Il fronte del sì alla Tav è sceso ieri in piazza a Torino per sostenere la Torino-Lione. La posizione del Movimento 5 Stelle è chiara, no alla grande opera, ma le altre forze politiche sono pronte a dare battaglia. Come riporta Repubblica, avanza l’ipotesi referendum anche se i grillini sono spaventati dal voto del Nord, favorevole alla realizzazione dell’alta velocità. Tommaso Ciriaco non esclude l’ipotesi di un progetto a costi ridotti, con il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio deciso a evitare la consultazione popolare. E’ stato lo stesso leader pentastellato a chiarire nelle scorse ore: «Non esiste la possibilità di indire un referendum da parte del governo, a meno che non si faccia una legge costituzionale, ma questo significa non fare più la Tav per i tempi che vogliono. Se i cittadini chiedono un referendum ben venga, ma la posizione del Movimento sulla Tav è chiara». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GRILLO: “CI GUADAGNA SOLO CHI LA COSTRUISCE”
Erano in trentamila ieri pomeriggio in piazza a Torino, i Si Tav. Dopo la manifestazione dello scorso 10 novembre, coloro che sono a favore del treno ad alta velocità Torino-Lione, hanno nuovamente indossato il gilet arancione, e in maniera totalmente pacifica hanno voluto esternare la necessità di costruire il tanto dibattuto collegamento fra l’Italia e la Francia. In piazza, oltre a persone comuni, anche un centinaio di sindaci provenienti da tutto il nord del paese ed in particolare dal Piemonte e dalla Val di Susa. Presenti anche il presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e quello della Liguria, Giovanni Toti, da sempre a favore della Tav. Ora si attende la decisione del governo: «Se rispetterà i tempi – le parole del governatore piemontese – anche se ricordiamo che è la settima promessa non mantenuta di Toninelli i tempi per la consultazione popolare ci sono». Ovviamente bocciata la manifestazione da parte dei No Tav, a cominciare dall’inventore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che sul suo blog ha scritto: «E’ curioso come, a difendere un buco mai fatto in val di Susa, troviamo persone che riferiscono di appartenere a tutto lo spettro delle realtà produttive. Dal piccolo artigiano al medio-industriale i nuovi borghesi trovano un vessillo assolutamente futuristico sotto il quale riunirsi. Con la tav ci guadagnerà soltanto chi la costruirà». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SI TAV IN PIAZZA A TORINO, IL COMMENTO DI TONINELLI
Piazza Castello a Torino invasa da una marea colorata di arancione per il Sì alla Tav. Gli organizzatori della manifestazione parlano di «oltre 30 mila persone». C’è anche la Lega, ma il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli non si scompone. «Bella e civile la piazza di Torino per il Tav. Erano 10mila, 20mila persone? Bene, noi, come Governo, dobbiamo stare attenti ai numeri perché poi quell’opera dovrebbero pagarla in 60 milioni, Lampedusa compresa», ha scritto su Facebook. Toninelli ha dunque apprezzato il fatto che la manifestazione sia stata civile, ma ha spiegato che «il governo ha però il dovere di usare al meglio i soldi di tutti gli italiani». Ma sulla manifestazione Sì Tav di Torino è intervenuto anche il movimento No Tav. «Una piazza riempita per campagna elettorale, disinformata e utile solo a legittimare un ennesimo spreco di denaro pubblico». Per i No Tav il tema è solo «un volano per proseguire con le politiche assurde che ci hanno portato fin qui». (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI “SERVE REFERENDUM”
