TECNÈ (11 FEBBRAIO): FLUZZI ABRUZZO, LEGA “RUBA” IL 10% AL M5S
I flussi delle votazioni in Abruzzo mostrano un dato, piuttosto lampante: il movimento guidato da Matteo Salvini, stravincendo le Regionali di domenica scorsa (primo partito e fatto eleggere il candidato di FdI Marco Marsilio) ha di fatto “rubato” una fetta consistente di voti che il M5s solo un anno fa riscuoteva a valanga nelle Elezioni Politiche. Secondo i sondaggi politici stilati da Tecnè, il 4 marzo 2018 la Lega in Abruzzo prese il 14,1%, mentre Di Maio ottenne un altissimo 39,6%: in solo 12 mesi, il Carroccio ha confermato l’80% dei propri elettori, “perdendo” solo un 1% finito ai grillini, un 6% verso FI-FdI e un 1% verso il Pd. Attenzione però ai dati del sondaggio sul Movimento 5 Stelle: solo il 33% ha confermato il proprio voto un anno dopo, con un 9% finito a Salvini, un 2% volato verso il Centrodestra senza Lega e un 12% verso il Partito Democratico e il Csx per Legnini Presidente. Voti volatilizzati in solo un anno è un elemento esistente nella politica italiana (sempre più “volatile” per l’appunto) ma comunque molto importante per capire le dinamiche di vittoria e trionfo della Lega di Matteo Salvini.
TECNÈ (10 FEBBRAIO): LE INTENZIONI DI VOTO
La tempesta abruzzese è passata e di fatto solo la Lega può confermarsi in piena salute confermando i sondaggi politici su scala nazionale che in questi mesi danno Salvini sempre al primo posto: nessun ribaltone rispetto alle attese, il voto delle Regionali ha confermato in pieno la crisi del Movimento 5 Stelle e un Governo sempre più a “due velocità” con un unico grande protagonista, per l’appunto il Ministro degli Interni leghista. Osservando intanto gli ultimi sondaggi politici stilati da Tecnè le cifre vanno a corredo dei dati reali visti in Abruzzo: Lega al 31,9% guida la lista dei partiti, mentre il M5s resta al secondo posto non oltre il 25,1%. Insegue il Pd a netta distanza, con un 16,7% che ancora non decolla pur dopo quasi un anno dalle Elezioni Politiche: Forza Italia in leggera risalita, all’11,7%, mentre Fratelli d’Italia si conferma in ottima salute al 4,5% su scala nazionale. +Europa al 3,1%, tutti gli altri partiti di sinistra-centrosinistra che assieme non raccolgono invece il 7%: sul fronte coalizioni, Centrodestra vola al 48,7%, davanti al M5s e al Centrosinistra che incalza al 20,8%.
IPSOS (3 FEBBRAIO): COESIONE GOVERNO, IL 38% NON CI CREDE
Interessanti anche gli altri sondaggi stilati questa volta da Ipsos che chiedevano all’elettorato come giudicassero il grado di intesa, coesione e accordi tra il Movimento 5 Stelle e la Lega, ovvero le due forze politiche che sostengono il Governo Conte. Dopo l’approvazione della Manovra i nodi al pettine tra Salvini e Di Maio sono emersi ancor di più, al netto degli accordi finora sempre trovati anche dopo scontri piuttosto accesi interni a Palazzo Chigi: Tav, Diciotti, Venezuela, Trivelle, recessione, nomine e quant’altro, gli scontri del Governo sono tutt’altro che “minimi” e l’elettorato, come dimostrano i sondaggi politici di Ipsos, lo confermano, Il 51% è infatti convinto che il grado di coesione tra Salvini e i grillini sia alla fine consistente, ma è il 38% di loro che invece boccia gli accordi e ritiene che l’esecutivo sia vicino al capolinea. Sono in particolare gli elettori della Lega a ritenere meno coeso il Contratto di Governo rispetto ai “colleghi” grillini: il 79% del Carroccio contro il 92% del M5s è convinto che il governo Conte terrà anche dopo le Europee e i vari dossier ancora in corso.