Le elezioni anticipate e una conseguente crisi del debito italiano potrebbero essere molto vicine se qualcuno non riesce a tirar fuori un coniglio dal cilindro della legge finanziaria, e tutto gira intorno alla Lega. 

Le Lega ha 49 milioni di fondi congelati, quindi non ha soldi per una campagna elettorale normale. Il suo leader Matteo Salvini ha avuto l’idea geniale di farsi la campagna elettorale gratis agitando l’incubo dei migranti e in effetti i suoi consensi sono in ascesa. 



Solo che dopo l’episodio dello stallo della nave Diciotti questo escamotage non si potrà più usare. Se Salvini bloccasse di nuovo una nave, probabilmente un magistrato interverrebbe subito e così farebbe la Chiesa sistemando i migranti. Cioè una eventuale “Diciannovi”, dopo la Diciotti, delegittimerebbe Salvini e potrebbe iniziare la sua china discendente.



Non ci sono poi risorse per una finanziaria espansiva, che mantenga gli impegni presi prima delle elezioni. 

Quindi, senza soldi per una campagna elettorale, senza soldi per le sue promesse elettorali e tarpata delle sue ali di propaganda gratis, se la Lega non vuole essere sconfitta prima ancora di vincere, deve scommettere nelle elezioni anticipate.

In teoria i numeri della Lega oggi non sono tali da costringere al voto: una maggioranza alternativa è possibile. Ma in quel caso la Lega sarebbe di fatto l’unico partito d’opposizione e il M5s, che già oggi barcolla perché non riesce a stare dietro a Salvini, potrebbe avere un tracollo. 



Ergo: il M5s non reggerebbe la situazione senza la Lega e anzi la seguirebbe verso le elezioni anticipate senza avere fatto la finanziaria, o con una finanziaria rattoppata, tale da potere accusare altri della situazione e cercare una vittoria totale degli uni (Lega) o degli altri (M5s) in primavera. Naturalmente lo spread così andrebbe alle stelle, potrebbe dover intervenire la troika, eccetera. Sarebbe insomma un disastro per l’Italia ma una manna per i due partiti.

In questa situazione di fatto non esiste allora altra soluzione che trovare il modo di avere una finanziaria espansiva. Essa allungherebbe i tempi politici, tutelando lo spread, e permetterebbe di allungare la vita della legislatura. Ma il punto di equilibrio politico, come aveva detto ormai prima dell’estate il ministro dell’Europa Paolo Savona, è riuscire a fare una finanziaria espansiva, altrimenti tutto crolla. Naturalmente se si va in contrasto con la Ue, tutto crolla ugualmente, ma in questo caso Lega e M5s vincerebbero comunque.

La questione centrale allora è: cosa l’Italia può inventarsi per salvare difficoltà del paese e dei partiti? Senza una risposta rapida a questa domanda l’autunno italiano potrebbe rivelarsi caldissimo.