È ancora caos e battaglia sui vitalizi: un diritto acquisito requisito dal Governo che sta creando sempre più caos tra i vari parlamentari “toccati” dalla norma Fico e acquisisce ancora più eco mediatica perché vede uno scontro e una critica al Governo gialloverde che al momento gode del 65% dei consensi tra gli elettori. Insomma, un “molto rumore per nulla” per la gran parte dell’elettorato potrebbe valere come sintesi, ma giustamente i 700 ex deputati vogliono far sentire la propria voce, specie dopo gli insulti del Ministro Di Maio. «Punto ad ottenere l’annullamento della delibera dell’Ufficio di presidenza della Camera, che ha fortemente ridotto l’ammontare dei vitalizi in essere. Una delibera che ritengo totalmente illegittima e palesemente incostituzionale», spiega tramite agenzia Adnkronos, l’avvocato (ed ex parlamentare PdL) Maurizio Paniz che cura personalmente il ricorso. Secondo l’ex deputato e avvocato, la vittoria al Consiglio di Stato è assai probabile, dato che «non si tratta di privilegi ma di diritti acquisti, non certamente voluti dagli attuali beneficiari, ma decisi molti decenni fa da altri autorevoli esponenti della vita politica italiana». (agg. di Niccolò Magnani)



GLI EX PARLAMENTARI ANNUNCIANO QUERELE

Guerra aperta tra Luigi Di Maio e gli ex deputati oggetto dei tagli ai vitalizi messi nel mirino dal capo politico M5s e dal Presidente della Camera, Roberto Fico. Dopo il duro attacco su Facebook del vicepremier, che aveva parlato di “dis-onorevoli” che “non conoscono vergogna”, dagli ex parlamentari – come riporta Il Messaggero – non si è fatto attendere l’annuncio di querele nei confronti del pentastellato. Antonello Falomi, presidente dell’associazione ex parlamentari, ha dichiarato:”Di Maio che governa assieme alla Lega condannata per truffa a danni dello Stato, pretende che gli ex deputati, che non hanno rubato nulla, non possano chiedere agli organi interni della Camera una verifica sulla legalità e costituzionalità della delibera” che ha tagliato i vitalizi. (agg. di Dario D’Angelo)



FICO, “RICORSI? FARLI E’ UN DIRITTO”

Quella sui tagli ai vitalizi è forse il provvedimento bandiera del MoVimento 5 Stelle, pari soltanto a quella per il reddito di cittadinanza. Ed è anche per questo motivo che il Presidente della Camera di estrazione grillina, Roberto Fico, non ha alcuna intenzione di arretrare neanche alla valanga di ricorsi presentata da oltre 700 ex parlamentari. Come riportato dall’Ansa, intervenendo in diretta da Rai News24 da Halifax, in Canada, dove si è tenuto il G7 dei parlamenti, Fico ha spiegato:”I ricorsi sapevo che sarebbero arrivati, farli è un diritto ma resto ovviamente convinto della delibera approvata dall’ufficio di presidenza della Camera perché è un provvedimento che ricuce una ferita. Non l’abbiamo fatta contro qualcuno ma per qualcuno, nell’interesse del popolo italiano”. Insomma, nessun passo indietro da parte di Fico che sul punto può contare anche sull’appoggio di Luigi Di Maio. 



DI MAIO, “DIS-ONOREVOLI, SENZA VERGOGNA”

Ben più duro rispetto al commento “istituzionale” del Presidente della Camera Roberto Fico è stato quello di Luigi Di Maio, il capo politico del MoVimento 5 Stelle che non ha usato mezzi termini per condannare l’ondata di ricorsi contro i tagli ai vitalizi. Il leader pentastellato su Facebook ha scritto:”700 ex deputati hanno fatto ricorso per riavere i vitalizi che noi abbiamo abolito e continuare a essere mantenuti a vita dallo Stato come fossero dei nababbi. Quando erano in Parlamento non hanno fatto nulla per aumentare le pensioni minime e le condizioni di vita dei pensionati più poveri e ora vogliono continuare a prendere vitalizi di migliaia di euro nonostante abbiano versato “moooolto” meno. Ma questi ex dis-onorevoli lo sanno cosa è la giustizia sociale? Credo di no,ma lo scopriranno presto. E lo scopriranno anche gli ex senatori. Il Senato deve abolire subito i vitalizi come abbiamo fatto alla Camera. Non c’è più tempo da perdere per eliminare i privilegi. Bisogna decidere da che parte stare, da quella dei cittadini o da quella dei parassiti. Noi abbiamo già scelto e non faremo neppure mezzo passo indietro: i ricorsi non ci spaventano. Intanto consiglio caldamente a questi 700 vitalizio-dipendenti di andarsi a nascondere il più lontano possibile, magari su un eremo. Non conoscono vergogna”.