Nell’intervista domenicale del Corriere della Sera, il Premier Giuseppe Conte – che solitamente non si “sbottona” mai troppo sui temi da rilanciare per la settimana – sente il dovere di dare un avviso chiaro per provare a “rompere” gli allarmi lanciati contro il Governo gialloverde: «Il governo terrà: anche dopo le Europee. Ho visto che Fitch ci classifica come Paese stabile con prospettive negative legate soprattutto all’instabilità politica; addirittura ipotizza elezioni anticipate in questo 2019. Sinceramente, questa instabilità non riesco proprio a vederla», rilancia il Presidente del Consiglio. Il consenso in effetti resta alto tra i cittadini, ma decresce ogni settimana di più in tutti gli organismi internazionali e istituzioni europee: «I sondaggi ci danno un consenso alto, inusuale nello stesso contesto europeo». Sul fronte europeo, in vista delle Elezioni di maggio, Conte si dice certo che non cambierà nulla all’interno degli equilibri tra Lega e M5s: «So di avere l’appoggio di leader politici avveduti e responsabili, che dunque non compiranno l’errore madornale di interrompere l’esperienza di un governo nato per realizzare ampie riforme, con un programma che ambisce a coprire l’intera legislatura».
BOCCIA, “SERVE PIANO CHOC PER L’ECONOMIA”
Ancora ritornando sui dati allarmanti di Fitch, il Premier Giuseppe Conte spiega ai colleghi del CorSera come tale opinione «vale quanto altre analisi politiche che correntemente si fanno. Ma la voglia di archiviare la vecchia politica e i vecchi partiti non solo rimane intatta ma in questi mesi si è consolidata, nell’opinione pubblica. D’altronde, mi pare che i sondaggi ci diano un consenso alto, inusuale nello stesso contesto europeo. Non può essere un caso o un errore». Di contro però, dalle colonne di Repubblica, il n.1 degli industriali lancia il nuovo allarme su economia e ripresa che di tanto contrasta con l’ottimismo del Presidente del Consiglio: «serve un piano shock per far ripartire l’economia» avanza Vincenzo Boccia, già diverse volte nell’ultimo periodo intervenuto per ribadire la preoccupazione di Confindustria per le manovre economiche e strutturali del Governo. Il piano nuovo «dovrebbe contenere misure coraggiose per l’economia, a partire dalla riapertura immediata dei cantieri delle opere già finanziate. Il che non avrebbe alcun impatto sul deficit pubblico e creerebbe centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro», spiega ancora il Presidente di Confindustria che poi a Repubblica conclude il suo ragionamento «occorre fare anche altro, non si può prescindere dalle ragioni dello sviluppo. Perché la questione sociale si deve affrontare puntando sullo sviluppo. Dobbiamo combattere la povertà, non rischiare di far aumentare gli attuali cinque milioni di poveri».