Monta la protesta in casa Partito Democratico per il gesto delle manette mimato dall’esponente M5s Giarrusso. Su Twitter i dem si sono scagliati contro i grillini, ecco le parole di Teresa Bellanova: «Giarrusso subito dopo aver salvato Salvini passa accanto a noi facendo il gesto delle manette. Con gli amici comprensivi e conniventi, con i nemici manettari e forcaioli. Uomini dalla doppia morale, sono solo questo. Vergognatevi». Questo il commento di Simona Malpezzi: «Il barbaro giustizialista Giarrusso ha appena salvato Salvini dal processo Diciotti. Lui è dalla parte della Lega che governa con un debito verso lo Stato di 49 milioni di euro. Ma il gesto delle manette lo fa a noi. Che gente siete M5S??». Infine, l’attacco di Eugenio Comincini: «Prima #SalvaSalvini, poi prova a ripulirsi la coscienza facendoci il gesto delle manette. Tutto inutile caro Giarrusso: il gesto delle manette puoi farlo solo guardandoti allo specchio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GIARRUSSO (M5S) MIMA GESTO DELLE MANETTE A SENATORI PD
Come se non bastasse la bagarre avvenuta in Giunta per le Immunità, il senatore M5s Michele Giarrusso uscendo dalla riunione in cui il voto ha salvato in maggioranza il Ministro Salvini si è rivolto con il gesto delle manette verso i senatori del Pd, ricordando i guai giudiziari dei genitori di Matteo Renzi. Esattamente come avvenuto la scorsa settimana alla Camera con la bagarre scatenata tra M5s e Pd, il gesto mimato delle manette non fa che scatenare le urla e le richieste di intervento delle commissioni parlamentari questa volta contro il senatore Giarrusso. «Buffone, vergognati!», gli urlano i parlamentari dem mentre la polemica corre veloce anche fuori dall’aula della Giunta. «Il Pd ha fatto questa contestazione forse per coprire le sue difficoltà di queste ore: lo dico da giornalista che vede i fatti», commenta Gasparri prima di sapere però delle manette mostrate da Giarrusso ai colleghi dem. «Per me prima viene la difesa dei confini e la sicurezza della mia gente quindi io lavoravo tranquillo ieri e lavoro tranquillo oggi. I senatori hanno fatto e faranno le loro scelte. Avrei accettato qualunque risposta, consapevole del fatto che quello che sto e stiamo facendo lo facciamo per il bene del nostro Paese. Quindi ero e sono pronto a qualsiasi tipo di giudizio», è invece il primo commento di Matteo Salvini dopo la decisione della Giunta sul caso Diciotti. (agg. di Niccolò Magnani)
GIUNTA DICE NO AL PROCESSO PER SALVINI
Passa la “tesi” Gasparri e così la Giunta per le Immunità al Senato vota in maggioranza per il “No” al processo per Matteo Salvini sull’intricato caso Diciotti. 16 i voti contro l’autorizzazione a procedere, 6 soli quelli a favore e così la Giunta porterà al Senato il proprio parere in attesa che l’Aula ratifichi o contraddica la proposta votata poco fa. No da Lega, M5s (compatti dopo il voto di ieri su Rousseau), Forza Italia, Autonomie e Fratelli d’Italia, mentre il Sì è stato votato da LeU, Misto (De Falco, il grillino espulso) e ovviamente il Partito Democratico. Gli stessi senatori dem hanno urlato a conclusione del voto a scrutino palese «vergogna e onestà» all’indirizzo del M5s e in particolare con il senatore grillino Giarrusso, capofila dei pentastellati compatti nel seguire l’indicazione della piattaforma Rousseau. Cruda e non particolarmente cavalleresca la replica del parlamentare M5s, «Mio padre e mia madre sono regolarmente a casa: altri sono ai domiciliari. E poi sono loro che parlano di onestà» in riferimento alle vicende dei genitori di Matteo Renzi. (agg. di Niccolò Magnani)
PRONTO IL VOTO IN GIUNTA
