Per il momento non arrivano ancora i voti di preferenza per quanto riguarda i candidati Governatore di Sardegna ma un motivo c’è ed è spiegato dalla stessa Regione questa mattina: liste e preferenze dei 1500 aspiranti consiglieri, i dati arriveranno aggregati con una modalità predefinita e stabilita dal sistema elettorale delle Regionali per la Sardegna a Statuto Speciale. Stando al regolamento ufficiale, i Comuni che hanno da una a 10 sezioni forniranno il dato ad ultimazione delle operazioni (100%), quelli tra 11 e 30 sezioni quando si arriverà al 50% dello scrutinio, mentre per i Comuni più grandi quando si arriverà al 25%. La sfida è quella tra il candidato (favorito) del Centrodestra Solinas e quello del Centrosinistra-Pd, mentre per il membro M5s Desogus la partita sembra quasi sicuramente compromessa. I votanti finali sono stati il 53,77% degli aventi diritto di voto.



TESTA A TESTA CENTRODESTRA-CENTROSINISTRA

Dalle 7.00 di questa mattina è iniziato ufficialmente lo spoglio delle elezioni regionali in Sardegna. In attesa dei primi dati reali, l’attenzione resta tutta concentrata sul testa a testa tra centrodestra e centrosinistra già emerso dagli exit poll. Resiste la sfida tra Christina Solinas e Massimo Zedda i due candidati che restano divisi da appena un punto. Crollo invece per il M5s rispetto ai risultati delle politiche. I risultati tuttavia arriveranno in forma aggregata ed occorrerà quindi attendere prima di avere il quadro chiaro della situazione. Come spiega Repubblica.it, dunque, i Comuni con massimo 10 sezioni renderanno noto il dato solo ad operazioni definitivamente concluse mentre quelli tra 11 e 30 sezioni quando verrà raggiunto il 50% dello scrutinio. Per i centri maggiori una volta raggiunto il 25%. Sono in tutto 1840 i seggi della Sardegna dove da poco più di un’ora sono in corso le operazioni per lo scrutinio delle Regionali. Come riferisce RaiNews, i dati alle 22, ovvero alla chiusura delle urne parlavano di una affluenza attorno al 53.75% ovvero in aumento dell’1,5% rispetto alle consultazioni del 2014. In merito alla sfida tra Solinas e Zedda, dagli exit poll diffusi poco dopo le 22 si parlava di Solinas fermo tra il 36,5% e il 40,5% mentre il leader delle 8 liste del centrosinistra tra il 35 ed il 39%. Niente da fare per il candidato Desogus del M5s fermo tra il 13,5% e il 17,5%. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CROLLO M5S, SFIDA SOLINAS-ZEDDA

Seggi chiusi in Sardegna dalle 22, ma lo spoglio comincerà domani mattina alle 7. Eppure ci sono i primi exit poll sulle elezioni regionali. Secondo le rilevazioni di Opinio per la Rai, si profila un testa a testa tra Christian Solinas, candidato di centrodestra, e quello del centrosinistra Massimo Zedda. Il primo è attestato al 37-41 per cento, l’altro al 36-40 per cento. Staccato il Movimento 5 Stelle: Francesco Desogus sarebbe addirittura al 13-17 per cento. Più marcato il divario tra le coalizioni se si osserva il voto di lista: il centrodestra si attesterebbe al 42-46 per cento, mentre il centrosinistra al 28-32 per cento. I M5s si collocherebbero sotto il 20 per cento: tra il 14 e il 18. La proclamazione del vincitore comunque è attesa nella tarda mattinata, invece ci vorrà più tempo per conoscere i nomi dei 60 consiglieri regionali eletti. Per i risultati definitivi dunque è ancora presto… (agg. di Silvana Palazzo)



