Scoppia la polemica in seno al governo a seguito dell’introduzione dell’ecotassa e dell’ecobonus, i disincentivi ad acquistare un’auto inquinante, e gli incentivi a comprarne invece una “green”. Vannia Gava, sottosegretaria all’ambiente in quota Lega, è uscita allo scoperto dicendo: «Oggi dovrebbe partire l’ecotassa una misura sulla quale politicamente continuiamo ad avere fortissimi dubbi, perché la riteniamo punitiva ed ambientalmente non efficace. Pensiamo che l’unica strada efficace ed intelligente verso la decarbonizzazione – aggiunge – sia favorire la sostituzione delle vecchie auto, incentivando la rottamazione dei veicoli fino ad euro3». Parole a cui ha voluto replicare lo stesso ministero dell’ambiente che ha specificato: «Quella della Gava è una posizione personale legittima ma che ovviamente non rispecchia la volontà del governo, che si è già espresso sul tema nella sede opportuna ovvero in Parlamento, dove ha dato parere favorevole a quella norma». La norma sta facendo molto discutere soprattutto perchè i concessionari non hanno ancora ben capito come muoversi: devono applicare direttamente la tassa sul prezzo dell’auto, oppure, l’acquirente dovrà comporre apposito F24 per pagarla in separata sede dopo l’acquisto del veicolo? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ECOBONUS E ECOTASSA 2019: CAOS NEI CONCESSIONARI

E’ caos nei concessionari a seguito dell’introduzione dell’ecotassa e dell’ecobonus, il malus o il bonus che vanno a colpire le auto che emettono alti livelli di Co2, e nel contempo a premiare le automobili green. Plinio Vanini, numero uno di Autotorino, primo gruppo di concessionari in Italia e fra i più importanti in Europa, ha parlato con il Corriere della Sera spiegando senza troppi giri di parole: «Non si capisce niente, non siamo in condizione di sapere che cosa fare. E’ il caso. Una situazione assurda». Il problema è capire come versare la famosa ecotassa, se direttamente dal venditore allo Agenzie delle entrate, oppure, separatamente, dall’acquirente con apposito modello F24. Al di la di tale incertezza, sembra scongiurato il presunto crollo delle vendite, visto che le case automobilistiche stanno modificando le emissioni delle proprie auto, facendole rientrare nei livelli di “guardia”, abbassando così le possibili sanzioni. Ricordiamo che sono tre le fasce di malus: 1.100 euro se si supera la soglia dei 160 g/km di Co2, 1.600 euro per il balzello superiore da 175, fino ad arrivare a 2.500 in più per le auto di grossa cilindrata che emettono ben 250 g di Co2 ogni chilometro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ECOTASSA E ECOBONUS 2019 IN VIGORE DA OGGI

Da oggi, 1 marzo 2019, entra in vigore la famosa ecotassa, quel malus che va a colpire i veicoli con emissioni di anidride carbonica superiore ai 160 grammi per chilometro. Obiettivo del governo, premiare le auto elettriche e ibride, e penalizzare nel contempo quelle con alte emissioni di Co2, nel rispetto dell’ambiente. Diversi costruttori si sono dovuti di conseguenza attrezzare, cercando di “bypassare” tale tassa promuovendo incentivi per i propri modelli. Il Sole 24 Ore ha pubblicato alcune delle offerte più interessanti, a cominciare da quella riguardante la 500 Abarth modello 595 70esimo anniversario, proposta a 259 euro per 48 mesi senza anticipo. Restando nella casa dello scorpione, per chi volesse acquistare la 124 Gt 70esimo anniversario, questa viene venduta con uno sconto pari a 9000 euro. Anche Alfa Romeo si è subito attrezzata, promuovendo la propria Giulia 2.2 turbo diesel da 190 cv, a 298 euro al mese per 36 mesi, con un anticipo di 12.000 euro. Giulietta 1.4 turbo benzina è invece in promozione a 15.900 euro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ECOTASSA 2019, DA OGGI IN VIGORE L’ECOBONUS

Da domani, 1 marzo 2019, scatta l’Ecotassa per le auto più inquinanti come da misura approvata dal Governo nella Manovra Finanziaria: l’imposta voluta da Lega e M5s riguarda soltanto le vetture immatricolate da marzo e scadrà il 31 dicembre 2019, data in cui è previsto inoltre il termine degli incentivi previsti dall’Ecobonus per i vari modelli di auto elettriche e ibride. Lo scippo del Governo è quello ovviamente di disincentivare l’uso delle auto inquinanti e di spingere verso modelli con un minore impatto ambientale. Secondo le misure approvate in Manovra, a dover pagare l’Ecotassa saranno tutti quegli automobilisti che decideranno di comprare un’automobile con emissioni sopra i 160 grammi di Co2 per chilometro: attenzione però, il pagamento dovrà essere effettuato “una tantum”al momento dell’acquisto del veicolo. In poche parole, il costo finale della macchina sarà variato automaticamente con l’aggiunta dell’Ecotassa: sono previste in tutto 4 fasce di pagamento, sempre come stabilito dal testo firmato da Mattarella. «Da 161 fino ai 175 g/km di Co2 richiedono l’importo minimo di 1.100 euro»; le auto con emissioni invece da 176 a 200 g/km di Co2 prevedono l’Ecotassa di 1.600 euro che può arrivare fino a 2.000 euro per le automobili con emissioni dai 201 ai 250 grammi di Co2. Per tutte le altre, ovvero con soglia maggiore di 250, la tassa resta di 2500 euro “indistintamente”.

LA AUTO PIÙ COLPITE

Rispetto alle prime misure presentate dal Movimento 5 Stelle (come ad esempio la “gaffe-bufera” lanciata dalla vice al Mef Laura Castelli) dove l’Ecotassa veniva di fatto riservata anche fasce con livello di emissioni molto più basse (chiamata anche la “Tassa Panda”), l’intervento della Lega ha mediato le prime misure portando all’attuale situazione al via da domani 1 marzo 2019. Restano però diversi esempi di automobili che, pur di prezzo basso, dovranno comunque essere soggette all’Ecotassa: l’Adnkronos ha stilato alcuni modelli particolarmente colpiti, tra cui annoveriamo la Dacia Lodgy Stepway, la Fiat Qubo (nelle motorizzazioni 1.4 a benzina vede sovrapprezzo di 1.100 euro su un prezzo listino che parte dai 14mila euro, ndr) ma anche la Fiat Doblò, la Fiat 500L Cross e la SSangyong Tivoli. Resta poi il grande tema dei conseguenti Ecobonus che si aggiungono alle parallele tassazioni su diversi modelli: secondo le associazioni Unrae, Federauto e Anfia, «in merito all’applicazione del malus, nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risoluzione che istituisce solamente il codice tributo da utilizzare per il pagamento dell’imposta, senza fornire ulteriori precisazioni né chiarire i termini per effettuare il pagamento». Infine, sul fronte bonus per veicoli elettrici e ibridi, «manca ancora il decreto interministeriale di attuazione e non c’è traccia della piattaforma on line per richiedere gli incentivi», spiegano le associazioni in una nota riportata da Adnkronos.