte di Genova dopo il crollo del viadotto Morandi. Ad avvalorare le indiscrezioni di un’intesa raggiunta all’interno della compagine governativa tra Lega e M5s è stato in serata lo stesso commissario “in pectore”, che interpellato dall’Ansa ha dichiarato:”Ho dato la mia disponibilità a fare il Commissario, è una bella sfida per chiunque accetti questo incarico”. Il 70enne manager di Fincantieri ha comunque sottolineato di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulla sua eventuale nomina. Una precisazione, la sua, da interpretare con ogni probabilità come un atto di cortesia istituzionale in attesa che la sua nomina da parte del governo venga messa nero su bianco. (agg. di Dario D’Angelo)
CLAUDIO GEMME, IL CUORE A GENOVA
Un manager di lungo corso con il cuore a Genova: così Il Sole 24 Ore definisce Claudio Gemme, commissario straordinario per la ricostruzione del ponte Morandi “in pectore”. L’attuale presidente e amministratore delegato di Fincantieri Sistemi Integrati può vantare un curriculum di tutto rispetto che lo vede impegnato da tempo nel campo dell’energia e dell’efficienza energetica. Ma è sempre il quotidiano di Confindustria a ricordare come Claudio Gemme abbia ottenuto grazie alla sua attività manageriale delle soddisfazioni non da poco: nel 2002 è stato nominato infatti Cavaliere della Repubblica e el dicembre 2015 è stato insignito del Premio Grandi Guglie Milano per essersi distinto nella valorizzazione del tessuto economico, scientifico, sociale e culturale nell’area metropolitana milanese. (agg. di Dario D’Angelo)
CLAUDIO GEMME, LA MAMMA HA CASA SOTTO IL PONTE
Claudio Gemme è il commissario in pectore per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova. Il suo nome non è ufficiale, ma fonti di governo hanno spiegato all’AdnKronos che il suo nome ha trovato consenso soprattutto nella Lega, che ha fatto pressing affinché gli venisse affidato il ruolo a cui il decreto emergenze attribuisce ampi poteri. Gemme, 70 anni, è stato toccato in prima persona dalla tragedia del crollo del ponte dello scorso 14 agosto. La madre del 70enne figura nella lista degli sfollati, con altri suoi parenti, che sono residenti in uno dei palazzi di via Porro, nelle immediate vicinanze del viadotto. Gemme, 70 anni, è stato prima in Finmeccanica e poi alla Ansaldo. Ma proviene da Fincantieri, cioè l’azienda che per il vicepremier Luigi Di Maio dovrebbe occuparsi della ricostruzione del ponte. Claudio Gemme ha lavorato a lungo all’estero: in Russia, Germania e Giappone. In passato è stato vicino alla presidenza di Confindustria Genova, ora siede nel Consiglio di presidenza di Confindustria.
CLAUDIO GEMME, CHI È IL COMMISSARIO PER IL PONTE MORANDI
Il manager Claudio Gemme ha ricoperto numerosi incarichi dirigenziali durante la sua attività professionale. È entrato in Finmeccanica nel 1973 nell’ambito della Direzione approvvigionamenti, poi nella Gestione progetti di Ansaldo. Ha gestito dal 1987 il contenzioso tra industria e governo dopo la chiusura delle centrali nucleari a valle del referendum. Come riportato da Lettera43, nel 2000 ha gestito la privatizzazione del ramo industriale del gruppo Ansaldo e poi, quando l’azionista americano High Voltage Engineering Corporation è entrato in crisi nel 2005, ha fornito il suo contributo per il risanamento dell’azienda che era quasi sull’orlo del fallimento. Esperto di efficienza energetica, Claudio Gemme ha rivestito numerose cariche nei principali enti e associazioni di settore a livello nazionale ed europeo. Il governatore ligure Giovanni Toti l’anno scorso avrebbe voluto proprio lui come candidato sindaco del centrodestra a Genova.