AFFLUENZA IN POSITIVO ALLE 19

Anche alle 19 si conferma il dato in positivo dell’affluenza alle urne sarde: il 43,78% degli elettori si è recata nelle 8 circoscrizioni elettorali sparse lungo l’Isola, un bel +2,76% rispetto a 5 anni fa quando a trionfare fu Pigliaru per il Centrosinistra. Il Pd di Zedda oggi lotta contro Salvini e il dato di un crescere degli elettori alle Regionali potrebbe significare due possibili e opposti motivi: una volontà di cambiare e mettere il Centrodestra a guida leghista al Palazzo della Regione Sardegna, oppure il contrario voto anti-Salvini che potrebbe allora premiare il Partito Democratico e l’intero centrosinistra. Le urne chiuderanno alle 22 ed entro le 23 sono previsti i risultati sull’affluenza definitiva (cinque anni fa fu del 52,28%) alle Elezioni Regionali in Sardegna: la circoscrizione che ha fatto registrare la percentuale maggiore di votanti alle 19 è stata quella di Cagliari con il 45,25%: seguono Sassari con il 44,28%, Ogliastra con 44,46%, Olbia-Tempio con il 43,47%, Nuoro col 43,36%, Carbonia Iglesias con il 42%, Oristano col 41,87% e il Medio Campidano con il 40,41%.

DI MAIO “ANDATE A VOTARE”

Dopo le polemiche per i tweet di Salvini, a parlare riguardo il voto in Sardegna è anche l’altro vicepremier Luigi Di Maio che sulle Elezioni Regionali si sta giocando una buona fetta di considerazione all’interno della leadership del Movimento: «Buon voto a tutti i sardi! Oggi deciderete chi deve governare la regione, ma sono contento che l’affluenza sia in aumento rispetto al 2014. Andate a votare! Così si vince tutti!». Martina segue invece Letta e attacca ancora il leader della Lega, «Se ne frega delle regole» mentre va detto che per fortuna, sul fronte sicurezza ai seggi, le “minacce” della vigilia sono state scongiurate. «Le votazioni sono in corso senza nessun particolare disagio. I presidi annunciati dai pastori non si sono verificati. Nessuna azione dimostrativa si è registrata fino ad ora nel sassarese. Tutto tranquillo anche in Gallura dove sale l’affluenza alle urne», rilancia l’Ansa Sardegna in merito alle operazioni di voto che proseguono verso la chiusura dei seggi alle ore 22. Alle ore 19 sarà invece la volta dei secondi risultati parziali sull’affluenza del voto, con l’attesa riconferma del “boom” rispetto al voto del 2014.

SALVINI “ROMPE” SILENZIO ELETTORALE

È boom di voti in Sardegna dopo la prima ondata di Elezioni Regionali: rispetto al 2014 è crescita netta, come già si poteva osservare nei primi risultati emersi dopo le ore 12 (qui sotto, ndr). I sardi alle urne sono stati del 16,7% con la provincia più alta che è quella di Cagliari (20,4% nella città): cinque anni fa l’affluenza finale era stata del 52,2% ma quest’anno si può tranquillamente fare di più, vedendo le stime di questa prima parte di giornata. Alle ore 19 i prossimi aggiornamenti ufficiali sull’affluenza, mentre nel frattempo continuano le operazioni di voto e non solo: è nuova polemica contro il Ministro Salvini per aver “rotto” il silenzio elettorale scrivendo sui social “Vota Lega” e sostenendo il candidato Solinas (era già successo due settimane fa in Abruzzo, ndr). «Abbiamo vinto in Abruzzo, in Molise, a Trento, a Bolzano. Oggi vinciamo in Sardegna e sarà una giornata storica per i sardi, ma per il governo non cambia niente. Si va avanti per cinque anni», ha risposto per le prime alle polemiche il titolare del Viminale, mentre tutti i candidati Presidente si sono già recati alle urne. Enrico Letta, ex premier Pd, rilancia la polemica: «C’è la regola del #silenzioelettorale. C’è la regola che stia al #MinistroInterni farla rispettare essendo responsabile,nel nome di tutti,della regolarità del voto.Poi c’è la realtà di un Ministro che rompe lui stesso,anche oggi,la regola.Sono l’unico a trovare indegno tutto ciò?».

