Anche il dem Carlo Calenda si schiera al fianco di Giuseppe Conte, con il premier attaccato a Strasburgo dal belga Verhofstadt: «A me che qualcuno dia del burattino in una sede istituzionale internazionale al Presidente del Consiglio del mio paese mi fa notevolmente incazzare. Comunque la di pensi». M5s compatto nel sostenere il giurista, ecco le parole della grillina Paola Taverna: «Verhofstadt ha dato del burattino al nostro Giuseppe Conte. Un affronto che offende il nostro Presidente del Consiglio e tutto il popolo italiano. Sono indignata dai comportamenti di questi personaggi. Grazie a Conte per l’eleganza con cui ha difeso la reputazione dell’Italia». Queste, infine, le parole dell’esponente Pd Andrea Romano: «Non ho gioito per le risatine di Sarkozy-Merkel su Berlusconi, non mi rallegra #onte sbeffeggiato all’Europarlamento. Ma la responsabilità di difendere la dignità dell’Italia all’estero è sempre di chi guida il nostro governo: con azioni e parole che siano all’altezza del ruolo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LE PAROLE DI ALESSANDRA MUSSOLINI
Il giorno dopo il grave attacco a Giuseppe Conte presso il parlamento europeo, giungono i commenti di numerosi esponenti politici, a cominciare da quello di Alessandra Mussolini, del Partito Popolare Europeo, presente ieri alla Plenaria di Strasburgo: «È la prima volta che in un’aula del parlamento – le parole riferite ai colleghi de Il Fatto Quotidiano – c’è stato un processo volgare e smodato contro il premier italiano. Io ho urlato: “La prossima volta chiamate Macron, andate a vedere quello che combina im Libia…”. Se noi siamo in una situazione di immigrazione e sbarchi – ha proseguito la Mussolini – lo dobbiamo anche alla Francia e alla sua azione unilaterale perché le sue azioni danneggiano anche all’Italia. Complimenti!». Pesante anche il commento di Laura Agea del Movimento 5 Stelle: «Più che all’interno di un parlamento europeo sembrava di essere in un’aula di un tribunale. Si è visto uno spettacolo così indecoroso, un atteggiamento vergognoso, offensivo e indecoroso riservato a Giuseppe conte, mi vergogno». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONTE ATTACCATO A STRASBURGO “BURATTINO”
La prima volta di Conte alla plenaria di Strasburgo non è stata memorabile… tutt’altro. Il premier italiano ha ricevuto attacchi da ogni parte, a cominciare da Guy Verhostadt, il politico belga leader dei liberali (gli Alde), che ha dato del “burattino” allo stesso primo ministro del Belpaese. Conte ha cercato di replicare a modo, ma solo dopo si sfogherà con i suoi collaboratori: «Ce l’avevano con Di Maio e Salvini – dirà in seguito, come riferiscono La Stampa e il Secolo XIX – ma sono io ad averci messo la faccia, a fare da parafulmine. Hanno esagerato…». Un deja-vu quanto vistosi ieri in Francia, che a molti ha ricordato da vicino quanto accaduto nel 2003, quando in quella stessa aula vi era Berlusconi, anch’egli attaccato da più parti mentre il Cavaliere dava del Kapò al leader dei socialisti tedeschi Martin Schulz. «No – ripete Conte – non è vero che mi hanno trattato come Berlusconi». Il professore è riuscito a mantenere il suo solito aplomb almeno fino al secondo intervento di Verhostadt, quando poi è esploso: «Io non sono un burattino e lei ha offeso tutto il popolo italiano». E in Italia monta nuovamente il senso di anti-europeismo, con i principali esponenti del governo che sono corsi in aiuto del premier. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONTE ATTACCATO A STRASBURGO “BURATTINO”
