Ha il sapore della svolta politica la dichiarazione pronunciata da Luigi Di Maio in merito all’atteggiamento del MoVimento 5 Stelle sulla corruzione. In attesa che il responso sull’analisi costi-benefici per la realizzazione della TAV venga ufficializzato con la bocciatura dell’alta velocità Torino-Lione, il capo politico M5s prova a cucire per il MoVimento un abito nuovo:”Lo Stato non deve più temere gli investimenti in grandi opere per paura della corruzione. Ne abbiamo tante, il nostro fondo infrastrutture può andare anche verso quelle che aumentano lo sviluppo industriale. Su questo non sono ideologicamente contrario e non deve esserlo neanche il M5S”. Parole che si scontrano però con alcune delle promesse fatte in campagna elettorale. Uno dei nodi arriva dalla Calabria, dove in discussione c’è il progetto di ampliamento della statale 106 jonica, tristemente nota come “strada della morte”. Tullio De Paola, uno dei portavoce dell’associazione Raspa che da anni contesta il progetto, come riportato da La Stampa, alla notizia che Toninelli presenterà a breve il suo piano di realizzazione, ha commentato:”Sai cosa dicevano i 5 Stelle quando erano all’opposizione? Che era tutto uno spreco, un abuso, che con i soldi dei cittadini si arricchivano solo Astaldi e Impregilo. Ora che sono al governo, si girano dall’altra parte”.



M5S, SVOLTA SULLE GRANDI OPERE: RIVOLTA IN CALABRIA

In Calabria quello della statale 106 jonica non è l’unico nodo che impegna i grillini. Uno riguarda il Megalotto 3, un progetto di 1,3 miliardi investiti su 38 chilometri tra Sibari e il comune di Roseto Capo Spulico. Toninelli, in visita a Crotone lo scorso 22 dicembre, ha assicurato che l’opera si farà. Al netto delle titubanze degli ambientalisti, che hanno provato inutilmente a contattare il ministero delle Infrastrutture per sensibilizzare il M5s con gli stessi argomenti utilizzati per dire no alla TAV, tra cui la tutela del territorio. Anche in questo caso è amaro il commento di chi si oppone alla realizzazione dell’opera così concepita. Giuseppe Deli, sempre dell’associazione Raspa, ha dichiarato:”I 5 Stelle vampirizzano le istanze locali. Prima fanno campagna elettorale promettendo di bloccare un’opera, come Tap e Ilva, poi al governo dicono che è difficile fermarla. Se avessero studiato le carte non avrebbero illuso la gente”.

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