Secondo le ultime fonti di Palazzo Chigi, riportate dall’Ansa, in merito al Decreto sul Reddito di Cittadinanza sarebbero pronti circa 250 milioni di euro sul biennio 2019-2020 per la «contrattualizzazione di professionalità necessarie ad organizzare l’avvio del reddito di cittadinanza, con il compito di seguire personalmente il beneficiario nella ricerca del lavoro, nella formazione e nel reinserimento professionale»: questa, in sostanza, è la spesa che prevede la bozza di decreto legge sul Reddito di Cittadinanza per quanto riguarda la figura dei cosiddetti “navigator” (coloro che dovranno fungere da punto di tramite tra aziende e destinatari del RdC). Per quanto riguarda invece la piena attuazione del decreto legge – rivelano sempre le fonti di P.Chigi – «è autorizzata una spesa di 50 milioni di euro per l’assunzione di personale da assegnare alle strutture dell’Inps». Non solo, in un altro comma della legge quasi pronta ad approdare in Parlamento viene stanziato un fondo da 20 milioni di euro per «permettere ai beneficiari di presentare la domanda attraverso l’assistenza dei Caf convenzionati con l’Inps».
ECCO LA PLATEA DEGLI ESCLUSI
In attesa di vedere il contenuto effettivo del Decreto attuativo sul Reddito di Cittadinanza, importanti sono tutte le anticipazioni uscite nelle ultime ore che riguardano chi effettivamente sarà escluso di certo dalla platea destinataria della misura assistenziale “gialloverde”: per avere il Reddito – avrebbe deciso il Governo secondo i rumors dell’Agi – non bisogna avere acquistato un’auto nei sei mesi prima o aver comprato negli ultimi due anni una vettura con cilindrata sopra i 1600 cc (o anche una moto sopra i 250 cc). Sempre per poter avere la possibilità di accedere al RdC, non si possono avere navi o imbarcazioni da diporto in nessun esponente della famiglia: esclusi poi anche tutti i carcerati, sia nella prigione e sia per quelli ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato. Importante novità, fuori dalla platea anche le famiglie dove un componente si sia licenziato negli ultimi 12 mesi, fatte salve ovviamente le dimissioni per giusta causa. (agg. di Niccolò Magnani)
CONTRIBUTO PER AFFITTO O MUTUO
Si avvicina l’approvazione del decreto relativo al reddito di cittadinanza e continuano a circolare bozze relative al suo contenuto. Secondo quanto riporta Askanews, lo stesso provvedimento del Governo spiega che le famiglie che beneficeranno della misura sono 1,4 milioni, corrispondenti a circa 4 milioni e mezzo di cittadini. Tuttavia ben il 27% di questi nuclei familiari è in realtà composto da una sola persona, mentre il 23% circa sono famiglie di tre persone. Dei 780 euro massimi al mese che verranno erogati, 280 saranno per sostenere le spese della casa se si è in affitto. Se invece si ha l’abitazione di proprietà e si sta pagando un mutuo, il contributo scende a 150 euro. Dunque l’integrazione al reddito sarà al massimo pari a 500 euro. Sembra che il maggior numero dei nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza saranno in Campania, Sicilia e Lazio. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
I DATI DELLA CGIA DI MESTRE
Metà del reddito di cittadinanza potrebbe finire nelle tasche di chi non ne ha diritto. E’ questo l’allarme lanciato dall’associazione artigiani piccole imprese (Cgia) di Mestre. Dei sei miliardi di euro previsti del governo per il sussidio di cui sopra, circa 3 miliardi potrebbero quindi finire nelle tasche dei lavoratori in nero, che otterrebbero così un doppio introito mensile. Citando l’Istat, la Cgia spiega che in Italia ci sono circa 3.3 milioni di persone che lavorano in nero, e togliendo i dipendenti che non potranno chiede il reddito e i pensionati senza i requisiti necessari, rimarrebbero circa due milioni di persone, fra cui casalinghe, studenti e altri, che potrebbero appunto percepire in maniera illecita il famoso reddito di cittadinanza. La Cgia aggiunge: «A causa dell’assenza di dati omogenei relativi al numero di lavoratori in nero presenti in Italia che si trovano anche in stato di deprivazione, non possiamo dimostrare con assoluto rigore statistico questa tesi».
REDDITO DI CITTADINANZA: META’ IN NERO
Ma stando a quanto affermato dal coordinatore dell’ufficio studi, Paolo Zabeo: «Vi sono degli elementi che ci fanno temere che buona parte dei percettori del reddito di cittadinanza potrebbe ottenere questo sussidio nonostante svolga un’attività lavorativa in nero, sottraendo illegalmente alle casse dello Stato un’ingente quantità di imposte, tasse e contributi previdenziali. In altre parole, l’Amministrazione pubblica, al netto delle misure di contrasto previste, sosterrà con il reddito di cittadinanza un pezzo importante dell’economia non osservata». Secondo quanto si legge nell’articolo 1 commi 255-258 della legge di Bilancio 2019, il fondo per il reddito di cittadinanza per l’anno 2019 sarà pari a 7.1 miliardi di euro, a cui andranno tolti un miliardo per i centri per l’impiego, e altri 10 milioni per il funzionamento di Anpal Servizi Spa. Rimangono così circa 6.1 miliardi di euro, metà dei quali, secondo la Cgia, potrebbero finanziere persone che non hanno alcun diritto.