Nuova bufera su Vincenzo De Luca: il presidente della Regione Campania alla notizia del nuovo caso di formiche in ospedale a Napoli replica lamentando disparità di trattamento di fronte alle notizie. «Sono morti tre bambini all’ospedale di Brescia, non è che sono passate tre formiche e non è successo niente. Altrove qualche mese fa c’è stata una epidemia di legionella e non è successo niente». E mentre arriva la notizia del blitz degli ispettori del Ministero della Salute e del Nas di Napoli all’ospedale San Giovanni Bosco proprio per il caso formiche, divampa la polemica per le dichiarazioni del governatore campano. A riportare le parole di De Luca durante un incontro dei giorni scorsi a Nocera Superiore (Salerno) è l’Ansa. La situazione non è così drammatica come invece mostrano le tv: «Si stanno facendo miracoli, considerate le forze che abbiamo a disposizione». Il problema per De Luca dunque non riguarda le condizioni in cui versano le strutture ospedaliere campane. «Dobbiamo recuperare anni e anni di discredito che ci hanno buttato addosso».



VINCENZO DE LUCA E IL CASO DELLE FORMICHE IN OSPEDALE

Queste dichiarazioni hanno inevitabilmente scatenato la polemica. È intervenuto il deputato e segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi: «Sono sconcertanti e vergognose le parole del governatore campano De Luca che strumentalizza le morti di quattro neonati a Brescia per coprire le croniche inefficienze nella Sanità nella sua pessima giunta regionale». Per Grimoldi «un amministratore pubblico che afferma una frase del genere è indegno di governare una Regione e rappresenta il peggio della politica che ci stiamo lasciando alle spalle». Quindi ha invitato Vincenzo De Luca a chiedere scusa. De Luca nel frattempo ha lanciato un appello al ministro della Salute Giulia Grillo, affinché sblocchi i fondi da 1,80 miliardi per l’edilizia sanitaria regionale. «Abbiamo fatto un miracolo e – ha detto alla platea di Nocera Superiore – mi dovreste fare una statua. Ma adesso porta seccia (sfortuna, ndr), magari tra 200 o 300 anni…». Ma a far discutere sono anche le parole sulla mobilità passiva: «Se blocchiamo la quantità di cittadini campani che vanno ad operarsi al Nord ci sono ospedali del Nord che dovrebbero chiudere perché vivono con i trecento milioni che la Campania trasferisce al Nord».

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