Lo stesso Salvini si è detto meravigliato dell’ampio consenso raggiunto dalla Lega, che nell’ultimo sondaggio SWG supera per la prima volta il M5s, toccando il 32,2% contro il 28,3 del M5s. “È un consenso passeggero, ma destinato a giocarsi fra questi due partiti. A seconda delle circostanze, uno supererà l’altro, ma resta il fatto che siamo davanti a due partiti di massa che hanno il consenso della maggioranza degli italiani”, dice al Sussidiario Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto di sondaggi. Il tutto mentre il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sfiora il 60% dell’indice di gradimento degli italiani.



Ha fatto notizia il sorpasso Lega su M5s: cosa può dirci in proposito?

È un sondaggio affidabile, che corrisponde alla realtà. Ma attenzione, è consenso passeggero, perché ora uno ora l’altro sono destinati a superarsi a vicenda, come in una gara automobilistica. Differente è la situazione in Europa, dove un sondaggio che stiamo preparando in vista delle elezioni europee vede in vantaggio i 5 Stelle sulla Lega.



Come si può spiegare il calo del M5s? È legato al maggior attivismo di Salvini rispetto a Di Maio, che deve affrontare temi che attirano di meno?

Salvini difende problemi più sentiti dagli italiani e più realizzabili, è più facile fermare i migranti che distribuire soldi a tutte le famiglie. Quindi automaticamente ha ottenuto un consenso di massa. Non ha inventato lui come catturare l’opinione pubblica o il populismo, sono tecniche che si usano da secoli. Le dichiarazioni di questo governo colpiscono favorevolmente l’immaginario. 

Eppure prima del voto il lavoro era la maggiore preoccupazione degli italiani, adesso invece?



Gli italiani, come risulta al nostro Istituto, hanno una forte autopercezione della propria ricchezza. Sempre a proposito dell’Europa, risultiamo la nazione con la maggior autostima in termini di ricchezza.

Il presidente della Camera Fico è stato applaudito alla Festa dell’Unità. Quanto vale come leader? E Di Maio?

Non entro in questo tipo di valutazioni. Fico rappresenta la sinistra del partito, Di Maio la destra. Esattamente come succedeva nella Democrazia cristiana. Questo significa che è un partito sano.

Gli italiani come vedrebbero un accordo M5s-Pd, se i 5 Stelle dovessero rompere con la Lega?

Non lo vedono proprio, perché è un tema che non si pone. Diceva Andreotti che “il potere logora chi non ce l’ha”: Lega e 5 Stelle hanno il potere e non si stanno logorando per nulla. Sono problemi, questi, che riguardano i giornalisti.

Passando al Pd, Zingaretti quanto potrebbe valere?

Zingaretti è un aggregatore, per cui è la persona giusta per compattare un partito. Lo ha fatto aggregando l’estrema sinistra nel governo del Lazio, è capace di aggregare gli opposti, se riesce a farlo anche con il Pd sarà un ottimo risultato. Il problema è che è arrivato troppo tardi, visto che il Pd ha perso il potere e prima di riprenderlo potrebbero passare molti anni.

Il presidente del Consiglio Conte, che molti considerano un fantasma, quanta fiducia raccoglie?

Dal punto di vista del nostro Istituto, Conte ha dei numeri alti in termini di fiducia. Per l’opinione pubblica lui è il primo ministro ed essendo un governo gradito anche lui è gradito. È uno che parla poco, lascia agli altri la scena, diventando automaticamente gradito. È un po’ quello che faceva Andreotti, che compariva molto poco, un’ottima tecnica.

Cosa dicono i numeri sul gradimento di Conte?

I numeri sono alti, siamo vicini al 60% come gradimento, che è all’incirca quello di Salvini e Di Maio, solo un filo di più. È un bel trio. Sostanzialmente abbiamo due consoli nell’accezione degli antichi Romani, e dentro l’inconscio profondo degli italiani due consoli sono graditi perché richiamano la potenza dell’antica Roma.

In che senso?

Due sono molto più di uno e in più c’è un terzo che fa da ponte fra i due. È un ponte incrollabile, Conte dice la parola giusta al momento giusto, si capisce che è un professionista. È uno che sa unire, anche se quelli che contano sono i due consoli, ma si tratta di una scelta innovativa che piace.