Una normalissima diretta dal suo studio (o dalla casa, poco importa), le normali stroncature di Pd, Salvini e Berlusconi e la normalissima difesa spesso a spada tratta del M5s: Marco Travaglio questa mattina a La7 durante il programma Tagadà ha sfoggiato la sua normale e solita lingua “biforcuta” contro tutto e (quasi) tutti. Ecco, tutto normale tranne una cosa: alle sue spalle compare un rotolo di carta igienica appoggiato su una libreria e appena l’inquadratura si stringe un attimo si può intravedere che su quel rotolo appare il volto di Matteo Renzi. Non solo, secondo quanto scoperto dai colleghi di Open (il quotidiano fondato da Enrico Mentana) su quel “rotolo dissacrante” compare la scritta “attenzione puzza di merda”. Chapeaux per la sobria classe del direttore de Il Fatto Quotidiano (o di chi l’ha appoggiato lì questa mattina in bella mostra, anche qui poco cambia): inutile dire che la “bufera” da “rotoloni Regina” si abbatte sul povero Travaglio rimasto al momento in completo silenzio e senza ancora scuse ufficiali.



LA “SBUGIARDATA” SUL DIRETTORE DEL FATTO

«Presentarsi in uno studio televisivo con un rotolo di carta igienica con la faccia di Matteo Renzi è il massimo del giornalismo che riesce a produrre il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio», attacca la renziana Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo Pd a Palazzo Madama. La segue a ruota il membro dem in Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, non proprio “l’amico n.1” del direttore «Il direttore del Fatto Travaglio espone a Tagadà su La7 un rotolo di carta igienica con il volto dell’ex premier e attuale senatore Renzi: questo è giornalismo? Responsabili di trasmissione e di rete, presidente Senato, Ordine Giornalisti, sindacati, Agcom: nessuno dice nulla?». Quei rotoli “goliardici” si trovano su Ebay e hanno i volti di tantissimi personaggi della politica italiana (Di Maio, Salvini, Berlusconi) e internazionale (Putin, Trump e quant’altro): il problema è però presentarsi in diretta tv con quel rotolo assai poco “di classe” dietro le spalle. E non scusarsi, nemmeno dopo diverse ore dall’accaduto..

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