Le parole di Guy Verhofstadt contro Giuseppe Conte non sono passate inosservate in Italia. Matteo Salvini si è scagliato contro i burocrati dell’Ue, che dovrebbero preparare le valigie in vista delle elezioni di maggio, e il Movimento 5 Stelle chiede provvedimenti nei confronti dell’europarlamentare belga: «Non sono accettabili le parole di Guy Verhofstadt al nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Le accuse rivolte dal leader dei liberali europei sono vergognose e prive di fondamento. È un fatto gravissimo. L’UE prenda provvedimenti!», le parole di Emilio Carelli. Questo il commento di Sergio Battelli: «Ci ricordiamo tutti la figuraccia fatta nel 2017 dall’europarlamentare Guy Verhofstadt. Sappiamo quanto valgano le sue parole. Allora come oggi. Nulla. Esattamente come le politiche che esprime. A maggio se ne renderà conto. Al nostro premier Conte diciamo Avanti!». Infine, l’attacco del capogruppo alla Camera Francesco D’Uva: «Ma Verhofstadt ha sbattuto la testa da qualche parte?! Questo personaggio ha superato ogni limite. Non è solo una mancanza di rispetto nei confronti del presidente Giuseppe Conte, ma è senza dubbio un’uscita vergognosa e offensiva. Auspichiamo le sue immediate scuse!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI ALL’UE: “PREPARATE GLI SCATOLONI”
Saltate tutte le “diplomazie” nel discorso alla plenaria di Strasburgo: l’attacco (in italiano) fatto dal Europarlamentare belga ha visto l’aggiunta «io sono innamorato dell’Italia – ha detto Verhofstadt – , per me è più di un Paese, è un’intera civiltà, l’Italia è dove è nata la nostra civiltà europea. Per questo oggi mi fa male vedere la sua degenerazione politica, che non è iniziata un anno fa, ma 20 anni fa. Questo bellissimo Paese è diventato da Paese fondatore dell’Europa a fanalino di coda dell’Unione». Non solo, l’attacco del belga a Conte arriva anche sul fronte Venezuela «Il governo italiano ha impedito all’Ue di essere unita contro Nicolas Maduro e di riconoscere Juan Guaidò. Lo sa bene perché, perché siete sotto la pressione del Cremlino, questa è la verità». L’offesa lanciata al Premier italiano ha visto, ovvia, la controreplica di Conte sempre in aula a Strasburgo «Alcuni interventi non andrebbero commentati, perché hanno pensato di offendere non solo il sottoscritto ma l’intero popolo che rappresento. Io burattino non lo sono. Interpreto e sono orgoglioso di rappresentare un intero popolo e di interpretare la voglia di cambiamento del popolo italiano e di sintetizzare una linea politica di un governo che non risponde alle lobby. Forse i burattini sono coloro che rispondono a lobby e comitati d’affari». E Salvini, come ovvio che sia, non perde tempo e dà immediato manforte a Conte rilanciando contro i burocratici europei «complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare il presidente del consiglio, il governo e il popolo italiano, è davvero vergognoso. Preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini finalmente manderanno a casa questa gente».
