Si allarga a macchia d’olio la protesta dei sindaci inaugurata da Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, con la sospensione del Decreto Sicurezza. Contro il provvedimento bandiera della Lega di Matteo Salvini si sono schierati in questi giorni anche i sindaci di importanti città italiane come Firenze e Napoli, ma da oggi sono scesi in campo ufficialmente anche diversi governatori di Regione. A dare il via alla svolta è stato Enrico Rossi, governatore della Toscana, che in una nota ha affermato come a suo dire i sindaci “fanno bene a ribellarsi ad una legge disumana che mette sulla strada, allo sbando, decine di migliaia di persone che così diventano facile preda dello sfruttamento brutale e della criminalità organizzata, aumentando l’insicurezza”. Alla mossa di Enrico Rossi ha replicato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Ci sono 119mila toscani (pari a 53mila famiglie) in condizioni di povertà assoluta si contano quasi 22mila domande per ottenere una casa popolare in tutta la Regione, si registra una sanità criticata da medici e utenti per le liste d’attesa, i tagli e i turni di lavoro massacranti. Eppure il governatore Enrico Rossi straparla del Decreto sicurezza che dà più legalità, risorse e strumenti agli amministratori locali. Lui pensa ai clandestini, noi agli italiani“.
GOVERNATORI CONTRO SALVINI: ANCHE OLIVERIO E CATIUSCIA MARINI
Di certo si può dire che l’iniziativa di Enrico Rossi non sia isolata. Ieri era stato Sergio Chiamparino ad ipotizzare un ricorso alla Consulta, oggi a dare l’appoggio alla protesta contro Matteo Salvini sono stati anche diversi governatori. E’ il caso di Gerardo Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, che ha dichiarato:”Assieme alle altre Regioni che in questi giorni hanno annunciato un’analoga iniziativa, evidenziando le nostre stesse preoccupazioni, ci rivolgeremo alla Corte Costituzionale per chiedere l’annullamento della normativa al fine di stoppare una legge che viola diversi trattati internazionali sui diritti umani e i principi fondanti la nostra Costituzione”. Dello stesso tenore anche il parere di Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, che su Facebook ha scritto di stare “approfondendo gli aspetti relativi al ricorso alla Consulta” sul decreto Sicurezza del governo e di potere “già affermare che in Umbria si garantirà l’accesso alle cure e all’assistenza sanitaria per tutte le persone, a cominciare da quelli in emergenza”.