Riserve auree e nomine: si allarga il caso Bankitalia per il governo M5s-Lega, arriva il monito dell’Unione Europea. Vasilis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, ha sottolineato: «E’ importante preservare l’indipendenza delle Banche centrali e delle istituzioni del settore finanziario». Unione Europea vigile su quanto accade in Italia, con Dombrovskis che ha precisato: «L’indipendenza delle istituzioni è parte importante dei pesi e contrappesi istituzionali negli stati membri, è anche uno dei principi su cui si basa il sistema delle banche centrali nella zona euro. Da questo punto di vista è importante salvaguardare l’indipendenza di queste istituzioni». Dopo il botta e risposta tra i vertici di Lega-M5s e Giovanni Tria, anche Bruxelles dice la sua sul caos nomine… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI: “MI AFFIDO A CONTE”
Riserve d’oro vendute per evitare una manovra-bis? L’indiscrezione su Bankitalia scuote il Governo ed arrivano le prime reazioni. Come riporta La Stampa, dopo aver affermato di affidarsi al premier Conte, il vice premier Matteo Salvini ha commentato: «Può essere un’idea interessante. So che c’è una proposta di legge che dovrà ribadire quello che per me è scontato: l’oro della Banca d’Italia è degli italiani, non è in prestito. Dopodiché per quanto mi riguarda ci saranno altri metodi. Siccome è custodito in alcuni paesi del mondo, uno lo può far custodire dove vuole. Ma è di proprietà degli italiani e di nessun altro». No comment della BCE, con Il Fatto Quotidiano che sottolinea che «il trattato dell’Ue all’articolo 127 attribuisce all’istituzione di Francoforte il compito di “detenere e gestire le riserve ufficiali” dei paesi aderenti all’Eurozona». Dura la presa di posizione dell’economista Riccardo Puglisi: «Qualcuno spieghi a quegli scappati di casa dei sovranisti che la vendita dell’oro di Bankitalia è un intervento (scemo) e temporaneo, cioè ridicolo rispetto all’obiettivo di finanziare deficit permanenti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BANKITALIA, NUOVO CASO
Il caso Bankitalia nel Governo attuale, il giorno dopo la vittoria della Lega in Abruzzo e il crollo del M5s, rischia di essere un tema assai più “delicato” e “teso” di quanto già non lo sia stato dopo gli attacchi di Salvini e Di Maio («i vertici di Bankitalia e Consob devono essere azzerati dopo quanto non hanno fatto nella crisi delle Banche popolari») e la replica di Tria, «Bankitalia resti indipendente». Secondo un retroscena uscito sulla La Stampa di oggi, un’idea potrebbe essere all’orizzonte dei tavoli gialloverdi e prevede di metter mano alle riserve auree dello Stato (custoditi proprio da Palazzo Koch, ndr) per evitare una Manovra bis nei prossimi mesi. Forse proprio per questo motivo dietro alle “sparate” dei due vicepremier ci sarebbe l’intenzione chiara di un “repulisti” generale per mettere a punto la proposta sui lingotti d’oro: «L’ idea dei gialloverdi sarebbe quella di usare una parte delle riserve auree per dirottarle sulla spesa, evitando così una manovra correttiva e l’ aumento dell’ Iva nella legge di Bilancio del prossimo anno, esito che nell’esecutivo cominciano a considerare scontato se la crescita continuerà a essere così rallentata», scrive Ilario Lombardo stamattina sulla Stampa, dando così la cifra delle “preoccupazioni” del Governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco.
BORGHI (LEGA), “L’ORO TORNI AGLI ITALIANI”
Il cambio del vice Signorini, che M5s e Lega (tranne Giorgetti, ndr) non vogliono confermare, sarebbe un “cavallo di troia” per poi arrivare ai vertici massimi di Bankitalia: dopo alcune “indiscrezioni” circolate sul Blog di Beppe Grillo è un post del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Claudio Borghi, ad agitare le acque ulteriormente. «In Italia ci sono leggi anche per regolamentare la vendita dei panini in salumeria, però manca una norma che dica chiaramente di chi sono le riserve auree», spiega il leghista in merito al retroscena pubblicato dalla Stampa. L’idea sarebbe quella di vendere 20 miliardi di riserve auree sulle 80 totali, ma chiaramente prima di un’operazione monstre del genere qualcosa a livello politico dovrà essere “modificato”: «Nessuno vuole toccare le riserve auree», prova a difendersi Borghi che però riafferma quanto Salvini e Di Maio vanno dicendo da tempo (contro la linea di indipendenza dell’Authority tenuta dal Ministro Tria) «È aberrante che non abbiamo ancora un`interpretazione autentica. Cosa ci vuole a fare una legge per mettere nero su bianco che la proprietà dell’oro è dello Stato? Ciò non significa che il governo possa venderlo, però questa lacuna va colmata. L`oro appartiene agli italiani. Eppure non esiste legge che lo dichiari esplicitamente».