In questi tre anni siamo stati abituati alle polemiche e critiche (anche feroci) contro l’esperienza del sindaco Virginia Raggi alla guida di una città complessa come Roma: a fare però impressione nel primo vero Comune importante guidato dal M5s, non è tanto lo scontato fuoco esterno, quanto il “fuoco amico” che fin dall’inizio si è scatenato da e contro la sindaca di Roma. Una quantità monstre di assessori dimissionari, la giunta centrale in costante cambiamento al ritmo di un membro al mese, di fatto, oltre alle tante critiche da parte della base M5s che fa capo a Roberta Lombardi e Paola Taverna, le altre due anime-pasionarie del grillismo romano. In quest’ottica va letto l’attacco feroce e importante fatto da una dei minisindaci M5s che guidano i municipi della Capitale, giunto questo pomeriggio sulla propria pagina Facebook: a parlare è Monica Lozzi, minisindaca del Municipio VII, e il diretto obiettivo è proprio la sua “superiore” Raggi. «Prima di scrivere questo post ho contato fino a 10, e a 11 ero ancora più convinta di doverlo fare, anche solo per il rispetto che provo per il lavoro immenso svolto dalla mia Assessora Elena De Santis e dai nostri uffici in merito alla scuola “Guido Milanesi” di via Tropea. Dopo aver letto la nota della dott.ssa Acerbi che allego al presente post, (insieme alla nostra risposta) e il post pubblicato sulla sua pagina ad opera della sua comunicazione, ho sentito il dovere di fare alcune precisazioni», scrive la Lozzi.



IL “FUOCO AMICO” CONTRO VIRGINIA RAGGI

Nasce tutto da un post pubblicato ieri dalla sindaca di Roma in merito all’istituto Guido Milanesi all’Appio: «la prossima settimana riaprirà la loro scuola grazie all’intervento del Comune e potranno tornare in classe. La scuola è chiusa dallo scorso 8 febbraio per la mancanza di autorizzazioni legate alla certificazione del sistema antincendio. Non è un caso isolato. Si tratta di un problema nazionale che coinvolge gli istituti di tutta Italia perché fa riferimento ad una normativa statale. Nel caso specifico è coinvolta una scuola di competenza del Municipio VII, nella zona est di Roma, ma abbiamo deciso di intervenire al loro fianco per consentire ai ragazzi di poter continuare le lezioni», scriveva Virginia Raggi solo nella giornata di ieri. Ma la Lozzi non ci sta e replica alla sua stessa sindaca, pur del medesimo partito: «Tutta l’attività relativa ai lavori per la riapertura della scuola è stata svolta unicamente dal municipio VII». Come se non bastasse, la sottolineatura è ancora più dura «La nota si configura come una vera e propria offesa nei confronti dell’amministrazione municipale, e inoltre è stata diffusa in modo scorretto durante una riunione, insieme a un post della sindaca che definire irriguardoso è un eufemismo. L’unico contributo degli uffici comunali, tardivo rispetto alle nostre richieste di interlocuzione, si è limitato – a seguito della protesta in Campidoglio di alcuni genitori – alla nostra convocazione e all’ascolto di tutte le iniziative messe da noi in campo per la riapertura della scuola».



UN PROBLEMA “RADICALE”

Secondo la Lozzi il vero problema, che si trascina ben oltre il “semplice” casus belli della scuola all’Appio, va rintracciato nella radicalità della “politica” e “comunicazione” M5s: «è che siamo stanchi dii un modus operandi a livello centrale che non prevede la condivisione di problemi e soluzioni provenienti dai municipi, ma che risulta invece estremamente attivo nella pubblicizzazione dei risultati ottenuti». Secondo la minsindaca M5s, «è bello comunicare un obiettivo centrato», ma è molto più bello «essersi impegnati al massimo ed in prima persona per aver ottenuto quel risultato. Mi auguro vivamente di non dover più rispondere via social ad un problema con la mia maggioranza: ma se l’interlocuzione telefonica dovesse continuare ad essere così difficile, utilizzerò ogni mezzo consentito per far sentire le difficoltà del mio territorio e dei miei cittadini».