Ieri a Roma sono andati in scena nuove contestazioni contro il Ddl PIllon sull’affido condiviso: in Campidoglio una mozione a firma Pd e M5s ha sfiduciato il prossimo – anche se per niente scontato in via d’approvazione, disegno di legge del senatore della Lega. Un nuovo piccolo fronte di scontro interno al Governo si aggiunge agli altri ben più roboanti, anche se il Ddl Pillon non essendo inserito nel Contratto di Governo offre ben poche “garanzie” dal lato M5s già piuttosto schierato contro il disegno di legge che la sinistra continua a considerare “un becero ritorno al Medioevo”. Pesanti contestazioni e attimi di tensione al convegno organizzato dalla Lega a Roma con le attiviste di “Non una di meno” che hanno preso parte ad una sorta di blitz per protestare contro il diritto di parola e libertà anche per “l’odiatissimo” senatore leghista: alcuni attivisti del Carroccio hanno poi spintonato un’attivista, con attimi di tensione interrotti poi dallo stesso Pillon. «Non chiamatelo DDL Pillon ci sono cinque progetti di legge e siamo aperti a modifiche. L’obiettivo e fare una buona legge», ha spiegato l’esponente della Lega, ben conscio che però i compagni di Governo sono tutt’altro che schierati con lui.



SCONTRO NEL GOVERNO

«Sul disegno di legge Pillon sull’affido condiviso non solo ho preso posizione io ma l’ha presa tutto il movimento, quindi diciamo che la certezza è che la proposta così come è stata formulata non sarà mai approvata»: così ieri il Sottosegretario M5s con delega a Giovani e Pari Opportunità, Vincenzo Spadafora, con la senatrice del Pd Monica Cirinnà che gli replica intervenendo allo stesso incontro sui 30 anni del Telefono Rosa «Il senatore Pillon, che io ritengo pericoloso per il mondo femminile, oggi sarà nella sala del Consiglio comunale di Roma ad illustrare la meraviglia del suo testo, quella sala dove governate e dove abbiamo una sindaca che in qualche modo potrebbe dire la sua su questo. Io sono preoccupata perché se ogni volta che il governo è in difficoltà ci si rifà al contratto, io ho letto che nel contratto la mediazione familiare è uno dei punti». Spadafora ha difeso però il diritto di parola anche di Pillon (e ci mancherebbe, ndr) confermando, di contro, che il M5s non farà mai approvare quella legge sull’affido condiviso che viene sempre più definita anche da politici parlamentari come «il male assoluto». Tornando sulle contestazioni, il senatore della Lega ha poi aggiunto a fine convegno «è un fatto di decenza: se uno non ascolta, contesta, urla e poi se ne va, come hanno fatto le oggi le nostre amiche. Se ci si ascolta, si può dialogare, tra persone intelligenti ci si può intendere».

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