Lo scontro sul tema Autonomia differenziata per le tre prime tre regioni – Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna – si consuma non solo nella rinata ed “eterna” lotta Nord-Sud ma anche a all’interno dei vari partiti la discussione resta “accesa” per usare un eufemismo. Ieri è stata la volta del Pd ad entrare di diritto nella “competizione” tra pro-contro l’autonomia differenziata che rischia intanto di far saltare il banco del Governo gialloverde: nel suo tour in giro per l’Italia (per presentare il suo nuovo libro “Un’altra strada”) Matteo Renzi ha preso posizione piuttosto decisa sul tema, assai contraria a quella che per esempio ha preso l’intero Partito Democratico sul referendum per l’autonomia in Lombardia e Veneto. «È una discussione aperta con il governo Gentiloni, non con il governo Renzi. Io non ho mai apprezzato quel disegno. Rispetto il percorso che stanno facendo, ma è un percorso che non ho fatto e che non avrei fatto», attacca da Bologna San Lazzaro l’ex premier dem.



AUTONOMIA, LA REPLICA DI BONACCINI

In un colpo solo “gela” sia Gentiloni sia il Governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che pur non avendo preso la strada del referendum (come invece appoggiata da Sala e Gori, due dem lombardi tra l’altro assai vicini a Matteo Renzi, ndr) ha richiesto lo stesso iter costituzionale per richiedere una autonomia differenziata nella propria regione. Se dall’ex premier Gentiloni non sono per ora arrivati commenti o risposta al suo ex segretario, Bonaccini una replica netta l’ha lanciata qualche ora fa dai propri canali social «l’autonomia farebbe bene alla Regione». Non solo, ancora Bonaccini su Renzi «Si parla delle tre proposte di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto come se fossero un tutt’uno o, al più, tre cose abbastanza simili. Il primo problema è che non è vero, basta leggere. Il secondo è che proprio la nostra Costituzione, all’articolo 116, a prevedere che non sia così». In merito alla situazione a più ampio raggio nel Partito Democratico, ancora Renzi dal palco di presentazione del suo libro affonda il colpo «Nel mondo del centrosinistra ci sono persone che dicono che io ho creato il populismo. E ci sono tra di noi persone che negli ultimi quattro anni hanno passato il proprio tempo a fare la guerra a me. Oggi ci sono persone che si trovano Salvini perché nei quattro anni precedenti hanno fatto la guerra al Matteo sbagliato». Destinatario della polemica, neanche a dirlo, Enrico Letta che negli scorsi giorni ha messo a confronto le “ricette” di Grillo, Salvini e appunto Renzi – «”vaffa”, “ruspa”, “rottamazione”», con l’ex segretario che ha poi concluso «meschino paragonare rottamazione e populismo».

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