AFFLUENZA ORE 12 IN CRESCITA

Alle ore 12 hanno votato in Sardegna il 14,8% sul totale dei 212mila aventi diritto al voto: sono i primissimi dati dell’affluenza emersi e riportano una situazione di sostanziale “linea” con le ultime Elezioni Regionali 5 anni fa (alle ore 12 era il 14,5%): sul portale della Regione dove viene seguita la diretta dei risultati ora dopo ora, arrivano i primi dai anche sulle singole affluenze dei Comuni. Bene Cagliari, con affluenza al 18,32%, mentre cala tantissimo Sassari ad un basso 7% (ma lì le proteste sul prezzo del latte sono state le più ingenti): Olbia-Tempio al 16,28%, Ogliastra al 16,24% e Carbonia-Iglesias al 16,61%. Chiudono, Nuoro al 14,52%, Oristano al 14,85% e Medio Campidano al 15,3% sugli aventi diritto al voto per le Elezioni Regionali 2019. Ricordiamo intanto che la novità di queste elezioni è l’introduzione della doppia preferenza di genere, ossia la possibilità di votare un uomo e una donna della stessa lista.

NUORO, ASSALTO PASTORI A CISTERNA LATTE

Poco dopo le ore 12 usciranno i primi dati sull’affluenza in diretta sul voto nelle Regionali Sardegna 2019 e come avvenuto in Abruzzo si rischia un calo drastico delle presenze alle urne rispetto ai risultati di 5 anni prima: in attesa di conoscere le prime stime giunte dalle varie circoscrizioni elettorali, i primi disordini avvenuti durante le Elezioni vanno registrati nel Nuorese dove alcuni pastori hanno bloccato e assaltato un camion-cisterna del latte facendo di nuovo rovesciare l’intero contenuto liquido sull’asfalto. Non ci sono stati feriti, ma un arresto è stato effettuato e la fuga degli altri allevatori armati promette sviluppi nelle prossime ore: per ora i seggi restano “liberi” senza blocchi come invece minacciato qualche giorno fa da alcuni pastori sardi facinorosi. Intanto la sfida sembra davvero sempre più ridursi tra i due candidati di Csx e Cdx, con le difficoltà del Movimento 5 Stelle che sono emerse anche negli ultimi giorni della campagna elettorale sarda. I primi exit poll dovrebbero aversi già in nottata in attesa dei dati ufficiali che partiranno con le prime schede scrutinate domani mattina dopo le ore 7.

URNE APERTE!

Le elezioni regionali in Sardegna hanno ufficialmente preso il via. Alle ore 6:30 di questa mattina, poco più di un’ora e mezza fa, si sono aperte le urne, e si andrà avanti a votare fino alle 22:00 di questa sera. Sono quasi 1.5 milioni i sardi chiamati al voto, che dovranno scegliere fra sette diversi candidati al ruolo di presidente della regione, 24 liste, e 1.440 candidati per i 60 posti disponibili in consiglio regionale. Ovviamente, così come accaduto pochi giorni fa in Abruzzo, si tratterà soprattutto di una sfida fra il Movimento 5 Stelle e la Lega, le due facce del governo che in questo caso concorrono separate. I sondaggi danno il carroccio (schierato nella coalizione di Centrodestra con Forza Italia e Fratelli d’Italia), largamente favorito rispetto ai pentastellati. In caso di successo della Lega, si tratterebbe della prima regione amministrata da Salvini al di sotto del Po. Domani mattina a partire dalle ore 7:00 inizieranno gli scrutini e ricordiamo che non sono previsti ballottaggi: verrà eletto il presidente che otterrà la maggioranza dei voti. Attorno alle ore 12:00, come di consueto, verrà emesso il primo bollettino riguardante l’affluenza alle urne. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SARDEGNA, ELEZIONI REGIONALI 2019

Il momento è giunto, le Elezioni Regionali in Sardegna “sbarcano” all’attenzione nazionale dopo settimane in cui l’Isola dei 4 Mori è stata comunque al centro della politica tra le “schermaglie” di maggioranza e opposizione e soprattutto per la annosa vicenda delle “quote latte”. L’emergenza e protesta dei pastori sardi ha scaldato la vigilia (e forse non solo) delle Regionali, con la possibilità che in qualche seggio si possano inscenare ulteriori proteste dai gruppi più “caldi” degli allevatori che da tempo richiedono il prezzo sul latte ovino venduto di minimo 1 euro (oggi vale circa la metà, ndr). Lo scontro, esattamente come nelle ultime elezioni viste in Abruzzo, è sempre “a 3” con il Centrodestra unito che sfida l’amministrazione uscente del Centrosinistra (non più Pigliaru ma il candidato Governatore è Zedda) e ovviamente il Movimento 5 Stelle ancora in formazione solitaria nonostante le debacle delle ultime votazioni Regionali.  I seggi resteranno aperti dalle ore 7 fino alle 22, con lo spoglio che comincerà però lunedì mattina a partire dalle ore 06:30: come ogni appuntamento politico, seguiremo tutto in diretta fino ai primi risultati che emergeranno da domani pomeriggio. Ricordiamo che si rinnovano sia il Presidente di Regione che il Consiglio Regionale nella Sardegna a Statuto Autonomo. Voto locale, certamente, ma anche con eco nazionale sempre nella partita a distanza tra i due partiti di maggioranza – Lega e M5s – che vedono una forbice sempre più larga a favore del vicepremier Matteo Salvini. I sondaggi condotti prima del silenzio elettorale hanno visto – come riporta Il Post – un centrodestra tra il 33 e il 37%, il Centrosinistra tra il 27 e il 33% e il Movimento 5 Stelle al terzo posto tra il 22 e il 26%, circa la metà dei voti ottenuti in Sardegna dal M5s solo il 4 marzo scorso.

