Il Governo sembra andare a gonfie vele nei sondaggi politici riguardanti le intenzioni di voto. E La Lega vive un momento particolarmente positivo, se si pensa che Matteo Salvini è il leader con la più alta fiducia tra gli italiani. Emg Acqua ha realizzato infatti un sondaggio dal quale emerge che il ministro dell’Interno ha la fiducia del 52% degli intervistati, percentuale in rialzo di un punto rispetto a una settimana fa. Di contro Luigi Di Maio, altro vicepremier, perde un punto e così scende al terzo posto con il 46%, andando sotto Giuseppe Conte, stabile al 47%. Complice forse anche il ritorno in scena dopo diverso tempo, Silvio Berlusconi nelle retrovie sale dal 16% al 17%, staccando così Matteo Renzi che scende dal 16% al 15%. Il primo dei non governativi è comunque l’ex Premier Paolo Gentiloni, che ha il 25% di fiducia (in calo di un punto), che resta davanti sia a Giorgia Meloni (al 22% in ascesa di un punto) che al collega di partito Nicola Zingaretti (stabile al 17%). Maurizio Martina perde altri due punti scivolando al 14%, ma resta davanti a Piero Grasso, che scende di un punto al 12%.
SONDAGGI POLITICI, I GIUDIZI SUL GOVERNO CONTE
Il Governo ha approvato la Nota di aggiornamento al Def prevedendo per il 2019 un deficit/Pil al 2,4%. In questo modo l’esecutivo punta a finanziare in deficit le principali misure del contratto stipulato tra Lega e Movimento 5 Stelle in modo da inserirle nella Legge di bilancio. Una scelta che potrebbe pagare, in termini di consenso. Secondo un sondaggio Ipsos, infatti, il 59% degli italiani giudicherà il Governo Conte da quanto realizzerà su temi quali l’abbassamento delle tasse, il reddito di cittadinanza e l’abolizione della Legge Fornero. Solo il 21%, invece, guarderà se riuscirà o meno a fermare l’ingresso degli immigrati nel nostro Paese. C’è da dire che il 20% non si esprime né sull’uno, né sull’altro tema. Ciò non toglie che gli intervistati giudichino importanti i provvedimenti di carattere economico.
LA LEGA CONTA PIÙ DI M5S
Da un’altra domanda si deduce, tuttavia, che forse gli italiani diano la precedenza a taglio delle tasse e riforma delle pensioni piuttosto che al reddito di cittadinanza, visto che il 51% degli intervistati ritiene che si tratti di una forma di puro assistenzialismo. Per il 37% è invece un sostegno necessario a chi è privo di un reddito minimo. Il 12% non si esprime. È poi interessante notare che per il 43% degli intervistati, nel Governo Conte la Lega conta più del Movimento 5 Stelle, mentre solo il 7% la pensa al contrario. Per il 42%, tuttavia, i due partiti contano allo stesso modo. Vedremo se dopo l’approvazione della Nota di aggiornamento al Def l’opinione degli italiani cambierà, visto che è stato soprattutto Di Maio a spingere per un deficit sopra il 2% del Pil.