Non se le sono di certo mandate a dire il grillino Di Battista e l’ex ministro Maria Elena Boschi. Nelle scorse ore è infatti andato in scena uno scontro social senza esclusioni di colpi, in cui si sono susseguite repliche e controrepliche senza peli sulla lingua. L’ultima parola (almeno per il momento), è spettata alla Boschi, che dopo che Di Battista “la accusata” di essere figlia di un banchiere, ha risposto “Sono molto fiera di non avere un padre fascista”. Per chi si fosse perso qualche puntata di tale intricata vicenda, tutto è nato a seguito di un tweet della stessa ex ministra renziana, che aveva scatenato le ire del gruppo musicale Stato Sociale. «Noi, cara Meb – scrivevano – preferiamo la piena automazione o un reddito di cittadinanza vero, non l’ennesimo sussidio di disoccupazione venite a cena con noi invece che con i leghisti per parlare di cose realmente di sinistra». A quel punto ne è nato un dibattito in cui si è inserito anche Di Battista, e in cui i due se le sono suonate a suon di post e commenti velenosi. «Aspetto di conoscere la tua dichiarazione dei redditi – la stoccata finale della Boschi al “DiBba” – dopo i soldi che hai ricevuto dal Fatto Quotidiano per il tuo lavoro di giornalista in Centro America: la mia la trovi online. E coi nostri 32 voti faremo opposizione a chi vuole riportare l’Italia in recessione, come nel tuo amato Venezuela». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BOSCHI CONTRO DI BATTISTA, PROSEGUE LO SCONTRO SOCIAL
Va avanti ormai da giorni lo scontro a distanza tra Maria Elena Boschi e Alessandro Di Battista. Tutto era iniziato con le critiche dell’ex ministra Pd al reddito di cittadinanza, cui l’attivista M5s aveva replicato accusando la fedelissima di Matteo Renzi di essere “radical chic”. Così aveva scritto su Facebook, l’ex parlamentare pentastellato:”L’atteggiamento radicalchic rappresenta la loro morte politica. Partecipano alle cene da 6.000 euro a tavolo e scrivono queste stupidaggini trattando le persone che vivono in povertà come semplici fancazzisti. Gli italiani ormai li odiano e neppure se ne rendono conto. Continuano imperterriti nella strada dell’arroganza. Si guardano l’ombelico, al massimo lo sguardo lo rivolgono solo verso l’ultima borsa di Hermes acquistata “per far girare l’economia” e appesa nell’armadio in mezzo alla naftalina. Ma la verità è che sotto naftalina ormai ci sono loro. Conserviamoli per i posteri. Affinché i futuri uomini politici sappiano come non diventare mai”.
BOSCHI CONTRO DI BATTISTA, “FIERA DI NON AVERE PADRE FASCISTA”
A questo botta e risposta ne è seguito un altro (difficile tenere il passo, ndr) in cui la Boschi contestava a Di Battista il suo viaggio di sei mesi in Guatemala stipendiato da Il Fatto Quotidiano. A sua volta “Dibba” aveva replicato dicendo di aver rinunciato a 260mila euro di stipendio da parlamentare e attaccando l’ex ministra sul fatto di non conoscere il significato del verbo “lavorare” in quanto figlia di banchiere. Ed eccoci all’ultimo atto la replica (per ora l’ultima) di Maria Elena Boschi su Facebook:”Rispondo ancora a Di Battista che continua a chiamarmi in ballo. Carissimo Alessandro, io ho sempre lavorato come avvocato e ho pagato le tasse. Attività che spero non ti suoni sorprendente, considerati i precedenti delle tue aziende. Quanto a mio padre: sono molto fiera di non avere un padre fascista. E la correttezza di mio padre è stata riconosciuta nei Tribunali che – a differenza della vostra squallida gogna mediatica – hanno ancora valore in una Repubblica Democratica. Aspetto di conoscere la tua dichiarazione dei redditi dopo i soldi che hai ricevuto dal Fatto Quotidiano per il tuo lavoro di giornalista in Centro America: la mia la trovi online. E coi nostri 32 voti faremo opposizione a chi vuole riportare l’Italia in recessione, come nel tuo amato Venezuela. Buon weekend”. Nuovo capitolo in vista?