«Come mettere Dracula di guardia alla banca del sangue»
, queste le parole del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino sulla costi-benefici per la Tav: le polemiche non si placano. Il Partito Democratico è compatto a favore della Torino-Lione, a partire da Matteo Renzi: «Il report costi-benefici di Toninelli è una barzelletta che non fa ridere. C’è un dato però: persino per gli esperti di Toninelli con la Tav si abbattono 500000 tonnellate di CO2, lo 0,5% delle emissioni it di CO2. Chi ama l’ambiente sceglie la TAV e non inquina su gomma». Queste, invece, le parole dell’ex premier Paolo Gentiloni: «I grillini dicono che la Tav non è conveniente perché farebbe calare le entrate dei pedaggi autostradali e il consumo di benzina. Hanno scoperto che si tratta di un treno». Infine, l’attacco di Davide Gariglio: «L’analisi benefici-costi sulla TAV è un pateracchio fatto ad arte da chi quell’opera non vuole farla». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MIT CORREGGE PENALE STOP CONTRATTI
«L’analisi costi-benefici è straordinariamente di parte: minimizzando i benefici ambientali colossali, Ponti iscrive nella colonna dei costi il mancato introito che rappresenterebbe per lo Stato italiano una diminuzione importante delle tasse sul carburante e dei pedaggi autostradali»: a dirlo, dopo averlo documentato già negli scorsi mesi da tanti addetti ai lavori di vario colore politico e tecnico, è il Comitato francese della Tav Torino-Lione. L’analisi fatta dal Mit insomma viene del tutto bocciata dai vicini transalpini che sintetizzano nel commento «Per sintetizzare meno ci saranno mezzi pesanti e auto sulle Alpi, più il rapporto costi-benefici sarà negativo. Un ragionamento che pesa almeno quanto il Co2 che rappresenta». Secondo il Ministro Toninelli invece l’analisi posta da Ponti «Come ciascuno adesso può vedere da sé, i numeri dell’analisi economica e trasportistica sono estremamente negativi, direi impietosi» anche se poi ammette che la decisione finale spetta ora al Governo nella sua collegialità. Intanto sul fronte tecnico, lo stesso Mit è costretto a correggere l’analisi costi-benefici dopo il macroerrore lasciato dalla commissione dentro le conclusioni finali: «La penale da pagare a titolo di risarcimento per lo scioglimento dei contratti relativi alla Tav si aggirerebbe tra i 130e i 400 milioni», nota il Ministero dei Trasporti, costretto ad intervenire dopo l’errore «materiale macroscopico che determina un eventuale costo di uscita dall’opera abnorme rispetto alla realtà. La percentuale (tra 10-30%) non va parametrata sul costo totale dell’opera, ma sui contratti in essere». Per questo motivo, il costo massimo tra rimborsi e penali, sarebbe di 1 miliardo e 700 milioni di euro.
LEGA VS M5S, “L’ANALISI NON È VANGELO”
Lo scontro nel Governo era evidente e prevedibile dopo la pubblicazione dell’Analisi costi-benefici da parte della Commissione nominata dal Mit: già nel vertice di Governo stamane la distanza tra Lega e M5s sul fronte Tav si era fatta netta, ora interviene direttamente il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, per il quale l’analisi «è una delle tante analisi tecniche, non è certo il Vangelo». Intervistato da Sky Tg24, ancora il leghista attacca i compagni di Governo «Prima di mandare a monte la Tav ci penserei bene, e comunque l’ultima parola in questo caso spetterebbe ai cittadini» ammettendo poi che il bagno di folla fatto dalla Lega nelle ultime elezioni «può assolutamente aiutare». Il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri aggiunge «serve un tavolo per discutere dell’Analisi». Commento freddo da parte del Comitato Tav in Francia, «il dossier è troppo di parte» mentre per il Presidente della Regione Piemonte Chiamparino la decisione di affidare la commissione al Presidente Ponti (noto No Tav) sta alla radice del problema, «Affidare al professor Ponti lo studio è stato come affidare a Dracula il controllo della banca del sangue, ora il governo prenda una decisione».
BOCCIA, “TAV CREA 50MILA POSTI DI LAVORO”
E’ stata pubblicata sul sito del ministro dei trasporti e delle infrastrutture, l’analisi costi-benefici riguardante la Tav. Ne emerso, come già anticipato negli scorsi giorni, un surplus negativo per le casse dello stato oscillante fra i 5 e gli 8 miliardi di euro. Sono comunque ancora molti quelli convinti che il treno ad alta velocità che collegherebbe Lione a Torino, deve essere completato, a cominciare dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che a margine del “Forum permanente sui valori dell’imprenditorialità illuminata dalla fede” dell’Ucid, ha replicato così a precise domande dei giornalisti presenti: «Sulla Tav auspichiamo che il Governo abbia un’unica e grande priorità: l’occupazione e il lavoro. L’apertura di quei cantieri a regime determina 50mila posti di lavoro. Se per il Governo questo basta… a noi come analisi costo-opportunità questo basta in una fase delicata dell’economia in cui va messo al centro l’occupazione, il lavoro. È una grande occasione per dare lavoro a 50mila persone. Io l’analisi l’ho già fatta, ho dato solo un dato e a noi basta». La questione Tav è terreno di scontro all’interno dello stesso governo, con i grillini, capitanati da Toninelli e Di Maio, storicamente contrari al completamento dell’opera, a differenza invece di quanto sostiene la Lega, secondo cui il treno ad alta velocità va fatto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TAV, ANALISI COSTI-BENEFICI PUBBLICATA
È finalmente stata pubblicata sul portale online del Mit l’analisi costi benefici voluta dal Ministro Toninelli, e come ampiamente prevedibile, il risultato è una sonora bocciatura del Tav Torino-Lione: «Il progetto della Tav presenta redditività fortemente negativa», si legge nel documento di conclusioni della nuova analisi del Mit. «L’analisi condotta mostra come, assumendo come dati di input su flussi di merce e passeggeri e sugli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici del 2011», il progetto risulta per l’appunto con redditività negativa. In termine di cifre, l’analisi costi-benefici sentenzia un saldo negativo di 6.995 miliardi di euro considerando di escludere i soldi già spesi, mentre sale a -7.949 mld per quanto riguarda il costo intero. In poche parole, secondo la commissione nominata dal Ministro M5s, per fare la Tav «il costo da sopportare in caso di realizzazione del progetto non è rappresentato dalla somma dei soli costi di investimento e di gestione. A questi devono infatti essere sommate le minori accise che portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6 miliardi (flussi attualizzati) nello scenario “realistico” e a 16 miliardi in quello denominato ‘Osservatorio 2011’”». Primo, durissimo, commento dal Commissario straordinario per l’asse ferroviario Torino-Lione Paolo Foietta l’analisi dei costi-benefici di Toninelli è «una truffa»: non solo, «Mi riservo di vedere nel dettaglio i numeri, ma mi sembra che dalla farsa si sia passati alla truffa. E’ un’analisi realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone. I costi sono ampiamente gonfiati e si sottovalutano i benefici ambientali e sociali».
