“Il loro bisogno di crearsi nemici sta ridicolizzando 70 anni di politica estera italiana.” E’ caustico il commento dell’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, riguardo la polemica che vede opposti i leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, al Governo francese e alle scelte “colonialiste” in tema di economia e politica estera di Parigi. Il richiamo dell’ambasciatrice italiana in Francia è stato sicuramente emblematico di come la tensione tra il nostro paese e quello transalpino sia cresciuta dopo le dichiarazioni degli esponenti pentastellati. Renzi ha sottolineato come le gaffe in politica estera stiano facendo retrocedere di molte posizioni la considerazione dell’Italia a livello internazionale. (agg. di Fabio Belli)
MOSCOVICI: “NO ALLE PROVOCAZIONI”
Le ultime dichiarazioni di Luigi Di Maio sulla Francia hanno creato un caso diplomatico, sebbene il vicepremier M5s sia convinto del contrario. Ieri aveva accusato Parigi di «impoverire l’Africa» aggravando così la crisi migratoria e aveva parlato di moneta coloniale. Fonti diplomatiche d’oltralpe riferiscono che «queste dichiarazioni da parte di un’alta autorità italiana sono ostili e senza motivo visto il partenariato della Francia e l’Italia in seno all’Unione europee». Sulla vicenda è intervenuto Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici Ue. «Mi auguro che si possa presto superare questa fase conflittuale che trovo negativa e priva di senso. Le provocazioni di solito squalificano chi le fa». In qualità di ministro francese e commissario, invita a «superare presto questo stadio conflittuale, che è negativo, nefasto e senza senso» anche perché «la qualità delle relazioni tra Parigi e Roma è importante e deve restare una volontà comune, per chi dirige i due Paesi, qualsiasi siano i partiti al potere». (agg. di Silvana Palazzo)
DI MAIO NON ARRETRA SU MONETA COLONIALE: “È LA VERITÀ”
«Io non credo che sia un caso diplomatico, io credo che sia tutto vero», ha ribadito il Ministro Di Maio dopo la bagarre scoppiata con la Francia sulla “moneta coloniale”. Il leader M5s dice di non essere l’unico – «anche diversi esponenti economisti mondiali» – a mettere in luce le problematiche del colonialismo legate al Franco CFA: «La Francia è uno di quei Paesi che stampando la moneta per 14 Stati impedisce lo sviluppo e contribuisce alla partenza dei profughi. Se l’Europa in questo momento vuole avere un po’ di coraggio, deve avere la forza di affrontare il tema della decolonizzazione. Noi abbiamo acceso un faro di verità», ribadisce ancora il vicepremier quando ormai con Parigi i rapporti sono davvero deteriorati. «Alcune dichiarazioni vengono fatte per uso nazionale, somigliano a provocazioni, perché il contenuto è vuoto o irresponsabile, per cui è preferibile evitare di cedere alla provocazione», attacca il Commissario agli Affari Economici Ue Pierre Moscovici in merito allo scontro tra Macron e Di Maio.
CONVOCATO L’AMBASCIATORE ITALIANO IN FRANCIA
Teresa Castaldo, ambasciatrice italiana in Francia, è stata convocata al Ministero degli Affari esteri francesi per gli attacchi del vicepremier M5s Luigi Di Maio a Parigi e al governo Macron. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico aveva parlato di «colonialismo» e aveva proseguito invitando i francesi a stare a casa invece di «andare a colonizzare l’Africa». Di Maio aveva attaccato la Francia spiegando che userebbe “il franco delle colonie” per finanziare il suo debito pubblico a spese dei Paesi africani. Ma anche l’ex deputato Alessandro Di Battista, a Che tempo che fa, aveva detto che con la Francia bisogna arrivare allo scontro diplomatico. «Salverei le persone e le porterei a Marsiglia, fino a che non si crea un incidente diplomatico con la Francia il problema non si risolve». Stamattina Gianluigi Paragone ha dichiarato: «Come ha detto Alessandro, è il momento di fare luce e intervenire su questo scandalo troppo a lungo taciuto». Per l’ex giornalista di La7 è «uno strumento neocoloniale con cui la Francia rende deboli e dipendenti le economie di 14 ex colonie africane alimentando in quei Paesi povertà e conseguenti flussi migratori e traendone grossi vantaggi finanziari». (agg. di Silvana Palazzo)
DI MAIO CONTRO MACRON: “FRANCIA SFRUTTA E COLONIZZA AFRICA”
Un Luigi Di Maio che sceglie – esattamente come il suo alleato-rivale Salvini – il suo nemico n.1 verso le prossime Elezioni Europee: Emmanuel Macron e la Francia sono il (nuovo) obiettivo del M5s per provare ad inseguire la Lega sulla politica anti-migrazioni, specie nei giorni in cui le tragedie devastanti tra Libia e Mediterraneo rimettono al centro delle fortissime polemiche sui “porti chiusi” avanzata dalla Lega ma “avvallata” finora anche dai Cinque Stelle. «Ci sono decine di stati africani in cui la Francia stampa una propria moneta, il franco delle colonie, e con quella moneta si finanzia il debito pubblico francese. Macron prima ci fa la morale e poi continua a finanziare il debito pubblico con i soldi con cui sfrutta i paesi africani», spara il vicepremier Di Maio durante il tour elettorale in Abruzzo in vista delle Regionali, antipasto delle più importanti Europee di maggio. In giornata, in merito al caso della Sea Watch e agli ultimi naufragi, era intervenuto anche Salvini che sulla stessa scia rilanciava «Macron e l’Europa ci fanno la morale poi però non consegnano i terroristi condannati in Italia».
LE COLONIE E LE SANZIONI
Ma è Di Maio a continuare la sua “personale” battaglia contro il n.1 dell’Eliseo ancora una volta puntando sul “vecchio” tema delle colonie francesi in mezza Africa: «Se vogliamo fermare le partenze – ha spiegato il vicepremier – cominciamo ad affrontare questo tema e cominciamo a farlo anche all’Onu, non solo in sede di Unione Europea». Propone addirittura una mossa diplomatica italiana a Bruxelles per porre sotto l’attenzione europea la situazione “causata” dalla Francia: «E l’Italia si deve far sentire ed è per questo che nelle prossime settimane ci sarà una iniziativa parlamentare del M5S che impegnerà sia il Governo italiano sia le istituzioni europee, sia tutte le istituzioni diplomatiche sovranazionali, a iniziare a sanzionare quei paesi che non decolonizzano l’Africa, perché quello che sta succedendo nel Mediterraneo è frutto delle azioni di alcuni paesi che poi ci fanno pure la morale», conclude Di Maio che denuncia come l’Unione Europea «dovrebbe sanzionare la Francia e tutti quei Paesi che come la Francia stanno impoverendo l’Africa e stanno facendo partire quelle persone, perché il luogo degli Africani è in Africa non in fondo al Mediterraneo. Se vogliamo fermare le partenze cominciamo ad affrontare questo tema, anche all’Onu e non solo in sede europea».