Il 30 gennaio prossimo alla Camera dei Deputati inizieranno le discussioni preliminari sulla proposta di legge presentata nel 2013 dall’Associazione Luca Coscioni e dai Radicali in merito all’eutanasia libera: «1965 giorni dopo il deposito delle ormai oltre 130 mila firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sull’eutanasia legale, il 30 gennaio 2019 finalmente la Camera dei Deputati inizierà la discussione», annuncia il tesoriere della Coscioni, Marco Cappato, diretto protagonista della vicenda Dj Fabo che ha di fatto “spinto” il Parlamento a prendere di nuovo in mano la PdL che così tante divisioni e fratture aveva generato nelle varie commissioni parlamentari di tutti gli ultimi Governi. «Nonostante l’estremo ritardo di questo tentativo di risposta all’ordinanza della Corte costituzionale sul caso Cappato/Dj Fabo, che ha concesso fino al 24 settembre 2019 per l’approvazione di una legge, il Parlamento ha ora l’opportunità di dare tutele alle persone che, in determinate situazioni, vogliono accedere all’aiuto al suicidio», si legge ancora in una nota dei Radicali che ricordano come appunto la strana “sentenza” della Consulta sul caso Cappato-Dj Fabo ha messo pressione a Camera e Senato per una approvazione in pochi mesi della norma potenzialmente “letale” per già complessi equilibri interni dei partiti.



EUTANASIA, RISCHIA IL GOVERNO LEGA-M5S

Su tutti è il Governo gialloverde a “rischiare” di più politicamente: con le divisioni già all’ordine del giorno per le norme contenute nel Contratto di Governo, un tema assai delicato come quello “etico” dell’eutanasia libera rischierà di mettere in subbuglio maggioranza e opposizione con possibili schieramenti assai diversi da quelli “attuali”. La Lega è profondamente contraria alla norma, il M5s invece si è sempre schierato a favore: va detto che i due relatori, il leghista Roberto Turri e il grillino Giorgio Trizzino, garantiscono che «nell’affrontare la materia non ci sarà alcuna posizione ideologica e si tenterà di andare oltre il dato della mera appartenenza politica». «Partiremo dalla proposta di legge popolare – spiega all’AGI il relatore Turri, capogruppo della Lega in commissione Giustizia – ed è probabile che si aggiungeranno altri testi, anche se la Lega non ha ancora deciso se presentare una sua proposta». Saranno quattro articoli per una legge che esordisce con tali parole: «Ogni cittadino può rifiutare l’inizio o la prosecuzione di trattamenti sanitari, nonché ogni tipo di trattamento di sostegno vitale o di terapia nutrizionale. Il personale medico e sanitario è tenuto a rispettare la volontà del paziente». Dopo la legge sul Testamento Biologico, la proposta dei Radicali intende andare bene oltre e approdare verso una piena eutanasia a tutti gli effetti: «Ogni persona può redigere un atto scritto, con firma autenticata dall’ufficiale dell’anagrafe del comune di residenza o domicilio, con il quale chiede l’applicazione dell’eutanasia».

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