CONTE METTE LE MANI AVANTI; SALVINI, “VA FATTA”
Il futuro della Tav, il treno ad alta velocità che dovrebbe collegare Lione a Torino, passa anche dalla giornata odierna. Come annunciato nelle scorse ore dal ministro dei trasporto Toninelli, la famosa analisi costi-benefici in cui si evidenziava un “disavanzo” di 7 miliardi di euro per l’Italia, è stata consegnata ai due vice-premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e oggi sarà pubblicata sul sito del Mit. Una relazione che ovviamente ha diviso l’opinione pubblica e che pare non sia servita a convincere il ministro dell’interno, che anche nelle scorse ore, ospite presso Porta a Porta di Rai Uno, ha ribadito il proprio pensiero: «Tav? C’è bisogno di finire quello che è stato iniziato e non perché me lo chiedono i francesi, ma perché credo che serva agli italiani». Del resto Salvini è oggi il politico italiano più forte, alla luce anche della netta vittoria alle regionali d’Abruzzo e della contemporanea sconfitta del Movimento 5 Stelle. Ma i grillini non intendono retrocedere rispetto alla propria posizione, convinti che dare il via libera alla Tav significherebbe tradire definitivamente il proprio elettorato, già profondamente deluso. Vedremo chi vincerà questa battaglia, intanto il premier Conte sembra voler mettere le mani avanti: «Abbiamo pianificato miliardi di investimenti infrastrutturali nel nostro budget, quindi un potenziale ‘no’ all’alta velocità non rappresenterebbe un ‘no’ alle infrastrutture in generale». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TAV, LE PAROLE DI TONINELLI
Il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli fa finire, finalmente, la lunga attesa politica sull’analisi costi-benefici indetta dal suo Ministero nominando una commissione apposita (col Presidente, il prof Marco Ponti, dichiaratamente No-Tav) per valutare la fattibilità della Tav Torino-Lione. Dopo averla consegnata al Governo francese due giorni fa, scatenando non poche polemiche in seno alla maggioranza, il titolare del Mit annuncia da Firenze «Oggi la consegniamo sia a Di Maio che a Salvini. Finalmente si aprirà un dibattito pubblico talmente importante da partire dai numeri. Almeno non creerà opinioni e giudizi sul nulla, ma su dei dati scientifici». Dopo la debacle del M5s alle Regionali in Abruzzo, il timore in casa Rousseau è che Salvini possa utilizzare la legittimazione elettorale appena ricevuta nelle Elezioni per richiedere una maggior presa di posizione anche sul tema Tav. M5s e Di Maio vogliono “evitare” tutto ciò e ora provano a giocarsi la carta dell’analisi costi-benefici che come pare ormai conclamato a tutti gli addetti ai lavori, boccerà l’infrastruttura che potrebbe ridisegnare i rapporti commerciali e gli scambi tra Italia e Francia.
DOMANI IL TESTO PUBBLICO: CHIAMPARINO “ORA DECIDANO”
Toninelli ha poi annunciato anche la pubblicazione domani, per tutti, dell’analisi costi-benefici sul portale online del Mit: «Ora che le elezioni abruzzesi si sono svolte, la smettano con la pantomima elettorale. Il governo decida una volta per tutte, così sarà chiaro chi vuole mettere il Piemonte in un angolo e chi invece lavora per la crescita, la sicurezza, l’ambiente», replica al Ministro il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Non solo, una nuova “pizzicata” sarcastica arriva dal Governatore dem contro il titolare del Mit «Ogni volta che Toninelli parla si impara qualcosa. Ora scopriamo che la Tav è un’opera principalmente regionale. In effetti, se si approfondisce si scopre che l’Unione Europea l’ha inserita nel corridoio mediterraneo, che collega la penisola iberica con l’est Europa, per portare più velocemente oltralpe la toma della Valle di Susa. Se non fosse ministro sarebbe anche simpatico». Il titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti ha parlato dell’analisi costi-benefici con i giornalisti a Firenze dopo aver inaugurato la linea 2 della Tramvia assieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In merito alla possibile tratta di Firenze per la Tav locale, ancora Toninelli ha sottolineato «Ho analizzato bene il dossier e penso che rappresenti, purtroppo, e sottolineo purtroppo, un grandissimo disastro perché tra inchieste giudiziarie, tra progetti fallimentari, sbagliati, che sono stati cambiati, imprese in crisi… io non so come peggio di così si poteva fare».