Sembra ormai tutto fatto per la scelta del successore di Tito Boeri alla presidenza dell’Inps. A prenderne le redini, dopo una laboriosa trattativa tra M5s e Lega, sarà Pasquale Tridico, l’uomo che ha di fatto partorito il cavallo di battaglia pentastellato, la misura bandiera dei grillini: il reddito di cittadinanza. A confermare che la trattativa sul suo nome è andata in porto, come riportato da La Repubblica, sono state anche fonti sindacali, secondo cui l’intesa è stata trovata dopo un vertice serale a Palazzo Chigi, che ha dato il via libera anche a una vicepresidenza scelta dalla Lega. A proposito del Carroccio, il vicepremier Matteo Salvini, interpellato questa mattina sulla vicenda ad Agorà su Rai Tre aveva fatto mostra di essere poco interessato all’argomento:”Non lo so, non sto seguendo questa vicenda”. (agg. di Dario D’Angelo)
ACCORDO LEGA M5S SU TRIDICO PRESIDENTE INPS
Sembra ormai accordo siglato quello tra Lega e M5s per rinnovare completamente il board dell’Inps, in particolar modo la poltrona del Presidente al momento occupata dall’”avversario” Tito Boeri. Pasquale Tridico, professore “teorico” del Reddito di Cittadinanza e braccio destro di Luigi Di Maio, è ormai quasi certo di essere il n.1 dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, con Francesco Verbaro subcommissario “al 99%” spiegano fonti di Governo all’Adkronos. Domani l’accordo potrebbe arrivare in termini ufficiali all’interno del Consiglio dei Ministri convocato a Palazzo Chigi, con il mandato di Boeri che ricordiamo è scaduto lo scorso sabato e che non verrà sicuramente riconfermato: resta in stallo ancora un punto chiave, ovvero chi possa ricoprire il ruolo di direttore generale, con la Lega che potrebbe “reclamare” una nomina più vicina alle proprie posizioni. I rumors danno Mauro Nori come possibile direttore, anche se nei giorni scorsi erano circolate altre voci che vedevano il membro in quota Lega come possibile Presidente e Tridico invece “relegato” a direttore generale.
LE ACCUSE DAL PD: “RICOMPENSA DOPO VOTO-DICIOTTI”
Dalle ultimissime però rilanciate anche da Franco Bechis, direttore de Il Tempo, alla sede dell’Inps potrebbe infine giungere il “papà” del Reddito di Cittadinanza scatenando le ire delle opposizioni che vedono dietro all’accordo tra Lega e M5s una possibile “ricompensa indiretta” dopo il voto sul caso Diciotti che ha “salvato” il Ministro Salvini dal processo. Vicecommissario sarà invece Francesco Verbaro, 50 anni, di origini siciliane, direttore generale del ministero del Lavoro all’epoca di Maurizio Sacconi, ovvero nel quarto governo Berlusconi. «Tutto torna. Il voto in senato è stato subito ricompensato: alla presidenza dell’inps andrà pasquale Tridico, padre del reddito di cittadinanza e fedelissimo di Luigi DI Maio», spiega su Twitter il senatore Pd, Antonio Misani. Sul toto-nomine il leader della Lega Matteo Salvini “si sfila” e non raccoglie la provocazione dei parlamentari dem, spiegando «Tridico presidente? Non lo so, non sto seguendo questa vicenda». Interessante il commento lasciato all’Adnkronos da un esperto di politiche previdenziali come Giuliano Cazzola (più volte intervenuto anche sul Sussidierio.net) proprio sulle possibili nomine imminenti: «Sulla base della mia esperienza, posso solo dire che, in un momento come questo, l’Istituto avrebbe avuto la necessità di essere diretto da persone più sperimentate, i cui nomi erano circolati, come Alberto Brambilla (che non è soltanto uno dei più importanti esperti di previdenza del Paese, ma che ha già fatto parte del cda dell’ente) o come Mauro Nori che è stato a lungo direttore generale, dopo aver ricoperto altre funzioni dirigenziali di importanti settori».