Mattarella

– e non è la prima volta, come dimostra il caso Vos Thalassa e Savona – supera e travalica il Governo e pone interventi su politica interna ed estera al di là del ruolo convenzionalmente ristretto del Presidente della Repubblica: la telefonata con Macron ha riacceso la luce verde dei rapporti tra Italia e Francia, nello stesso giorno in cui il Premier Conte al Parlamento di Strasburgo veniva attaccato, insultato e “processato” per non essere abbastanza garante di un Governo assai anti-sistema come quello Lega-M5s. Poche ore dopo, invece che un colloquio telefonico tra l’Eliseo e Palazzo Chigi è il Quirinale ad inserirsi e “chiudere”, almeno per ora, le polemiche tra Parigi e Roma. Non un caso, certamente, ma una strategia voluta per ribadire i rapporti solidi e non buttare ulteriore fuoco sul rapporto franco-italiano nelle settimane in cui sul fronte Tav lo scontro tra Italia e Francia (per la precisione, tra M5s e Macron) sarà ancora piuttosto forte. La decisione di bocciare la Grande Opera Torino-Lione da parte di Toninelli verrà posta in Consiglio dei Ministri dove però Macron e la Francia potrebbero trovare un “appoggio” alquanto insolito nella Lega di Salvini, pure lui sempre molto critico con il Governo francese. Per ora Mattarella ci ha messo la classica “pezza” ma nelle prossime settimane sarà con la Lega che i transalpini dovranno “triangolare” per non far chiudere un’opera come la Tav già iniziata da anni. (agg. di Niccolò Magnani)



CONTE CONFERMA LA CHIAMATA

Prove di disgelo fra Italia e Francia. Nella giornata di ieri è intercorsa una telefonata fra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il collega transalpino, Emmanuel Macron. «La telefonata del presidente Macron al presidente Mattarella – le parole rilasciate dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, come riporta La Stampaconferma quello che andiamo ribadendo da giorni: i rapporti tra Italia e Francia sono così solidi da un punto di vista storico, culturale ed economico che non possono certo essere messi in discussione da singoli episodi». La Francia potrebbe a breve riportare il suo ambasciatore a Roma, ma i rapporti fra i due governi, al di là di quelli fra Mattarella e Macron, restano ancora molto tesi, alla luce anche della ferma volontà del Movimento 5 Stelle di bloccare i lavori della Tav dopo la pubblicazione dell’analisi costi-benefici della stessa opera. Nella giornata di ieri, a riguardo, va sottolineata la replica gelida del ministero dei Trasporti francese, al collega Toninelli, a conferma di quanto oltralpe vogliano completare il treno ad alta velocità, così come la Lega e gran parte dell’opposizione. Insomma, prove di disgelo, ma ci sarà ancora molto lavoro da fare… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TELEFONATA MATTARELLA-MACRON: PROVE DI DISGELO

Crisi Francia-Italia

, i rapporti si distendono: colloquio telefonico tra il presidente transalpino Emmanuel Macron e il capo dello Stato Sergio Mattarella per ribadire l’importanza dei rapporti tra i due Paesi. Eliseo e Quirinale hanno diramato una nota in serata, stemperando il clima di tensione creatosi negli ultimi giorni, basti pensare al richiamo dell’ambasciatore francese a Parigi o i botta e risposta tra i due governi: «Il Presidente della Repubblica si è intrattenuto oggi al telefono con il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, a seguito del richiamo per consultazioni dell’Ambasciatore di Francia in Italia. Essi hanno riaffermato l’importanza, per ciascuno dei due Paesi, della relazione franco-italiana, che si alimenta di legami storici, economici, culturali e umani eccezionali. Essi hanno ricordato che la Francia e l’Italia, che hanno costruito insieme l’Europa, hanno una responsabilità particolare per operare di concerto alla difesa e al rilancio dell’Unione Europea».

TELEFONATA MATTARELLA-MACRON: “RIAFFERMATA L’IMPORTANZA DEI RAPPORTI”

Il colloquio telefonico tra Mattarella e Macron dovrebbe segnare l’inizio del disgelo tra Italia e Francia, con l’Eliseo che nelle ultime ore aveva spinto per un ruolo da garante del Quirinale, come evidenziato da Repubblica. L’ambasciatore Christian Masset dovrebbe fare ritorno in Italia dopo il richiamo a Parigi dello scorso giovedì, quando il governo transalpino parlò di «inaccettabili provocazioni che violano il rispetto proprio della scelta democratica, fatta da un popolo amico e alleato». Segnali di disgelo giunti nelle scorse ore anche da Matteo Salvini, con il ministro dell’Interno e vice premier che ha ribadito: «Io sto lavorando per risolvere i problemi, ho già invitato il mio collega francese a venire a Roma al di là delle polemiche e delle battaglie politiche. Per me la polemica è finita: io vado al di là della forma».