Proseguono i parere negativi all’analisi costi-benefici commissionata dal ministro Toninelli sulla Tav. L’ultimo in ordine di tempo è quello di Paolo Foietta, commissario di governo sulla Torino-Lione, da sempre schieratosi apertamente a favore della realizzazione dell’opera: «L’analisi costi-benefici del governo sulla Tav – le sue parole riportate dall’edizione online di Repubblica – è un documento omertoso perché dà numeri ma non spiega il metodo attraverso il quale si è arrivati a quella cifra». Secondo Foietta i numeri presentati nel documento “non tornano”, e al suo interno vi sarebbero evidenti “errori macroscopici”. Di conseguenza Foietta ha deciso di pubblicare sul sito dell’Osservatorio per l’asse Torino-Lione la “lettura critica”, a disposizione anche del governo. Foietta ne ha anche per il ministro Toninelli: «Quando dice che a nessuno interessa andare a Lione dovrebbe ripassare la geografia e viaggiare un po’ di più. È come quelli che dicono che da Milano nessuno va a Rogoredo: peccato che tutti i treni che vanno a Roma passino da Rogoredo. Allo stesso modo, tutte le merci che vanno nell’Occidente d’Europa, e che valgono in termini di interscambio economico 205 miliardi di euro all’anno, passano per Lione e passeranno per Lione». Insomma, la sua posizione “Si Tav” è decisamente chiara. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TAV, ANALISI COSTI-BENEFICI: TENSIONE MS5 LEGA
Tensione tra M5s e Lega sull’analisi costi-benefici Tav, Carroccio in pressing per la Torino-Lione. Intervenuta a Tg Com 24, il ministro per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno ha commentato: «Io per 25 anni ho fatto l’avvocato e in tutti i processi spesso si fanno queste consulenze tecniche, che possono essere analisi costi-benefici o perizie medico-legali. E’ chiaro che tutto dipende dai parametri di riferimento che vengono utilizzati nei documenti tecnici: quanto più è oggettivo un parametro, quanto più è corretta la conclusione. Ogni volta che c’è una consulenza tecnica, c’è sempre una contro-relazione che arriva a conclusioni diverse: sono abbastanza abituata che quello che viene considerato un dato scientifico in realtà non ha poi le caratteristiche di oggettività che ci si aspetta». Prosegue la giurista leghista: «Ho letto anche io il documento: non sono né poche né lievi le perplessità che suscita, si arriverà a una sintesi politica. L’ottimismo nasce dal fatto che anche in altre questioni si partiva da posizioni estremamente lontane per poi arrivare a una sintesi. Onestamente non posso dire che il documento non abbia delle lacune». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL COMMENTO DI ANTONIO TAJANI
Per il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani l’analisi costi-benefici ottenuta dal Ministero dei Trasporti «è uno studio che definisco farlocco visto che ha una visione molto limitata»: per il n.2 di Forza Italia, «E’ come se la Torino-Lione non fosse parte di una grande strategia, di un disegno per sviluppare trasporti e quindi anche la crescita in Europa, ma fosse una linea ferroviaria locale. Manca veramente una visione complessiva». Parlando a Radio InBlu, il Ministro Toninelli risponde alle varie critiche piovute dal Centrodestra, in primis dal vicepremier Salvini che continua ad essere assai poco convinto dalle conclusioni dell’analisi: «il sottoscritto non ha alcun pregiudizio sulla Tav, ma la volontà e la responsabilità di evitare che si sprechino soldi pubblici. Ma ci sono opere necessarie e opere meno necessarie», ha sottolineato il titolare dei Trasporti. Non solo, rispondendo anche alle critiche del commissario Coppola, Toninelli aggiunge «quelli dell’analisi costi/benefici sulla Tav non sono numeri inventati, sono numeri che ci ha fornito la società italo-francese. Io stesso ho visto l’esito solo alcuni giorni fa, non mi sono mai interessato».
TAV, SALVINI “LA COSTI-BENEFICI NON MI HA CONVINTO”
Il Ministro degli Interni Matteo Salvini ha fatto sapere questa mattina di aver letto l’analisi costi-benefici della Commissione di Marco Ponti, «e non mi ha convinto molto. Per me, posso solo dire che più veloci viaggiano merci e persone meglio è». Dopo il niet di Toninelli, in risposta ai dubbi del ministro leghista è lo stesso titolare dei Trasporti a commentare «noi siamo senza pregiudizi, ma l’analisi è stata imparziale». Non la pensa così, oltre alla gran parte della Lega, anche l’unico commissario che non ha voluto firmare l’analisi costi-benefici Pierluigi Coppola: il professore e docente di Ingegneria dei Trasporti all’università Tor Vergata di Roma ha consegnato stamattina a Toninelli una nota con nuovi elementi di valutazione sulla Tav che s discostano enormemente dalle conclusioni dell’analisi “pro-M5s”. «La linea Torino-Lione produrrebbe infatti un valore compreso tra i 400 milioni e i 2,4 miliardi di euro» avrebbe scritto Coppola secondo una ricostruzione di Repubblica, in totale distanza con quanto raggiunto dal commissario capo Marco Guido Ponti. In particolare, Coppola non è d’accordo sul «comprendere nel calcolo le accise dei carburanti, perché non è coerente con le linee guida del ministero delle Infrastrutture e con i criteri della Commissione europea che indicano di non considerare le tasse e le entrate fiscali». Dopo la tirata d’orecchi che l’Ue ha fatto all’Italia sul raggiungere una posizione unitaria e dare una risposta in tempi rapidi sulla costruzione della Tav, il Governo vive la doppia velocità di chi questo progetto lo vede come fumo negli occhi e chi invece, pur con qualche dubbio ancora presente, è convinto che si debba continuare e finire al più presto i lavori.
LE DIFFERENZE TRA LE DUE RELAZIONI
Dopo la controversa analisi costi-benefici di Toninelli, l’Italia rischia tra l’altro di essere esclusa per i prossimi 5 anni da tutti i programmi finanziari dall’Unione Europea (qualora decidesse di interrompere l’opera sull’Alta Velocità come scritto sull’analisi presentata due giorni fa): «in caso di seria violazione degli obblighi derivanti dal contratto potrebbero scattare sanzioni amministrative che consistono nell’esclusione da tutti i contratti e accordi di sovvenzione finanziati dal bilancio dell’Unione per un massimo di cinque anni dalla data di accertamento della violazione», si legge nel Grant Agreement. Anche per questo motivo Coppola ha provato a spiegare nel dettaglio le differenze sostanziali con la relazione messa a punto dal commissario Ponti: «l’analisi nelle mani del governo prende in considerazione costi che non sono italiani, che se isolati ammonterebbero a 5,6 miliardi e non a 12,9». Non solo, sempre secondo la ricostruzione di Repubblica se si mettono sulla bilancia i costi per ripristinare i luoghi prima degli scavi, «i benefici supererebbero i costi di circa 400 milioni». Da ultimo, stando ai calcoli di Coppola, i benefici complessivi supererebbero i costi di 2,4 miliardi di euro, altro che 7-8 miliardi di disavanzo come avanzato da Ponti. Il ministro grillino Toninelli però tira dritto e commenta, «Io sono molto favorevole al dibattito. L’analisi costi-benefici è funzionale ad aprire un dibattito per capire se questi soldi sono spesi bene. L’analisi costi-benefici ufficiale è una sola, quella del team di Ponti di cui Coppola ha dato un aiuto di tre pagine. Da una parte c’è una relazione ufficiale, dall’altra una relazione di un non economista. I dati di partenza sono i dati dell’analisi costi-benefici».