Movimento 5 Stelle in festa per la firma del capo di Stato Sergio Mattarella sul decretone reddito-quota 100, ma Adriano Palozzi frena gli entusiasmi pentastellati. Come riporta Tuscia Web, l’esponente di Forza Italia ha commentato: «Reputo assolutamente inutili e demagogici i trionfalismi del Movimento 5 Stelle in seguito alla firma del presidente Mattarella sul decreto che contiene Reddito di Cittadinanza e Quota 100. Siamo di fronte a un provvedimento dal sapore elettorale, vuoto nella forma e nella sostanza e che presenta numerose perplessità sul fronte delle garanzie economiche». Prosegue il consigliere regionale della Regione Lazio: «Anche sul reddito di cittadinanza, nutriamo forti dubbi, visto e considerato che rischia di essere una forma assistenzialistica e non di rilancio occupazionale, col pericolo che, senza i necessari monitoraggi amministrativi, si possa incoraggiare il lavoro nero». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



L’ESULTANZA DI LUIGI DI MAIO

Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il decretone reddito di cittadinanza-Quota 100, grande soddisfazione in casa Movimento 5 Stelle. Questa l’esultanza social del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico: Luigi Di Maio: «Oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha firmato il decretone che contiene il Reddito di cittadinanza e Quota 100. Bentornato Stato Sociale! Ora aspetto il momento in cui, grazie al lavoro di deputati e senatori, firmerà la legge con cui taglieremo lo stipendio di tutti i parlamentari e finalmente potremo dire ‘addio privilegi‘!». Questo, invece, il commento del portavoce pentastellato Alessandro Amitrano: «Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha appena firmato il decretone che prevede il Reddito di Cittadinanza e Quota 100. Avanti così con testa e cuore». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MATTARELLA FIRMA IL DECRETONE

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato questa mattina il “Decretone”, ovvero il decreto legge che introduce la riforma pensioni di Quota 100 e il Reddito di Cittadinanza: ben 11 giorni dopo l’ok in Consiglio dei Ministri e la conferenza “show” di Conte, Salvini e Di Maio arriva il via libera del Presidente della Repubblica, subito dopo l’ok della Ragioneria di Stato (non senza qualche dubbio espresso nei giorni scorsi). Il provvedimento entrerà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e da questo momento in poi, per legge, il Parlamento avrà 60 giorni di tempo per la conversione in legge: dovrebbe ricominciare dal Senato la duplice discussione su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, con il Governo Lega-M5s chiamato a tenere saldo il contratto gialloverde pur davanti alle ire e gli attacchi delle opposizioni. Per quanto riguarda la misura incardinata dal M5s, il Reddito dovrebbe partire dal prossimo aprile assieme alla pensione di cittadinanza per tutti i soggetti e nuclei familiari in condizioni di disagio economico-sociale. Per la Quota 100 invece si tratta di un primo superamento della Legge Fornero, con la sostanziale ridefinizione dei requisiti minimi per l’accesso al pensionamento anticipato: il tutto accompagnato però da misure per incentivare l’assunzione di giovani lavoratori al posto dei “quotisti”.



ECCO COME FUNZIONERANNO

Il Reddito di cittadinanza sarà riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di una serie di requisiti: cittadinanza italiana, o di paesi della Ue, o con permesso di soggiorno di lungo periodo. Non solo, è necessaria la residenza in Italia in via continuativa da almeno 10 anni come stabilito all’interno del Decretone firmato stamattina dal Presidente Mattarella. Per quanto riguarda i requisiti economici principali, la misura per combattere la povertà – come ridefinito dal Ministro Di Maio – consterà di tali passaggi: «Isee inferiore a 9.360 euro annui; patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30mila euro; patrimonio finanziario non superiore a 6mila euro che può arrivare fino a 20mila per le famiglie con persone disabili». Sul fronte pensioni invece, la Lega ha trovato l’accordo con gli alleati di Governo per approntare in Quota 100 la prova sperimentale nel triennio 2019-2021 sull’andare in pensione con 62 anni e anziani contributiva minima di almeno 38 anni. Come ricorda però il Sole 24 ore, la pensione tramite quota 100 non è cumulabile, «a far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendenti o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5mila euro lordi annui».

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