Da Palazzo Chigi vengono respinte al mittente le perplessità sollevate dal Pd rispetto ad un presunto conflitto di interessi tra il premier Giuseppe Conte e le decisioni assunte la notte scorsa dal Consiglio dei Ministri rispetto al salvataggio della Banca Carige, di cui il professore Guido Alpa, mentore del Presidente del Consiglio, è stato a lungo socio e membro del Cda della Banca Ligure. Come riportato dall’Ansa, fonti di governo chiariscono: “Nessun conflitto di interessi, diretto o indiretto, sussiste con le decisioni che il premier Conte ha assunto e che è chiamato ad assumere quale responsabile dell’Autorità di governo con riguardo alla Banca Carige s.p.a.”. Il premier avrebbe anche negato di essere stato consulente di Mincione:”Non lo ha mai incontrato o conosciuto, neppure per interposta persona”. Il professor Alpa? “Non ha mai avuto con lui uno studio professionale associato”. Per questi motivi il premier ha votato in Cdm.”



CONFLITTO DI INTERESSI CONTE-CARIGE?

«Il Governo, nel Consiglio dei Ministri di questa sera, ha approvato un decreto-legge che interviene a offrire le più ampie garanzie di tutela dei diritti e degli interessi dei risparmiatori della Banca Carige, in modo da consentire all’Amministrazione straordinaria, di recente insediata, di perseguire in piena sicurezza il processo di consolidamento patrimoniale e di rilancio delle attività dell’impresa bancaria»: con queste parole ieri sera il Premier Giuseppe Conte ha dato annuncio di aver provveduto, tramite il CdM, al “salvataggio” della Banca di Genova dopo il caos emerso in questi ultimi giorni dopo il mancato rilancio del socio di maggioranza (Malacalza, ndr). Le opposizioni però hanno trovato subito “il grimaldello” per provare a contestare nel dettaglio il provvedimento gialloverde: non tanto nel merito, visto che il Pd e Forza Italia lodano il salvataggio di Carige e dei propri correntisti, ma per il “metodo” utilizzato, in particolare mettendo in luce i “rapporti” tra il Premier Conte e il professore Guido Alpa a lungo socio e membro del Cda della Banca ligure. Su tutti, è il deputato Davide Marattin (Pd) questa mattina a sollevare il caso: «Una domanda: dati i rapporti del premier Conte con Carige (tramite il suo socio Alpa, consigliere Carige, ed essendo egli stesso stato consulente di Mincione, socio Carige) nel Cdm di ieri sera si è astenuto sul decreto salvabanche? È uscito al momento del voto? Gradita risposta».



IL RAPPORTO TRA ALPA E CONTE

Guido Alpa infatti è stata una figura di rilievo all’interno di Banca Carige, avendo ricoperto dal 2009 al 2013 il ruolo di consigliere nel Cda, mentre dal dicembre 2013 al febbraio 2014 è stato socio della Fondazione Carige, azionista di riferimento della banca. Da ultimo, ricorda Repubblica, «Da aprile 2013 a dicembre 2013 è stato invece Presidente di Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova, mentre ha svolto a lungo il ruolo di consulente e legale di Raffaele Mincione, socio di minoranza della banca». I rapporti tra Conte e Alpa sono invece assai più datati e non è la prima volta che emergono in una polemica legata al recente passato del Presidente del Consiglio (il caso del “concorsone” di Conte, soprattutto): il leader del Governo gialloverde nel suo assai criticato curriculum scriveva «Dal 2002 ha aperto con il professor Guido Alpa un nuovo studio legale dedicandosi al diritto civile, commerciale e lavoro», con evidente imbarazzo successivo quando lo stesso Alpa precisò a richiesta fatta, «Nessuna associazione professionale, siamo stati soltanto coinquilini». Ora però, dopo che per anni il Movimento 5 Stelle ha attaccato il Pd e in particolare Matteo Renzi e Maria Elena Boschi per gli interessi e interventi nelle banche “vicine”, la critica gli si rivolge contro visti i presunti rapporti tra Conte e un profilo di rilievo di Banca Carige.

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