Nuova manifestazione dei “Si Tav” in quel di Torino. I sostenitori del treno ad alta velocità che dovrebbe collegare il capoluogo piemontese a Lione, sono scesi in piazza a fianco della Lega, che da sempre sostiene la realizzazione di grandi opere se utili a far crescere il paese economicamente. Sulla vicenda si è espresso proprio il leader dei leghisti, il ministro Matteo Salvini, che ha ribadito la necessità di un referendum: «Se non c’é una sintesi all’interno del governo – le parole del ministro da Milano – decidono gli italiani come è giusto che sia. Nel contratto di governo – aggiunge – ci sono i referendum propositivi come in Svizzera, giustamente, quindi se sulla Tav non c’è un accordo politico la parola passa agli italiani. Ho ben chiaro in testa che voterei a favore dello sviluppo e della crescita». Secondo Salvini è sempre un bene quando gli italiani partecipano e manifestano in maniera civile: «Io penso che l’Italia abbia bisogno di andare avanti, di viaggiare di più e più velocemente». Tra l’altro sulla questione referendum l’altro vice-premier, Di Maio, aveva spiegato pochi giorni, aprendo alla possibilità: «Se chiedessero un referendum con un governo che si basa sulla partecipazione diretta, sulla democrazia e sull’ascolto dei cittadini, nessuno vorrebbe e potrebbe fermare la richiesta di referendum ovviamente». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SI TAV IN PIAZZA: DI BATTISTA CONTRARIO
Oggi la Lega è scesa in piazza per dire sì alla Tav a Torino e le voci che sono arrivate dal Movimento 5 Stelle lasciano presagire un forte scontro in arrivo nel Governo. Beppe Grillo su Twitter è stato chiaro: – “Volli, sempre volli, fortissimamente volli! #NOTAV”. E se Luigi Di Maio cerca di smorzare i toni, spiegando che non è certo un problema se gli alleati di Governo vogliono dire sì alla Tav, Alessandro Di Battista ha detto che “la Tav non si deve fare, per niente. Non si deve fare e non si farà. Si deve fare una bella ferrovia e un bel treno ad alta velocità, magari Roma-Matera”. Tuttavia l’ex deputato, ospite della trasmissione “Accordi e disaccordi” in onda sul Nove, ha detto che non sarebbe contrario a un referendum sulla Tav. Resta da capire se a questo punto la strada della consultazione popolare verrà o meno percorsa. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
LEGA IN PIAZZA CON I SÌ TAV
Lega in piazza Castello oggi a Torino per dire Sì alla Tav Torino-Lione. Una posizione politica, soprattutto alla luce di un’analisi costi-benefici che stando ai rumours arrivati da fonti di governo boccerebbe la realizzazione dell’opera in Val Susa. Si materializza dunque l’ennesima spaccatura interna all’esecutivo: da una parte Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha evocato l’ipotesi di un referendum, dall’altra il MoVimento 5 Stelle che si appella al rispetto del contratto di governo in cui si parla di revisione integrale dell’opera. Ma anche qui i punti di vista sono differenti: come riportato da La Stampa, Matteo Salvini ha chiarito che “rivedere” non vuol dire “cancellare”. Di Maio, alla vigilia della manifestazione di Torino, la seconda dopo quella del 10 novembre alla quale parteciparono tra le 25mila e le 30mila persone, prova a fare da pompiere: “La Lega è sempre stata a favore“. Ma l’immagine di una piazza di un partito al governo, che si oppone alla decisione di un alleato di governo, fa comunque specie.
LEGA IN PIAZZA PER SI TAV
Il timore di Salvini, al di là dell’analisi costi-benefici sfavorevole, è che non realizzare la Tav possa comportare delle spese superiori ai costi necessari per completarla. Penali, o nel migliore dei casi rimborsi, nei confronti di Francia e Ue, che hanno già effettuato dei lavori funzionari all’opera. Delle ultime ore è anche lo scontro con la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che a proposito della piazza leghista ha dichiarato:”Fa sorridere – punge la sindaca Chiara Appendino – il fatto che in piazza ci sia un alleato che ha sottoscritto un contratto in cui si dice chiaramente che l’opera va rivista integralmente“. Secca la replica di Salvini: “Fa bene la sindaca a sorridere. Un sorriso allunga la vita. Nessuno pretende che il progetto non si tocchi, però io voglio un’Italia del sì che vada avanti, non che torni indietro“. Secondo il vicepremier, come riportato da La Stampa, “la Lega pensa che l’Italia non si possa fermare” e lo stesso vale per la Torino-Lione “se permetterà di viaggiare sicuri, veloci e con benefici per il territorio superiori agli eventuali problemi“.