Secondo una lunga nota di Palazzo Chigi, il Premier Giuseppe Conte è pronto – assieme a tutto il Governo – a metter mano al raddoppio Ires per il Non Profit contenuto (erroneamente, come ammesso dallo stesso esecutivo gialloverde) nella Legge di Bilancio: «il premier Giuseppe Conte si è impegnato a intervenire per ricalibrare la tassazione Ires sul Terzo settore, come modificata nella legge di Bilancio», scrive Palazzo Chigi, che poi aggiunge «In attesa dell’entrata in vigore della riforma, il governo metterà in piedi un regime fiscale agevolato transitorio per non penalizzare quegli enti che svolgono attività non profit». Il presidente dei deputati Pd, Graziano Delrio, ha subito chiesto al Presidente della Camera Roberto Fico di calendarizzare subito in Aula la proposta delle opposizioni per cancellare il raddoppio della “tassa sulla bontà”: «Esiste un modo rapido per cancellare la “tassa sulla solidarietà” imposta dal governo alle organizzazioni del volontariato e del terzo settore ed è approvare la proposta di legge, presentata da tutte le opposizioni, che prevede di riportare l’Ires al 12%. Questa brutta pagina scritta dalla maggioranza va cancellata presto, non può avere spazio l’idea che vengano penalizzati quanti prestano il proprio aiuto a chi ha bisogno o è in difficoltà. Abbiamo chiesto al presidente della Camera di calendarizzare al più presto la proposta di legge e siamo convinti che avrà in Parlamento larga e convinta adesione».
TROVATE COPERTURE PER EVITARE AUMENTO IRES
Buone notizie dal Terzo Settore dopo la “stangata” contenuta in Manovra di Bilancio che di fatto aumentava la tassa Ires sul Non Profit eliminando l’agevolazione rimasta negli ultimi tre anni: dopo il “dietrofront” di Salvini, Conte e Di Maio (che hanno ammesso l’errore), il Governo aveva promesso un decreto specifico in gennaio per far fronte alla “tassa sulla bontà” richiamata anche dallo stesso Mattarella nel Discorso di Capodanno. «L’Italia del non profit è una realtà preziosa perché ha ben chiaro il Terzo Settore merita maggiore sostegno da parte delle istituzioni anche perché spesso suppliscono a ritardi e mancanze dello stato, per questo è sbagliato tassarle con legge anti-volontariato e anti-bontà», aveva denunciato il Capo dello Stato richiamando il Governo ad intervenire il prima possibile sul fronte del Volontariato per non colpire chi in molti casi agisce e interviene al posto (e meglio) dello Stato. Oggi è arrivata la buona notizia nel fascicolo di 970 emendamenti e 17 ordini del giorno depositati per il dl Semplificazioni nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato: come confermano i due relatori di Lega e M5s (Daisy Pirovano e Mauro Coltorti), «c’è un emendamento della maggioranza sul taglio dell’Ires al non profit, enti del terzo settore».
“TASSA SULLA BONTÀ”: SLITTA L’ESAME IN AULA
Lasciando Palazzo Chigi lo ha confermato anche il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon: «Sono state trovate le coperture per evitare il raddoppio dell’Ires dal 12 al 24% sulle attività del terzo settore introdotto in manovra. Si interverrà nel primo decreto utile». Poco dopo la presentazione degli emendamenti in Senato, però, la prima mezza doccia fredda quando l’ufficio di Presidenza ha deciso di rinviare i lavori sul provvedimento a martedì prossimo 15 gennaio, il giorno in cui il testo sarebbe dovuto arrivare già in Aula. «C’è un impegno del governo a trovare nei prossimi giorni una soluzione che soddisfi tutte le questioni che noi abbiamo sottolineato, quindi il ripristino e la retroattività della misura. Ora attendiamo che nei prossimi giorni ci siano le soluzioni concrete alle questioni che abbiamo discusso», fa sapere Claudia Fiaschi, portavoce nazionale del Forum Terzo Settore. Ora i tempi si affrettano, anche perché nelle prossime settimane tra Quota 100 e Reddito di Cittadinanza l’impegno del Governo sarà ovviamente dedicato ad altro: «Nelle ultime settimane abbiamo ricevuto molte e-mail da parte di esponenti del terzo settore, giustamente indignati per la scelta del governo di aumentare dal 12% al 24% l’Ires sugli enti no-profit. È una proposta inaccettabile, rispetto alla quale il presidente Conte ha ammesso l’errore. Tuttavia, aspettiamo dal governo fatti concreti» spiega Mariastella Gelmini (Forza Italia), riassumendo un po’ l’intera richiesta delle opposizioni al Governo gialloverde.