Non solo il Ministero di Economia e Finanza, ma pure la Prefettura danno lo stop alla sindaca Raggi nello sgombero della storica sede di CasaPound di Via Napoleone III: e mentre scoppia la polemica politica, con il Partito Democratico che critica il dicastero guidato da Giovanni Tria e pure il Prefetto, secondo i quali “lo sgombero non è una priorità”, ecco che il Campidoglio di trova solo nonostante si facesse forza di una mozione votata in giunta a larga maggioranza. In sostanza il Mef, pur precisando di aver svolto l’istruttoria e avendo svolto “tutti gli adempimenti necessari a rientrare in possesso dell’immobile” ha spiegato che la decisione in merito alla sede occupata da CasaPound va valutata dal Prefetto di Roma che non lo riterrebbe tuttavia una priorità. Per quanto riguarda invece i diretti interessati, nelle ultime ore Simone di Stefano, leader del movimento di estrema destra, ha spiegato che lui e i suoi non intendono affatto sgomberare l’immobile in via Napoleone III e che quindi sono determinati a restare lì “finché esisterà anche un solo centro sociale di sinistra occupato in Italia”. (agg. di R. G. Flore)



LA NOTA DEI DEPUTATI DEL PD

Non si placa l’ira del Pd dopo la nota del Mef sullo sgombero della sede di Casapound a Roma. L’europarlamentare Isabella De Monte si è espressa così: «Questo Tria è, in realtà, il peggior volto del governo Salvini-Di Maio: sia perché i fondamentali economici con lui stanno peggiorando gravemente, sia perché gli piacciono le occupazioni parafasciste di Casapound. Una nullità, un complice senza qualità». Questa la nota dei deputati dem: «Oggi è svanito ogni minimo dubbio rimasto. Siamo di fronte ad un governo di destra, della peggiore specie. Un governo fascista, a trazione leghista, dove i 5 Stelle contano zero». Infine, l’attacco su Twitter di Laura Boldrini: «Per il ministro dell’economia Tria nel giorno in cui Istat certifica il crollo della produzione industriale, la priorità è bloccare lo sgombero dello stabile occupato abusivamente da Casapound a Roma. Un giorno salvano Salvini e quello dopo i fascisti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MEF A RAGGI: “SGOMBERO SEDE CASAPOUND NON PRIORITARIO”

Roma, no allo sgombero della sede di Casapound: nuovi sviluppi dopo la mozione di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in consiglio comunale. Come riporta Repubblica, ieri il sindaco Virginia Raggi ha ricevuto la nota del Ministero dell’Economia guidato da Giovanni Tria in cui si spiega che il palazzo di via Napoleone III non verrà sgomberato. Lo stabile infatti non è a rischio crollo e non presenta particolari problemi dal punto di vista igienico: «Palazzo stabile e pulito, non è priorità per prefettura e demanio». Come riporta Il Messaggero, il leader Simone Di Stefano ha commentato: «Come volevasi dimostrare, il palazzo di via Napoleone III non desta preoccupazioni, non ha problemi di alcun genere, non ci sono provvedimenti giudiziari in corso e quindi non ci sono motivi per sgomberarlo. La sede di CasaPound rimarrà nel palazzo di via Napoleone III e lo stabile non sarà sgomberato almeno finché esisteranno centri sociali: una volta sgomberati tutti i centri sociali, allora vedremo. Difenderemo la nostra occupazione fino alla fine, e su questo si mettessero tutti l’anima in pace perché la questione non sarà risolta a breve».



ROMA, SEDE CASAPOUND NON SARA’ SGOMBERATA: IRA PD

Partito Democratico sul piede di guerra, ecco le parole di Anna Ascani: «Si sono presentati come paladini della legalità. Ma ora che devono sgomberare un edificio occupato dai loro amici la legge non vale. Se una famiglia occupa una casa viene cacciata, perché lo prevede la legge. Se lo fa CasaPound no. Abbiamo toccato il fondo. A destra». Questo il commento di Anna Rita Leonardi: «Oggi il ministro dell’economia Tria ha compiuto l’ennesimo atto FASCISTA di questo governo. Ha comunicato alla sindaca di Roma che lo sgombero dell’edificio occupato abusivamente da Casapound “non è una priorità del governo”, nonostante la decisione votata in consiglio comunale». Infine, la nota di Monica Cirinnà: «La nota del Demanio e del ministero dell’Economia che legittima l’occupazione di un immobile pubblico da parte di Casapound è gravissimo e apre un pericoloso precedente giuridico. Infatti, in barba al rispetto della legalità, si sostiene che il movimento neofascista può tranquillamente continuare ad occupare una proprietà pubblica con un danno erariale evidente. Siamo di fronte a un pericoloso sdoganamento dell’illegalità e di atti che in un qualsiasi Stato di diritto verrebbero duramente sanzionati».