Luigi Di Maio torna sulla nomina all’Unesco di Lino Banfi, con la decisione del M5s che ha scatenato numerose polemiche. Il leader grillino ha spiegato ai microfoni de L’aria che tira: «Mi dispiace che in questi giorni sia stato attaccato. Da dieci anni è ambasciatore dell’Unicef, è una persona che ha lavorato con grandissimi registi. Negli anni si è costruito il ruolo di nonno degli italiani. Lui farà parte di una commissione che in Italia indirizza le iniziative Unesco. Ci serviva una persona che si occupi della comunicazione, chi meglio di una persona che è benvoluta da quattro generazioni e che si è distinta per le sue iniziative». Prosegue il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico: «Lui è consapevole che ci sono tanti plurilaureati in quella commissione e ha fatto un grande bagno di umiltà. Vogliamo trasmettere il messaggio dei nonni, il patrimonio delle famiglie italiane: devono essere messi sempre più al centro delle iniziative, è un segnale e un riconoscimento». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL COMMENTO DELL’ATTORE

La scelta di Lino Banfi come rappresentante italiano all’Unesco ha fatto discutere. L’attore ha raccontato come la scelta sia nata e soprattutto come gli sia stata avanzata la proposta, e quali sono gli obiettivi che vorrebbe perseguire attraverso questo nuovo prestigioso incarico: “Mi impegnerò a rendere la figura del nonno patrimonio mondiale dell’Umanità. Ieri sera ero a casa  quando mi è arrivata una chiamata in cui, dal ministero, mi anticipavano la possibilità di entrare in Commissione Unesco. Stamattina sono andato per incontrare il ministro, che ho trovato simpaticissimo. Ero lì solo per farmi spiegare bene di cosa si trattasse. Ho posto subito le mie due ‘conditio sine qua non’: niente inglese e niente laurea.” Sulla questione delle competenze che era stata sollevata, Banfi aveva sottolineato di voler portare un sorriso in un ambiente già ricco di plurilaureati. (agg. di Fabio Belli)



SOSTITUIRA’ FOLCO QUILICI

La notizia del giorno è senza dubbio quella riguardante Lino Banfi patrimonio dell’Unesco. La grande novità è stata ufficializzata quest’oggi come ha comunicato stamane il vice-presidente del consiglio Luigi Di Maio. Inizialmente si pensava ad uno scherzo, ma il vice-Premier ha confermato l’anticipazione: è tutto vero. Ovviamente sul web non si parla d’altro, fra chi approva (in pochi a dire il vero) e chi ironizza (la stragrande maggior parte della gente). Tra l’altro, a riguardo, è arrivato un aggiornamento proprio da parte dello stesso ministro del lavoro. In una nota il ministero fa sapere che «Lino Banfi verrà indicato come componente nell’Assemblea della commissione nazionale italiana per l’Unesco (Cniu) in sostituzione di Folco Quilici, mancato il 24 febbraio 2018, e non di Pupi Avati». Precedentemente il Mise aveva specificato che l’attore pugliese avrebbe sostituito Pupi Avati all’Unesco nella Commissione nazionale italiana. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LINO BANFI PATRIMONIO DELL’UNESCO: IL COMMENTO DI ALDO GRASSO

La nomina di Lino Banfi a patrimonio dell’Unesco ha scatenato ironia e anche alcune battute. Tra questi ha reagito, spiegando il suo punto di vista, anche Aldo Grasso che sul Corriere della Sera ha specificato: “La scelta di Di Maio è comprensibile, perché il suo immaginario è fermo a quello degli anni ottanta. Un consiglio a Lino Banfi? Il sorriso non basta. Solo la filosofia di Oronzo Canà ci può aiutare a capire il momento che viviamo“. Aldo Grasso torna anche sulle parole di Lino Banfi che ha salutato la nomina chiedendo cosa c’entrasse lui con la cultura. È stato lo stesso attore, come apprendiamo dal Corriere, a specificare: “Di solito i rappresentanti all’Unesco sono persone laureate che conoscono la geografia e le lingue. Io voglio portare il sorriso, anche nei posti seri”. Il sorriso è importante, ma di certo non può bastare anche perché per un ruolo del genere molto più importante della comicità è certamente la competenza. (agg. di Matteo Fantozzi)

MATTEO SALVINI: “E JERRY CALÀ E UMBERTO SMAILA?”

Lino Banfi nominato nella commissione italiana per l’Unesco: questo l’annuncio del leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, una vicenda che ha scatenato grande ilarità. E’ lo stesso Matteo Salvini, ministro dell’Interno e segretario federale della Lega, a ironizzare nel corso di una diretta Facebook: «Di Maio ha annunciato Banfi ambasciatore dell’Italia all’Unesco: va bene, e Jerry Calà, Renato Pozzetto e Umberto Smaila? Apriamo questo dibattito». Poco dopo il capo del Viminale ha aggiunto: «Scherzi a parte, l’Italia è così bella che può difenderla e valorizzarla chiunque». Opposizione sul piede di guerra, ecco le parole del dem Matteo Orfini: «”Basta con tutti questi plurilaureati nelle commissioni, io porterò un sorriso” dice Lino Banfi appena nominato dal governo nella commissione Unesco. Uno schiaffo al merito e alla competenza che non fa sorridere per niente. E che umilia chi fa sacrifici ogni giorno per studiare». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

L’ANNUNCIO DEL M5S

Lino Banfi patrimonio dell’Unesco: non si tratta dell’appello lanciato da un fan del mitico comico pugliese, bensì di una dichiarazione politica di Luigi Di Maio, il vicepremier che sta presenziando in questi minuti all’evento M5s sul reddito di cittadinanza. Il capo politico grillino, come riportato da La Repubblica, dal palco del ‘Nazionale Spazio Eventi’ di Roma ha dichiarato:”Ne approfittiamo per dare una notizia all’Italia che a me riempie di orgoglio: come governo abbiamo individuato il maestro Lino Banfi perché rappresenti l’Italia nella commissione italiana per l’Unesco. Abbiamo fatto Lino Banfi patrimonio dell’Unesco”. Accanto a lui proprio Lino Banfi, o se preferite nonno Libero, che facendo il suo ingresso alla convention aveva dichiarato:”Mi hanno invitato e sono venuto: pare che mi diano pure a me una carica…Ora vediamo”.

DI MAIO, “LINO BANFI PATRIMONIO DELL’UNESCO”

Ma come ha accolto Lino Banfi l’indicazione di Luigi Di Maio, e in generale del governo, che lo ha nominato come rappresentante del Paese nella commissione Italiana per l’Unesco? Evidentemente con orgoglio e soddisfazione, come si può evincere dal suo commento a caldo sul palco della convention dedicata al reddito di cittadinanza, di cui dà conto l’Huffington Post:”Quando mi hanno detto di volermi investire di questo incarico, mi sono chiesto ‘che c’entro io con la cultura’. Poi ho scoperto che questa carica è bellissima. Le istituzioni sono fatte con persone laureate, io invece voglio portare un sorriso ovunque, anche nei posti più semplici. Il mio sogno è vedere le persone che sorridono anche quando fanno politica”.