«La leadership di Luigi Di Maio certamente va rimessa in discussione» ha commentato nelle scorse ore la “dissidente” Paola Nugnes, con l’ala ortodossa M5s in rivolta contro il leader dopo la debacle alle elezioni in Sardegna. Dura la presa di posizione di Guido Sbandi, consigliere comunale a Quartu Sant’Elena: «E’ indubbio che il Movimento 5 Stelle sardo perde il consenso popolare, perde perché sono stati traditi i principi ed i valori che ci hanno sempre contraddistinto. E’ mancata la trasparenza nelle votazioni e nelle inspiegabili eliminazioni di candidati, è mancato il rispetto delle regole interne e l’onestà intellettuale di coloro che non le hanno rispettate, è mancata la coerenza nei fatti di chi ha voluto decidere da solo senza il popolo, senza i portavoce ed i gruppi locali, è mancata la professionalità in una campagna elettorale di basso livello e non vissuta nelle piazze. Il popolo lo ha compreso e non ci ha votato». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



M5S POST ELEZIONI SARDEGNA: “RIORGANIZZAZIONE”

Mentre da una parte deve affrontare le inevitabili ricadute riguardanti i primi dati dello spoglio del voto in Sardegna e dall’altra i malumori di alcuni parlamentati pentastellati (segnatamente la ‘dissidente’ Paola Nugnes), Luigi Di Maio prova ad accelerare sul tema di quella riorganizzazione territoriale del Movimento 5 Stelle a cui aveva già accennato dopo il poco positivo risultato alle recenti Regionali in Abruzzo. Il vicepremier, infatti, uscendo da Palazzo Chigi ha annunciato che tra oggi e domani ci saranno “novità importanti” ma ha pure spiegato che tutto ciò, assieme al risultato del voto, non influirà sulla tenuta del Governo, facendo eco alle parole pronunciate in tarda mattinata dal premier Giuseppe Conte. “Questa riorganizzazione” ha concluso il leader M5s, “non servirà a noi ma agli italiani, aiutandoci ad essere più capillari e a rispondere alle esigenze dei cittadini”. (agg. di R.G. Flore)



TRABALLA LA LEADERSHIP DI LUIGI DI MAIO?

Prova a gettare acqua sul fuoco Luigi Di Maio dopo che alle elezioni regionali della Sardegna sembra delinearsi un flop del MoVimento 5 Stelle. Come riportato da La Repubblica, il vicepremier pentastellato ha analizzato così il voto sull’isola:”Andremo avanti con la riorganizzazione e tra domani e dopodomani ci saranno novità importanti per il Movimento. Questa riorganizzazione non è una cosa per il M5s: servirà agli italiani perche noi siamo al governo ed abbiamo decine di istanze che arrivano dal territorio nazionale. La riorganizzazione ci aiuterà ad essere più capillare a rispondere alle esigenze dei cittadini”. Il riferimento è dunque all’apertura alle liste civiche nelle elezioni locali, ma Di Maio avvisa:”Bisognerà iniziare in maniera sperimentale. La cosa importante è che se ne discuta prima di tutto con i nostri iscritti”. Di Maio però minimizza il voto della Sardegna:”È inutile che si confronti il dato delle amministrative con le politiche: noi a livello amministrativo abbiamo sempre avuto risultati diversi da quello nazionale ed anche il questo caso la Sardegna non fa eccezione. Se si guarda agli altri partiti il M5s è in linea con tutte le altre forze politiche”. (agg. di Dario D’angelo)



CONTE, NESSUNA RICADUTA DA VOTO SARDEGNA

L’ormai scontato flop del MoVimento 5 Stelle alle elezioni regionali della Sardegna rischia di ripercuotersi sulla tenuta del governo? Non secondo il premier Giuseppe Conte, che da Sharm el Sheik, in Egitto, a margine del vertice Ue-Lega Araba, ha ribadito il proprio convincimento sul fatto che il voto locale non provocherà delle turbolenze tali da minare i già fragili equilibri del governo Lega-M5s. Il presidente del Consiglio ha infatti dichiarato:”Non mi pronuncio sulle valutazioni politiche” del voto in Sardegna “ma non dobbiamo enfatizzare il ruolo di elezioni regionali: sono importanti per la Sardegna e offriranno degli spunti agli eletti ma sicuramente non ritengo che dagli esiti possano derivare conseguenze sul governo nazionale”. Secondo il premier, come riportato da La Repubblica, l’esecutivo reggerà:”Ci saranno molti vertici, perché abbiamo alcune questioni da risolvere. Il governo deve andare avanti”.

ORA DI MAIO RISCHIA

Pur dando per buone le affermazioni di Giuseppe Conte sul fatto che il governo non rischia nonostante il risultato deludente del MoVimento 5 Stelle, non si può escludere che a pagare il conto di un eventuale non sia proprio il capo politico dei pentastellati, che il contratto con l’altro azionista dell’esecutivo, Matteo Salvini, lo ha firmato. Cresce sempre di più, infatti, la fronda interna che si oppone al vicepremier grillino, e il voto in Sardegna sembra solo aver reso palese un dibattito sulla leadership di Di Maio che all’interno del M5s d’attualità da tempo. Tra i cosiddetti “dissidenti” ad affrontare di petto la questione è la senatrice Paola Nugnes, che commentando il flop sardo ha dichiarato:”La leadership di Luigi Di Maio certamente va rimessa in discussione. Non credo che una riorganizzazione calata dall’alto sia la soluzione. Ci vuole una riflessione collettiva che porti ad una discussione profonda con proposte da valutare tutti insieme”. Dovesse saltare politicamente la testa di Di Maio, poi, sarebbe difficile anche per il fiducioso Conte sostenere che nulla cambierà per il governo…