Secondo il giornalista ed esperto economico Davide Giacalone, le conclusioni di Fitch negli scorsi giorni hanno fatto un favore al Ministro dell’Economia Tria: «a differenza di Moody’s, che molto più semplicemente ha rimandato il suo giudizio verso l’operato del governo, Fitch invece ha detto delle cose, fornito degli scenari, brutti o belli che siano. In altre parole ha dato delle munizioni a Tria affinché possa giocarsi la partita con Salvini e Di Maio e dire ‘questo si può fare, questo no’». Nella lunga intervista su Formiche.net, Giacalone analizza anche gli ultimi “proclami” lanciati dal vicepremier della Lega proprio in merito alla “sfida” ai mercati internazionali: «Salvini e Di Maio più attenti quando devono parlare di Deficit? Naturalmente, però anche qui va fatto un chiarimento. I mercati reagiscono alle parole, ma è molto probabile che abbiano considerato finora queste uscite politiche solo come chiacchere o poco più L’inferno, quello vero, arriverà con la manovra se non si troverà un accordo». (agg. di Niccolò Magnani)
MINISTRO “AVVISA” I MERCATI UE
Matteo Salvini non è il ministro dell’Economia ma è proprio su questo tema che il leader della Lega si gioca gran parte della sua credibilità e della sua popolarità in vista delle prossime elezioni Europee 2019. Milioni di italiani sperano di pagare meno tasse, tanti elettori del Carroccio attendono di vedere applicata la flat tax ed è per questo motivo che nel percorso che porterà alla definizione della Legge di Bilancio le parole di uno degli estensori del contratto di governo vanno pesate con cura. Ieri dalla Berghem Fest il ministro dell’Interno – come riporta l’Huffington Post – assicurava:”A noi interessa fare le cose che servono per la gente, i numeri vengono dopo. Cercheremo nei limiti del possibile di rispettare i vincoli dell’Europa, ma prima viene il benessere degli italiani”. La questione resta sul tavolo: l’Italia sforerà o no il tetto del 3% del rapporto deficit/Pil? (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI, “TETTO 3%? LO SFIOREREMO DOLCEMENTE”
Il Ministro degli Interni nell’intervista a Radio24 stamane ha ripreso un punto importante affrontato anche ieri sera alla festa della Lega a Bergamo, e riguarda la Manovra: «il vincolo del 3% (del rapporto deficit/Pil, ndr) lo sfioreremo dolcemente, come i leghisti sanno fare, senza superarlo». Insomma una dichiarazione che per una volta spezza una lancia a favore del Ministro Tria che nelle scorse ore da Pechino aveva rilanciato sulla necessità di rispettare a pieno gli impegni dell’Italia in Ue, non rinunciando però alle politiche di crescita e di spesa (qui tutti i dettagli, ndr). Tornando sulle sfide e gli scontri della “nuova linea” italiana in Ue – più filo Orban che non filo Merkel, per intenderci – il Ministro Salvini non si tira indietro da una nuova, ennesima polemica contro il Presidente francese Emmanuel Macron dopo gli scontri dei giorni scorsi: «al terzo giorno di insulti di Macron agli italiani è mio dovere ricordargli ciò che ha fatto a Ventimiglia. Giù le mani dagli italiani». (agg. di Niccolò Magnani)
“MERCATI? NOI GLI IMPEGNI LI MANTENIAMO”
Matteo Salvini sembra preoccupato dai paletti economici che l’Europa chiede al governo di rispettare e dalle reazioni che la finanza mondiale potrebbe riservare nel caso in cui l’Italia faccia di testa propria. Intervistato a Radio24, il vicepremier è sicuro:”Dubbi dei mercati? Saremo compresi dai fatti. Mi stupisce che non si apprezzi il fatto che manteniamo gli impegni espressi in campagna elettorale”. Il leader della Lega ha aggiunto:”In passato il Pd ha fatto quello che diceva l’Europa e gli italiani non stanno meglio e c’è più debito. Io voglio fare spesa utile, spero che rientri nei canoni europei”. Sul tema del fisco Salvini ha poi spiegato che ci vorrà un po’ di tempo per l’applicazione della flat tax al 15% per com’era stata proposta in campagna elettorale:”Non posso pretendere che l’anno prossimo tutti paghino il 15% di tasse. Ma nella manovra ci sarà un primo passo e tanti italiani, tanti artigiani e tanti professionisti pagheranno meno tasse”.
SALVINI, “IL NOME DELLA LEGA NON SI TOCCA”
Nelle ultime ore Matteo Salvini si è espresso non soltanto sulle materie economiche ma anche su un argomento prettamente politico: la nascita di un nuovo partito unico del centrodestra. Come riferito dall’Ansa, parlando da Bergamo sull’ipotesi che il Tribunale del Riesame confischi i fondi del Carroccio e possa dunque nascere un nuovo soggetto senza il nome della Lega, Salvini ha tuonato:”No, il nome Lega non si tocca. La Lega c’è e ci sarà, coi soldi o senza, con condanne o senza. Perché la Lega è il popolo e il popolo non lo ferma nessuno. Preferisco avere cervello pieno e le tasche vuote e non come il Pd che ha le tasche pieno e il cervello vuoto”. Dal palco della festa della Lega di Bergamo, Salvini ha aggiunto:”Noi non facciamo politica in base ai soldi e alle sentenze di questo o di quel magistrato. Abbiamo un programma di governo e quello rispettiamo. A tasche piene o a tasche vuote, colpevoli o innocenti”.