«Le riforme vanno contro il lavoro»

, l’attacco di Matteo Renzi al governo dopo il via libera al decretone, ma l’opposizione è compatta nello scagliarsi contro l’ok a reddito di cittadinanza e Quota 100. Paolo Gentiloni ha commentato: «C’era una strada semplice, rafforzare il REI che ha raggiunto oltre un milione di poveri. Hanno invece annunciato, trionfanti, l’avvio di una complicata caccia al tesoro. Speriamo che alla fine ci sia, il tesoro». Queste le parole di Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia: «Tra reddito di cittadinanza e Quota 100, il ‘decretone’ licenziato dal Cdm condannerà gli italiani a indebitarsi ancora, per futili motivi. Lega Nord e 5 Stelle, pur di mantenere le promesse elettorali e passare all’incasso con il voto europeo, sacrificano investimenti, svolta fiscale e crescita. […] Il Sud rimarrà senza infrastrutture, il ‘vitalizio di cittadinanza’ creerà altro debito pubblico. Calerà l’occupazione e si favorirà il lavoro nero. Un capolavoro kafkiano. Lo hanno chiamato decretone ma si legge ‘marchettone’». Infine, la sentenza di Renato Brunetta di Forza Italia: «Un sarchiapone che produrrà iniquità, opportunismi, conflitti sociali e distributivi a non finire, che premierà l’evasione, in un’Italia in recessione e disperata. Speriamo almeno un po’ disillusa. Grazie Salvini, grazie Di Maio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



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“10 MILIONI DI ITALIANI COINVOLTI”

Secondo il Governo, il “Decretone” coinvolgerà circa 10 milioni di italiani: per ora, in merito alle slide che spiegano Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, si scopre che un milione di pensionati e 5 milioni di «poveri» verranno interessati dalle due misure bandiera del Governo gialloverde. Quota 100 creerà «1 milione di posti di lavoro» e il reddito avrà norme “antidivano”, come garantiscono Salvini, Conte e Di Maio dopo la lunga giornata di ieri. Oggi i due vicepremier fanno tappa al memoriale in Abruzzo per i due anni dalla tragedia dell’Hotel Rigopiano, ma già da domani torneranno alla carica per spiegare e rilanciare nel dettaglio le varie misure ancora tutte da scoprire dentro ai testi del “Decretone”. «Ora realizzeremo tutto il contratto di governo», annunciavano ieri sera il triumvirato gialloverde. Tra le prime reazioni contrarie, ovviamente, Matteo Renzi che con i suoi “60secondi” attacca «Prendiamoli sul serio Salvini e Di Maio, anche se pare difficile farlo: hanno parlato di boom economico e abolizione della povertà, ma prendiamoli sul serio e pensiamo che Quota 100 e Reddito di Cittadinanza siano la vera rivoluzione di cui loro parlano. Vediamo se queste misure aiuteranno l’Italia a crescere: con noi il Pil da negativo è tornato positivo, con loro secondo me si ritorna in recessione. […] Pensano di avere fatto una rovesciata al novantesimo.. già, ma nella loro porta. Quello di ieri non è un Decretone, ma è un autogol», conclude l’ex premier Pd.



“È NATO UN NUOVO WELFARE STATE”

«L’abbiamo fatto in un giorno storico in cui in 20 minuti il Consiglio dei ministri ha deciso di fondare un nuovo welfare state in Italia che mette al centro le persone»: il vicepremier Di Maio ha lanciato così ieri sera la sua “personale” vittoria per essere riuscito a presentare il Reddito di Cittadinanza all’interno del “Decretone” con cui anche la Quota 100 prende vita in via ufficiale. «Ci sono le pensioni di cittadinanza che stanno aspettando tanti pensionati che vanno alla mensa dei poveri. Ci saranno 780 euro se il pensionato vive da solo e per un nucleo fino a 1032 euro di pensione di cittadinanza», rilancia ancora Di Maio nella lunga conferenza stampa a Palazzo Chigi assieme a Conte e allo stesso Salvini. Tra le principali novità del Reddito, il Ministro del Lavoro annuncia «Per febbraio saremo pronti a pubblicare il sito internet che dirà quali documenti sono da preparare e poi il sito da marzo sarà attivo per recepire la documentazione. Non c’è bisogno di andare a nessuno sportello se non si vuole. Possibile fare tutto con il portale ma in alternativa si potrà usare un normale sportello postale o ancora i Caf». A quel punto, l’Inps verifica i requisiti e il Reddito verrà erogato con una normale carta elettronica di Poste Pay: «Dopo l’accesso al programma, entro 30 giorni, si sarà contattati dai soggetti attuatori», conclude Di Maio.



