I 49 migranti salvati dalle Ong Sea Watch e Sea Eye sono finalmente sbarcati a Malta dopo una lunga odissea, ma per Matteo Salvini è inaccettabile l’ipotesi che anche una piccola parte di essi possa essere accolta in territorio italiano. Il Ministro dell’Interno si era già scagliato nelle ore precedenti contro l’ipotesi della ridistribuzione dei migranti: “Serve un chiarimento. Io non autorizzo arrivi,” aveva affermato Salvini. E un vertice di Governo era atteso nella serata di mercoledì, ma con ogni probabilità l’incontro e l’auspicato faccia a faccia con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte potrebbe saltare: anche se una crisi dell’esecutivo è stata definita del tutto improbabile dallo stesso Salvini, la situazione potrebbe a questo punto assumere evoluzioni imprevedibili. (agg. di Fabio Belli)



FIBRILLAZIONI NEL GOVERNO

Fibrillazioni all’interno del governo sul tema migranti dopo il via libera dato dal premier Conte all’accoglienza di una quota dei 49 migranti salvati dalle Ong Sea Watch e Sea Eye sbarcati a Malta. Per questa sera è stato convocato un vertice dell’esecutivo dopo che Matteo Salvini, dalla Polonia, aveva parlato di “una decisione che non ha senso, non ho capito questa accelerazione. Serve un chiarimento che ci sarà questa sera al mio ritorno. Io sono il ministro che si occupa di pubblica sicurezza“. Come riportato dall’Ansa, il ministro dell’Interno ha comunque allontanato lo spettro di una crisi di governo:”Lo dite tutti i giorni, anche quando perde il Milan cade il governo…“. Gli ha fatto eco il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti: “Non penso che il governo sia a rischio, ma neanche che si possa considerare risolta la vicenda. Non vorrei che questo cedimento a chi traffica esseri umani apra la strada a molte altre vittime, perché si invita qualcun altro a partire e magari a morire“. Eppure le tensioni con il M5s nelle ultime ore si moltiplicano: non solo il tema migranti, anche il nuovo fronte aperto del reddito di cittadinanza, con la minaccia del Carroccio di non votare il provvedimento se non ci saranno i soldi per i disabili e il Cdm che – riporta Huffington Post – da giovedì potrebbe slittare a venerdì proprio per definire nuovi dettagli e nuove tabelle. (agg. di Dario D’Angelo)



SALVINI CONTRO L’EUROPA SUI MIGRANTI

L’accordo Ue-Malta con l’adesione dell’Italia per lo sbarco dei 49 migranti della Sea Watch

potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso, la reazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini non lascia spazio a dubbi. Dopo il botta e risposta con il premier Giuseppe Conte, il capo del Viminale ha sottolineato che la situazione verrà discussa dall’esecutivo questa sera e che lui non ha dato nessuna autorizzazione. E il segretario federale della Lega attacca l’Unione Europea su Twitter, citando dati alla mano: «Il 16 luglio 2018, dopo l’arrivo a Pozzallo di 447 immigrati, era stata prevista una ricollocazione tra i Paesi europei. Gli accordi prevedevano di trasferire un totale di 270 persone, invece i trasferimenti EFFETTIVI sono stati solo 129: 23 in Germania, 50 in Francia, 19 in Portogallo, 16 in Irlanda, 21 in Spagna e ZERO a Malta. Non solo! Il 26 agosto 2018, a bordo della Diciotti, sono sbarcate a Catania 177 persone. Anche questi dovevano essere ricollocati ma soltanto l’Irlanda ne ha presi 16. Come facciamo ad accogliere ancora quando ci hanno preso in giro per mesi?».



MATTEO SALVINI CONTRO L’UNIONE EUROPEA

Il tema migranti ha causato diversi problemi all’esecutivo gialloverde in questi mesi, con il M5s parzialmente in disaccordo con la linea due del vice premier e l’ala che fa riferimento a Roberto Fico che ha fatto opposizione in tutti i modi. Roberto Maroni, leghista ed ex ministro dell’Interno ha spiegato: «Il ministro dell’Interno è quello che deve e può decidere, non esiste che il premier prenda una decisione senza consultarsi con lui, fa bene Salvini a protestare. Esistono delle regole in Europa, i Paesi europei sono obbligati a prendere e dare assistenza all’interno di un’area: Malta ha quest’obbligo e non può sottrarsi. Bisogna aprire un confronto all’Interno dell’Ue e che la Commissione si assuma quelle responsabilità che non si è mai presa. Cedere e suddividere in quote non è la soluzione migliore». Al fianco di Salvini c’è anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «Molte chiacchiere ma alla fine sbarcano tutti in Europa e l’Italia si prende la sua parte di immigrati della Sea Watch. Matteo Salvini dia retta a Fratelli d’ItaIia e disponga il blocco navale a largo della Libia, altrimenti stacchi la spina al governo. Basta prese in giro!».

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