VERHOFSTADT ATTACCA, “CONTE BURATTINO DI SALVINI E DI MAIO”
Non è piaciuto all’Europa, o almeno ad una sua buona parte, il discorso del premier Giuseppe Conte alla plenaria di Strasburgo. Un intervento critico quello del Presidente del Consiglio nei confronti delle istituzioni europee, come riportato dall’Ansa:”La politica europea, di fronte a una crisi economica senza precedenti, si è ritratta impaurita al di qua della fredda grammatica delle procedure, finendo col perdere progressivamente il contatto con il suo popolo e rendendo sempre più incolmabile la distanza, che non è solo geografica, tra Bruxelles e le tante periferie del Continente. La politica ha rinunciato alla sua funzione legittimante e rappresentativa, apparendo – agli occhi dei cittadini – distante e “oligarchica”“. Secondo Conte, “il progressivo avanzamento nel percorso di integrazione ci ha reso realmente popolo, comunità di destino, al di là di ogni fictio giuridica? Certo, il percorso di definizione e di costruzione di un “popolo europeo” ha vissuto momenti significativi di avanzamento. Nonostante tutto però, non siamo riusciti ancora a diventare veramente un “popolo”, non abbiamo avuto il coraggio di costruire un modello inclusivo che, realisticamente, al di là di ogni retorica, favorisse la creazione di un demos europeo“. Perché si parla allora di bocciatura? Basta prendere in esame le parole del leader dei Liberali, Guy Verhofstadt, che rivolgendosi a Conte ha tuonato:”Mi domando per quanto tempo ancora lei sarà il burattino mosso da Salvini e da Di Maio“. (agg. di Dario D’Angelo)
CONTE PARLA A STRASBURGO
Il Premier Giuseppe Conte alle ore 17 parlerà alla sede del Parlamento Ue a Strasburgo, all’interno della Seduta Plenaria convocata dal Presidente Antonio Tajani: si tratta, nei fatti, dell’esordio in quest’aula del Presidente del Consiglio italiano che arriva, tra l’altro, in un momento tra i più difficili dei rapporti tra Italia e Unione Europea. Alle 15:00 Conte avrà invece un bilaterale con il presidente del Parlamento europeo Tajani, subito dopo, alle 15:30, il presidente del Consiglio renderà omaggio al giovane giornalista Antonio Megalizzi nello studio radiofonico del Parlamento europeo che ieri è stato intitolato a lui e al suo collega Barto Pedro Orent-Niedzielski, vittime dell’attentato ai mercatini di Strasburgo dello scorso anno. Alle 17:00 l’intervento in aula sullo Stato dell’Unione, al termine del quale Conte saluterà gli eurodeputati italiani. Ancora ieri gli attacchi di Moscovici e Dombrovskis sulla Manovra economica del Governo gialloverde hanno sollevato diverse polemiche, con Tria e lo stesso Conte chiamati a dimostrare nei prossimi mesi che le misure adottate dal Governo non aumentino la recessione ma iniziano a far recuperare l’economia italiana; ma non è solo “crisi” il tema che oggi potrebbe toccare il Premier nel risponde alle tante critiche e perplessità europee nei confronti dell’Italia.
I POSSIBILI TEMI DEL DISCORSO STRASBURGO
Dalla crisi diplomatica con la Francia di Macron al mancato riconoscimento di Guaidó n Venezuela (fino ad oggi, quando Moavero ha di fatto attaccato nell’informativa in Parlamento il Governo illegittimo di Maduro auspicando elezioni libere al più presto), passando per il tema sempre delicato dei migranti e i rapporti “comunicativi” tra Roma e Bruxelles non propriamente nel periodo più brillante della loro storia. È una sorta di “prova” quella che l’Europa si aspetta da Conte, sull’europeismo del Premier e del Governo italiano a pochi mesi dalle Elezioni: di contro, pare che il Presidente del Consiglio dovrebbe puntare tutto sulla necessità di una «Europa dei popoli» che affronti in maniera organica la vicenda immigrazione e che possa avviare una governance sicura dell’economia globale, con inclusione dei rischi. Le anticipazioni n merito al discorso di Conte, fatte dall’Ansa, vedono un messaggio-appello contro l’accordo franco-tedesco di inizio febbraio auspicando un Europa che non sia «a due velocità. Dossier non devono essere divisivi tra gli Stati membri e gli equivoci di questi ultimi giorni rappresentano l’effetto, piuttosto che la causa, dell’incapacità dell’Europa di suggerire soluzioni». In una intervista a Politico.eu, Conte rincara la dose contro Macron e Merkel «se continuiamo a invocare un forte progetto europeo ma nei fatti ci sono Paesi che consolidano le loro relazioni bilaterali già privilegiate è ovvio che c’è il rischio di alterare il normale processo decisionale tra tutti gli Stati membri. Non possiamo permettere la creazione di un’Europa a geometrie variabili».