È iniziata ufficialmente la riunione della Giunta per le immunità al Senato: è attesa per oggi la votazione finale (a scrutinio palese) sul caso Diciotti che dovrà poi essere portata a Palazzo Madama dove entra il 24 marzo i senatori sono chiamati a ratificare o contraddire la proposta votata oggi in maggioranza alla Giunta. «Abbiamo rispettato le procedure previste dalla legge: farò la mia replica, poi ci saranno le dichiarazioni di voto e credo entro due ore a giunta voterà», spiega il Presidente Gasparri entrando poco prima della riunione finale, il giorno dopo il voto online del M5s che ha di fatto “salvato” Salvini per quanto riguarda i voti dei grillini. Si vedrà già oggi se quell’indicazione di Rousseau verrà rispettata da tutti i membri in Giunta, anche se le previsioni non sono così rosee per il Movimento: «La rete aveva già votato su questo punto quando abbiamo votato il programma. È una contraddizione forte, perché questa votazione è fuori regolamento. Nell’articolo 4 dello Statuto, che è quello che regola le votazioni, quelle di questo tipo non sono previste», attacca la dissidente Paola Nugnes da Circo Massimo su Radio Capital, e aggiunge «Per me bisogna cercare un altro mezzo per trovare le convergenze e non cedere passo passo a ricatti. Condivido l’idea di voler andare avanti per portare avanti il programma, ma questo cedere può essere deleterio per il M5S e per il Paese. Si sta disegnando un’idea di società respingente, che fa leva sui più deboli. Siamo in recessione etica e morale, si sta dando adito a una visione di chiusura e di respingimento che non appartiene al vero Movimento». Per il senatore M5s in Giunta, Michele Giarrusso «Non c’è nessuna spaccatura, c’è stato un voto democratico, i voti bulgari appartengono a un’altra epoca, a un altro sistema, a un altro regime. C’è stato un approfondito e acceso dibattito, viva la democrazia». (agg. di Niccolò Magnani)
IL MINISTRO “IL POPOLO È SOVRANO”
Il Movimento 5 stelle, ha detto no al processo per Matteo Salvini in merito al caso del sequestro dei migranti della Diciotti. Ieri era il giorno della votazione online sulla piattaforma Rousseau, in cui il popolo grillino è stato appunto chiamato ad esprimersi sulla vicenda del ministro degli interni, e il 59% ha votato contro il processo dello stesso. «Manderò un sms a Luigi Di Maio – la replica da Sassari, dove si trovava per far sentire la vicinanza del governo ai pastori sardi, da parte del leghista – lo ringrazio per la correttezza. In democrazia – ha aggiunto – il popolo è sovrano. I Cinquestelle sono stati sempre duri, ma per altri tipi di reati: di solito i parlamentari venivano processati per truffa, corruzione. Questo era un atto politico per il bene degli italiani, ne ero convinto io ed anche la maggioranza dei loro elettori». In totale hanno votato in più di 52mila persone, e 30.948, il 59.05%, si è espresso in favore di Salvini, e il 40.95 (nel dettaglio 21.469 persone), ha invece votato contro.
DICIOTTI, IL M5S VOTA A FAVORE DI SALVINI
«Grazie a tutti i 52.417 iscritti – è il commento che si è letto invece sulla piattaforma Rousseau – che oggi hanno partecipato alla votazione online su Rousseau. Far votare i cittadini fa parte del nostro Dna, lo abbiamo sempre fatto come accaduto per il contratto di Governo, per la scelta dei nostri parlamentari o per i programmi. L’altissimo numero di votanti dimostra anche questa volta che Rousseau funziona e si conferma il nostro strumento di partecipazione diretta». Non sono mancate le polemiche dopo il voto del Movimento 5 Stelle, a cominciare dal governatore della regione Lazio e candidato alla segreteria del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che attraverso la propria pagina Twitter ha scritto: «Con la finta consultazione di oggi su Salvini, i capi grillini hanno venduto l’anima del movimento per 4 poltrone #piattaformarousseau». Decisamente soddisfatto invece il vice-premier Di Maio, che ha voluto sottolineare per l’ennesima volta la natura collegiale della decisione presa in merito alla questione della Diciotti.