CDM HA APPROVATO IL DECRETONE

«Il Reddito di Cittadinanza è una bella notizia perché finalmente viene combattuta in maniera seria la povertà, perchè finalmente lo Stato si impegna a dare una mano a chi non trova lavoro, ma anche perchè con questo decreto quello che tutti dicevano che era impossibile, irrealizzabile, utopico, folle è diventato realtà. Da oggi nessuno potrà più permettersi di dirci che qualcosa non si può fare e se continuerà a farlo gli risponderemo ricordandogli questo giorno storico»: così Luigi Di Maio durante la Conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il via libera del CdM al Decretone che unisce Reddito di Cittadinanza e Quota. Il Premier Conte, «tappa fondamentale, ne siamo fieri», mentre il Ministro degli Interni Matteo Salvini dedica la riforma delle pensioni a Monti e Fornero, «che ci danno dei bugiardi e invece ora vengono smentiti da queste 10 pagine, nero su bianco». Moltissimi gli spunti e le polemiche che certamente nasceranno nelle prossime ore: addio al Rei, prelievo massimo a 100euro al mese per la carta Rdc, cambi alla guida di Inps, Inail e Consob, ma anche nuovi sgravi fiscali per le aziende che assumono i destinatari del Reddito e per gli stessi disoccupati che intenderanno aprire una nuova impresa. Da ultimo, per la Quota 100, la promessa di Salvini immessa nel Decretone: «non ci saranno penalizzazioni». Infine, il premier Conte prima di dare parola alle slides di Palazzo Chigi, aggiunge «E’ un progetto che riguarda cinque milioni di persone che si trovano in povertà e un milione di persone che potranno andare nel triennio in anticipo in pensione». Ogni misura partirà da aprile, il che ha fatto già gridare le opposizioni «è una doppia misura elettorale».

REDDITO E CITTADINANZA VERSO IL VIA LIBERA

«Andrà liscio, conto duri mezz’ora»: assicura così Matteo Salvini in merito al Consiglio dei Ministri in corso in questi minuti, con al centro dell’odg ovviamente il “famoso” Decretone. Dopo il vertice di Governo andato a buon fine in mattinata, Conte e i due vicepremier hanno trovato la quadra (e le coperture, tramite l’apporto di Tria) su Reddito di Cittadinanza e Quota 100, le vere misure centrali della Manovra gialloverde “rinviate” a decreti specifici dopo l’approvazione della stessa Legge di Bilancio per «studiarli bene e produrre al meglio i contenuti in vista dell’anno appena iniziato» (promessa di Conte). Tutti i Ministri ora convocati daranno il via libera, salvo sorprese clamorose, al “Decretone” che riassume le due misure bandiera con tanto di “bozza del testo” pronto e approntato (e anche pubblicato qui dall’Adnkronos): «Tutto risolto, le coperture per reddito di cittadinanza e quota 100 ci sono. I nodi sono stati sciolti e i testi sono pronti per il Consiglio dei ministri di oggi», ha spiegato a Radio Uno Rai uscendo da Palazzo Chigi questo pomeriggio, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Al summit del “triumvirato” che ha di fatto sbloccato la distanza tra Lega e M5s, hanno partecipato – oltre allo stesso sottosegretario – il ministro dell’Economia Giovanni Tria, i sottosegretari al ministero di via XX Settembre, Laura Castelli e Massimo Garavaglia e il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro.

LA BOZZA DEL DECRETONE

«Il beneficio economico del reddito di cittadinanza verrà erogato attraverso la Carta Rdc»: una delle novità più importanti stabilite nella bozza del Decretone riassume le varie disposizioni su Reddito di Cittadinanza – la misura di assistenza nella ricerca del lavoro per i disoccupati – e la Quota 100, la riforma delle pensioni che in parte modifica la Legge Fornero. «La Carta, continua il documento, permette di effettuare prelievi di contante entro un limite mensile non superiore ad euro 100 per un singolo individuo», si legge ancora nella bozza pubblicata da Adn: in merito al Rei, con l’arrivo del Reddito di cittadinanza di fatto scomparirà la misura contro la povertà del Governo Pd «ma non per chi già lo percepisce e continuerà a beneficiarne per tutta la durata prevista per il vecchio sussidio». Sempre nella bozza del Decretone si legge come «il Rei non può essere più richiesto e dal successivo mese di aprile non è più riconosciuto». Sul fronte pensionistico invece, il lavoro dei tecnici gialloverdi ha prodotto tale novità in merito alla Quota 100: «Chi è nato entro il 1956 e ha lavorato senza interruzioni almeno dal 1980 potrà andare in pensione a partire da aprile: la cosiddetta “quota 100” sperimentale per tre anni consente a chi ha maturato a fine 2018 almeno 62 anni di età e 38 di contributi di andare in pensione anticipata. La norma è sperimentale per il 2019-21». In odore di sconvolgimenti tanto la Consob, quanto l’Inps fino all’Inail, visto quanto contenuto nel Decretone in bozza del Governo Lega-M5s: «Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono nominati i Presidenti di Inps e Inail».