I 7 CANDIDATI PRESIDENTE

Sono 7 i candidati Presidente alle Regionali sarde, con diverse liste ad essi collegati: Massimo Zedda (sindaco di Cagliari, sostenuto da Pd, Liberi e Uguali, Campo progressista e altre sei liste di centrosinistra), Francesco Desogus (M5s), Christian Solinas (Partito d’Azione, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc e liste di centrodestra), Mauro Pili (Sardi liberi, Unidos e Progres), Paolo Maninchedda (Partito dei sardi) Andrea Murgia (Autodeterminatzione) e infine la lista Sinistra sarda che candida Vindice Lecis, sostenuto anche da Rifondazione e Comunisti italiani. Il grande favorito della vigilia è stato Solinas, presentato in blocco da Salvini-Meloni-Berlusconi dopo una campagna elettorale che ha visto soprattutto il vicepremier leghista sul campo in tour per l’intera Isola. «Al livello nazionale non cambia niente: sarà una bella notizia per i sardi, ma il governo va avanti fino in fondo», ha spiegato Salvini tre giorni fa nella conferenza stampa di chiusura della campagna elettorale pro-Solinas, membro del Partito D’Azione e già esponente dei passati governi di Centrodestra in Sardegna. I M5s “pagano” invece ultimamente uno scollamento con la base, con diversi malumori anche nella gestione organizzativa della campagna in Sardegna: è un voto importante infatti anche per quanto detto nella riflessione post-Abruzzo dal leader Di Maio, «fuori da Regionali se non siamo pronti, valutiamo l’apertura alle liste civiche»

COME SI VOTA E AFFLUENZA

Seggi aperti dalle 7 con chiusura “anticipata” alle ore 22, le Regionali in Sardegna vedranno le consuete tre indicazioni d’affluenza durante la giornata di votazioni, alle ore 12, alle 19 e alla chiusura dei seggi alle ore 22. I risultati saranno invece diffusi durante la giornata di lunedì, al più tardi martedì mattina, con lo scrutinio che inizierà all’alba del lunedì. Per comprendere invece come si vota alle Elezioni di rinnovo della Giunta e Consiglio Regionale, serve innanzitutto sapere che ogni cittadino avente diritto dovrà recarsi alle urne con carta d’identità e tessera elettorale regolarmente valido. Ad ogni singolo elettore viene consegnata un’unica scheda di colore verde dove si può esprimere il proprio voto sia per un candidato alla Presidenza della Regione sia per una qualunque delle liste circoscrizionali, anche non collegata al Presidente votato. In Sardegna è previsto infatti il voto disgiunto, con l’elettore che può dunque votare una lista (e un voto di preferenza) e un candidato presidente non collegato. La legge elettorale in Sardegna prevede che venga eletto Governatore il candidato presidente che ottiene la maggioranza relativa dei voti e non è previsto ballottaggio: se il presidente eletto ottiene una percentuale di preferenze compresa tra il 25% e il 40%, le liste a lui collegate ottengono di diritto la maggioranza dei seggi all’interno del consiglio regionale pari al 55%. Nel caso in cui il candidato superasse il 40% la percentuale dei seggi sarà del 60%. Da ultimo, la soglia di sbarramento prevista per le Regionali è del 10% per le coalizioni, del 5% per le singole liste non coalizzate.