Il dossier della Lega contiene «grossolani errori»: questo quanto reso noto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con Danilo Toninelli che si scaglia contro le esternazioni di Matteo Salvini. Come sottolinea l’Ansa, quei dati «appaiono identici a quelli già più volte fatti trapelare agli organi di informazione nei mesi scorsi dalla società incaricata della realizzazione dell’opera. Una minestra riscaldata che per di più mostra ampi aspetti di dubbia attendibilità». Il ministro dell’Interno venerdì si recherà a Chiomonte, la sede italiana per i lavori per la Torino-Lione, la stampa francese riporta un dato rilevante: l’analisi costi-benefici sarà consegnata nei prossimi giorni al ministro francese ai Trasporti Elisabeth Borne. Le Dauphine Libere evidenzia che il documento verrà messo a disposizione della Francia prima della visita in programma al cantiere di Saint-Martin-la-Porte. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“MI SONO ROTTO LE SCATOLE DI SENTIRE CHE BLOCCHIAMO CANTIERI”

Il voto in Parlamento sulle mozioni sì Tav è stato rinviato, è scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle sulla Torino-Lione. O meglio: è scontro tra il dossier grillino e quello del Carroccio. Matteo Salvini spinge per l’Alta Velocità, con lo studio commissionato che evidenzia un costo di 24 miliardi di euro in caso di stop, ma il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli prende posizione: «Mi sono rotto le scatole di sentirmi dire che io e il M5s blocchiamo i cantieri: non abbiamo bloccato alcun cantiere, l’unico che stiamo sottoponendo a una analisi-costi benefici è la Tav». Prosegue l’esponente pentastellato ai microfoni di Mattino 5: «Stiamo valutando se fa bene o no agli italiani: a me non importa nulla che faccia bene a una o due imprese, o a qualche gruppo politico che da queste imprese riceve qualche aiutino di natura economica». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SCONTRO TRA DOSSIER LEGA-M5S

Una vera e propria “bomba” sul Governo sarebbe in vista sul tema sempre delicato della Tav Torino-Lione: questa mattina La Stampa ha pubblicato uno studio commissionato dalla Lega di Matteo Salvini per verificare le spese messe in conto dall’analisi costi-benefici del Ministro Danilo Toninelli, e il risultato potrebbe portare all’ennesimo scontro interno alla maggioranza con i M5s, storicamente contrari alla Grande Opera con la Francia. «Sospendere la Tav costa più che ultimarla», è di fatto quanto emerge nel contro-dossier della Lega che presenterebbe anche il conto esatto delle spese di costruzione e ultimazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità tra Torino e Lione. Secondo la commissione messa in piedi da Toninelli – il cui presidente è stato più volte protagonista in passato di dichiarate esternazioni No-Tav – il costo per ultimare la Tav sarebbe di 20 miliardi, mentre nel contro-dossier leghista si legge “solo” 8,6 miliardi, con l’intera realizzazioni che non va oltre i 14 miliardi (di cui 4,6 a carico dell’Italia). In questo modo il documento del Carroccio sposa la linea dell’ex commissario di governo Paolo Foietta, mai voluto incontrare dall’attuale titolare del Mit.



LO STUDIO DI SALVINI SMENTISCE L’ANALISI COSTI-BENEFICI

Nuova “patata bollente” per il Governo, già alle prese con i casi Trivelle, Venezuela e ora anche sul ritiro delle truppe dall’Afghanistan: il conto finale di un no alla Tav, secondo le stime del CERTet della Bocconi ipotizzate nel 2014, sarebbe di 20,3 miliardi a cui però vanno sommati altri 2,9 miliardi relativi agli effetti negativi “immediati”, come i fondi da restituire a Francia ed Europa per le parti già scavate. Insomma, un insieme di costi e analisi che andrebbe a smentire la visione catastrofica della commissione di Toninelli: la Lega è storicamente a favore della Tav e Salvini non l’ha mai nascosto, arrivando anche a proporre un referendum in Piemonte per far vincere il “Sì” dato al momento in maggioranza sui No-Tav. Ora si attende che i grillini facciano la loro mossa, con il Ministro dei Trasporti che ovviamente dovrà “replicare” al dossier leghista che mette in imbarazzo l’analisi costi-benefici ormai data, quasi da tutti, come sostanzialmente schierata sul No-Tav. Dalle opposizioni intanto fanno pressing affinché si possa arrivare in breve ad una decisione, con il “balletto” tra Lega e M5s che andrebbe avanti – secondo il deputato Pd Davide Gariglio – da ormai troppo tempo: «I lavori del Tav vanno sbloccati immediatamente. Sono stati persi tre mesi a causa dell’incapacità di un governo che fa finta di litigare su tutto ma che poi trova sempre un compromesso al ribasso che penalizza solo i cittadini. Anche sulla Torino-Lione, scegliendo di non decidere, l’Italia ha già perso 90 milioni di finanziamenti europei a causa del mancato rispetto dell’avanzamento dei cantieri e ogni ulteriore mese di ritardo costerà ai contribuenti altri 30 milioni di euro».