Intervenendo al Question Time al Senato, numerosi sono stati i temi trattati dal Premier Giuseppe Conte nel periodo in cui lo spread continua a salire (chiusura in calo a 270 a Piazza Affari) e i venti di allarme Ue giungono da ogni parte: «manovra correttiva? Non è necessaria» ha risposto secco il Presidente del Consiglio davanti alle forti polemiche rilanciare dalle opposizioni in Aula. «Il governo dovrà solo continuare nel razionale ed efficace utilizzo delle risorse finanziarie già stanziate. Peraltro abbiamo già adottato alcune misure prudenziali che ci mettono al riparo da interventi correttivi»: la linea è la stessa ribadita ieri da Tria, anche se rispetto al Ministro dell’Economia Conte ha un approccio più rassicurante e meno teso a lasciare aperta la porta ad eventuale correttivi nei prossimi mesi. «I nostri fondamentali economici restano solidi. Anche per questo abbiamo impostato una linea di politica economica chiara, incentrata su investimenti e crescita, senza dimenticarci delle fasce più deboli di chi si trova in difficoltà», replica ancora Conte durante il Question Time, ribadendo la determinazione forte a «disinnescare le clausole di salvaguardia dell’Iva per gli anni 2020 e 2021, come già avvenuto nella legge di bilancio 2019 mentre stiamo lavorando a una complessiva revisione del sistema di tax expenditures, volta anche a rimodulare le detrazioni fiscali in un’ottica di produttività ed efficienza».
NUOVI PALETTI ALL’AUTONOMIA REGIONALE
Conte lancia poi un messaggio alla Commissione Ue e a tutti gli organi economici-politici che richiamano il Governo Lega-M5s a porre riparo alle misure economiche incardinate con la Manovra di Bilancio 2019: in merito al Pil, «Stiamo seguendo un percorso ben chiaro e non ci lasciamo distrarre da voci dissonanti che si levano dal dibattito politico ed economico. Non intendiamo farci dettare l’agenda da ipotesi o previsioni di sorta alle ipotesi rispondiamo con azioni concrete. Il governo rimane fiducioso nelle proprie stime di crescita perché valutiamo che il secondo semestre sarà accompagnato da un allentamento delle tensioni commerciali e da condizioni più favorevoli alla crescita». L’obiettivo, insomma, è sempre lo stesso e viene ribadito anche dopo gli interventi di Salvini e del Mef sull’assoluta non necessità di una manovra bis: «tornare a crescere, in una congiuntura economica che sappiamo non essere favorevole in tutta Europa. Dinanzi a questa situazione, non bisogna ritrarsi spaventati, bisogna invece imboccare con decisione la strada della crescita e dello sviluppo, facendo degli investimenti il motore della crescita della nostra economia». Importanti sul tema dell’autonomia differenziata, i nuovi “paletti” annunciati dal Premier Conte dopo lo stop in CdM della scorsa settimana: «informo che le bozze di Intesa richiamano al loro interno sia i fabbisogni standard, sia i livelli essenziali delle prestazioni. La definizione dei fabbisogni standard, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma della costituzione, non riguarda la spesa per l’esercizio delle funzioni delle regioni, bensì la spesa sostenuta dallo Stato nelle regioni per le funzioni oggi in capo allo stesso». Sempre Conte poi aggiunge come di fabbisogni su indicatori comuni a tutte le regioni «si tratterà e saranno definiti da un Comitato paritetico composto da rappresentanti delle Regioni e dello Stato, rispondendo a criteri unitari per l’erogazione dei servizi in ogni angolo del Paese. Non è previsto in alcun modo il riferimento ad indicatori collegati all’introito fiscale». Il confronto si apre ma le tempistiche saranno “lente”, proviamo a tradurre tra le righe dell’intervento del Premier Conte.