Questa foto qui sopra dice tutto: “siamo somma, non divisione”. Ecco, quella “somma” è durata praticamente due mesi e ora è già divisione (e che divisione): il Pd è allo sfascio a due settimane dalle Primarie che incoroneranno il nuovo Segretario, dopo che la mozione Martina-Richetti perde una delle due ali (quella meno renziana) dopo la diffusione di un messaggio audio WhatsApp mandato dal piddino di origini emiliane ai suoi collaboratori. «Ha dato spazio ai Lotti e ai De Luca, per me Martina può andare a cagare domani mattina» è solo uno dei tanti passaggi “choc” fatti da Matteo Richetti, anima calda e già più volte in passato in “odi-et-amo” con il suo segretario Renzi. Parole durissime quelle usate dal senatore dem che a due settimane dalle Primarie rischia di rompere del tutto la mozione che già “soffriva” lo svantaggio rispetto a Zingaretti: il problema sono le liste, ma non solo, come spiega lungamente Richetti ai suoi fedelissimi. «La questione sostegno a Martina va avanti in questi termini: per me la mozione è finita. Ci sono territori in cui siamo stati letteralmente ignorati, umiliati, cancellati», spiega Richetti che comunque annuncia di non voler rompere così, vista anche la grave crisi economica secondo lui imputabile al nuovo Governo gialloverde e alla parallela situazione dei genitori di Renzi che richiedono una ferma presa di posizione unitaria di tutto il Pd. «Ha senso che io ora dica: molliamo Martina perché non ci ha dato i posti? Una roba sbagliata, avvilente che ci riduce a mercanti, mercenari della politica».
LO SFASCIO DEL PD
Al netto di ciò, alcune ritorsioni sono evidenti e richieste dallo stesso Richetti che non abbandona Martina ma conta certamente di non “tirargli” la volata: «Io ho cancellato le iniziative laddove c’è stata questa mortificazione, io non ci vado in Toscana a dire di votare Martina, anzi vi invito a fare altrettanto. Non ci vado in Sicilia dove hanno consegnato tutto a Faraone e Raciti, o dove Lotti ha fatto quel che gli pareva». La conclusione del vocale WhatsApp, ormai diffuso su tutte le piattaforme editoriali, è amarissimo e vede il distacco ormai totale dalla base di Maurizio Martina: «Martina può andare a cagare domattina, ha voluto preferire i Lotti, i De Luca e compagnia, non vedrà una parola di sostegno da parte mia. Ma laddove i nostri sono impegnati in prima fila non li lascio da soli». Insomma, questo è il clima con la già difficile situazione di consenso di un partito (attorno al 16-17%) che si appresta a imminenti Regionali in Sardegna, Primarie e poi Elezioni Europee. L’impressione è che, al momento, quello slogan sia da ribaltare: “siamo divisione, non somma”..