“Capitano Ultimo” querela Matteo Renzi. Le frasi riportate dall’ex premier nel libro “Un’altra strada” a proposito del caso Consip e dell’attività dello stesso ufficiale nell’intelligence non sono piaciute al colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, che dunque ha deciso di tutelarsi legalmente. «Leggo che Matteo Renzi [..] paventa ancora di fantomatici complotti e di azioni eversive contro di lui da parte del Capitano Ultimo e di pochi carabinieri che lavoravano all’Aise», ha dichiarato il colonnello che catturò Totò Riina. De Caprio ha poi sottolineato: «Di Renzi non me ne sono occupato prima e non me ne occupo ora. Non ho mai attribuito ad altri le cause dei miei fallimenti personali e professionali». E quindi Capitano Ultimo ha annunciato di aver dato mandato al suo avvocato «di agire nelle sedi competenti contro le persone che mi attribuiscono cose che non ho mai detto e azioni che non ho mai compiuto».
CAPITANO ULTIMO QUERELA MATTEO RENZI: “MI DIFFAMA”
Non è tardata ad arrivare la replica del legale di Matteo Renzi, l’avvocato Federico Bagattini. «Attendiamo con curiosità e interesse l’annunciata querela del colonnello De Caprio nei confronti del mio assistito. Sarà un piacere verificare in aula la fondatezza delle accuse». Durante la presentazione del suo libro al Tempio di Adriano, l’ex presidente del Consiglio ha dichiarato, come riportato da Fanpage: «Nel caso Consip ciò che è accaduto a me come premier è una cosa incredibile. Se volevano farmi fuori sottovalutavano la mia capacità di farmi fuori da solo con il referendum. Non si fanno depistaggi come in una dittatura sudamericana». E poi ha rincarato la dose: «Quel gruppo lì dei servizi segreti forse ha combinato qualcosa e allora bisogna dire qualcosa da parte dei vertici istituzionali, del premier, del presidente della Camera o del Senato. Altrimenti siamo in una dittatura sudamericana».