Anche il premier Giuseppe Conte e i ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli rischiano per il caso Diciotti. La Procura di Catania aprirà infatti un fascicolo sulla trasmissione degli atti firmati dal presidente del Consiglio e dai due ministri, allegati alla memoria del responsabile del Viminale, Matteo Salvini, sotto esame della Giunta per le immunità di Palazzo Madama. Si tratta di un atto dovuto, ma come conseguenza potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati i tre esponenti del governo. Il procuratore Carmelo Zuccaro ha già chiesto l’archiviazione dell’inchiesta nei confronti del ministro Salvini, ritenendo che il ritardato sbarco dei migranti era «giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale». Ma questa tesi non è condivisa dal Tribunale per i ministri che ha chiesto l’autorizzazione a procedere. Lo stesso collegio sarebbe chiamato a decidere dell’eventuale richiesta della procura per Conte, Di Maio e Toninelli. (agg. di Silvana Palazzo)
NUGNES: “RATIFICA SCELTE DALL’ALTO”
La posizione del Movimento 5 Stelle sul caso Diciotti è affidata alla rete: saranno gli attivisti su Rousseau a decidere il sì o il no grillino sul processo a Matteo Salvini. Un’ipotesi che trova nettamente contraria la ‘dissidente’ Paola Nugnes, riporta Quotidiano: «Non è questa una delle cose da chiedere al Paese con una consultazione online, perché è una questione complessa. La democrazia diretta è un’altra cosa, non è chiedere una ratifica su questioni di interesse generale, e comunque non su una piattaforma privata». Severo il giudizio di Andrea Maestri di Possibile: «Referendum sul codice penale? Quella del Movimento 5 Stelle è una pericolosa follia: non siamo più ai tempi di Pilato che chiede alla folla se graziare Gesù o Barabba. Abbiamo una Costituzione. Siamo in uno Stato di diritto. Se c’è responsabilità penale lo decide un giudice imparziale in un processo, dove l’imputato ha diritto di difendersi in condizioni di parità con l’accusa. Vale per tutti, compreso Salvini». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ULTIMA PAROLA AGLI ATTIVISTI GRILLINI
Caso Diciotti, il Movimento 5 Stelle ha preso una decisione: sul processo a Matteo Salvini l’ultima parola spetterà agli attivisti con il voto online sulla piattaforma Rousseau. Come riportano i colleghi dell’Adnkronos, domenica il blog delle Stelle dovrebbe annunciare il voto della rete, che si terrà sulla piattaforma lunedì. Decisione agli elettori, dunque, che si pronunceranno alla vigilia della pronuncia della Giunta delle immunità del Senato, che deciderà sull’autorizzazione a procedere per il capo del Viminale. Ricordiamo che Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona, reo di aver lasciato in mare lo scorso agosto 117 migranti.
PROCESSO SALVINI: VOTO ONLINE M5S SUL CASO DICIOTTI
Dopo aver sottolineato per giorni che avrebbero valutato le carte per poi prendere una decisione, i vertici del Movimento 5 Stelle hanno deciso di dare l’ultima parola agli attivisti. Una opzione prospettata da Gianluigi Paragone a Radio Capital due giorni fa: «La cosa migliore credo sia di coinvolgere i nostri iscritti con un referendum sulla piattaforma Rousseau». Seppur i documenti di Toninelli, Di Maio e Conte siano dalla parte di Salvini, che sostiene che il processo sarebbe un’invasione di campo, la decisione finale arriverà dalla rete e dalla piattaforma Rousseau. Un caso che divide il movimento pentastellato, basti pensare alle dichiarazioni di Michele Giarrusso che hanno sollevato il polverone nelle scorse ore: «La base del Movimento 5 stelle capirebbe un ‘no’ all’autorizzazione a procedere contro il ministro Salvini? Non esiste la base, ci sono gli attivisti che sono con noi. E gli attivisti capiscono, capiscono…», riporta Rai News.