Nelle ultime ore si è parlato molto di un accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle per il progetto mini Tav, ma è il premier Giuseppe Conte a smentire categoricamente le indiscrezioni giornalistiche. «Mai aperto a nessuna ipotesi», il commento del giurista, che ribadisce di non aver «anticipato alcuna posizione». La Francia nel frattempo batte un colpo è evidenzia di essere assolutamente favorevole alla Torino-Lione: «Parigi sta aspettando che l’Italia prenda posizione», la conferma del ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. Segnaliamo inoltre, come sottolinea Valsusa Oggi, che l’ex commissario della Torino-Lione Paolo Foietta ha ricevuto un incarico di collaborazione dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino “per svolgere attività di presidio strategico e aggiornamento sugli sviluppi dell’adeguamento dell’asse ferroviario Torino-Lione”. Ricordiamo che l’esecutivo gialloverde aveva smantellato l’Osservatorio presieduto da Foietta a metà febbraio, senza più rinnovare l’incarico dell’allora commissario. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TONINELLI RIBADISCE LA SUA CONTRARIETA’
Sfiduciato dal Partito Democratico, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli ribadisce la sua contrarietà alla Torino-Lione: «Come M5S ribadisco profondamente il no alla Tav senza alcun pregiudizio. L’ulteriore supplemento della analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione che riguarda solo la parte italiana del tunnel di base e la tratta nazionale, è stato prodotto dal gruppo di lavoro del professor Ponti su uno specifico input giunto non dalla presidenza del Consiglio. Il risultato è comunque molto negativo, circa -2,5 miliardi nello scenario realistico», le sue parole riportate dai colleghi del Corriere della Sera. Nelle ultime ore sono circolate voci su una nuova analisi costi-benefici, ecco il commento della forzista Patrizia Marrocco: «Basta menzogne.Sulla gestione della Tav il governo sta rasentando la farsa. Anziché commissionare nuove analisi Conte venga in Parlamento e dica quali sono le reali intenzioni infine prendano atto che il più grande beneficio per il nostro Paese è che questo Governo vada a casa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MOZIONE PD CONTRO TONINELLI
Dopo l’ennesima svolta sul fronte Tav, il Partito Democratico ha deciso di presentare una mozione di sfiducia contro il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli: «Presenteremo una mozione di sfiducia per Toninelli che ha bloccato i cantieri in tutta Italia, ha preso in giro gli italiani e per essere stato di fatto commissariato», spiega la capogruppo Pd Raffaella Paita in commissione Trasporti alla Camera. Solo un mese fa, nota l’ex candidata alla Regione Liguria, Di Maio definiva come “supercazzola” il concetto stesso di Mini Tav, ora però è Conte assieme a Toninelli a rilanciare la possibilità di dare l’ok alla stesa proposta della Lega: «Un progetto che non esiste. Nulla di più assurdo e falso. Nuove approvazioni, ripristino dei lavori già fatti, perdita di finanziamenti, imprese in ginocchio, lavoratori lasciati a casa e tanto tempo perso per salvare la faccia al governo dopo che il M5S ha straperso le regionali. Da questa vicenda emerge una sola certezza: Toninelli deve dimettersi», conclude la Paita. Concetto ribadito anche da Maurizio Martina a Rai News24, «La mini Tav non esiste, è un espediente propagandistico per far contento Salvini. L’han tirata fuori dal cilindro perché hanno bisogno di giocarsi l’ultimo tempo di propaganda a favore. È inaccettabile. Toninelli prima va a casa meglio è». (agg. di Niccolò Magnani)
LEGA LANCIA LA “MINI TAV”
La Tav continua ad essere argomento di acceso dibattito all’interno del governo, con i due schieramenti, Movimento 5 Stelle e Lega, fermi sulle rispettive posizioni. Ci ha provato il premier Conte a sbloccare l’impasse, uscendo allo scoperto nelle ultime ore: «L’opera non si può bloccare: mi occuperò io della revisione». Il Carroccio, nel frattempo, starebbe pensando ad una “mini-tav”, un’opera che preveda una netta riduzione dei costi rispetto a quella originale, o tutt’al più, ad un referendum regionale in Piemonte, di modo che siano i cittadini a decidere. Tornando alla mini-tav leghista, le perdite relative alla sola tratta italiana verrebbero ridotte della metà, da 7 a 3.5 miliardi di euro. Con questa nuova analisi costi-benefici, il premier Conte potrebbe a breve incontrare il presidente francese Emmanuel Macron, di modo da riallacciare i rapporti fra le due nazioni dopo le tensioni delle ultime settimane. Inoltre, con la mini-tav, l’Italia riuscirebbe a salvare i 300 milioni di euro di finanziamento dell’Unione Europea, sbloccando altresì i bandi di Telv, la società che sovrintende la costruzione della Torino-Lione, sospesi da Toninelli. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TAV, TONINELLI “DECISIONE A BREVE”
«Il governo deciderà sulla Torino-Lione entro la prossima settimana»: queste le parole del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli sulla Tav, sottolineando di auspicare che «non ci sia bisogno di pubblicare i bandi». La battaglia politica va avanti da settimane, con l’opposizione che non risparmia critiche all’esecutivo: «Toninelli dice che tra una settimana il governo deciderà sulla Tav. Fra una settimana dirà che ce ne vuole un’altra, poi magari servirà un’altra analisi costi benefici. La verità è che non hanno una visione per l’Italia. Vogliono solo salvarsi le poltrone», le parole del dem Francesco Bonifazi. Anche Forza Italia si scaglia contro il M5S, queste le parole di Deborah Bergamini: «Il governo Giuseppe Conte e il ministro Danilo Toninelli, si sono impegnati pubblicamente a decidere sul TAV entro una settimana. Bene, parte il #conteallarovescia». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
M5S, L’ATTACCO DI ALBERTO AIROLA
E’ scontro aperto tra Lega e Movimento 5 Stelle sulla Tav, il grillino Alberto Airola prende posizione e non le manda a dire al Carroccio. «Non ci sono spazi di contrattazione. O il M5S dice no oppure sarò io a dire ciao al Movimento», afferma il deputato piemontese a Adnkronos, che continua: «Non so quanto questa vicenda possa essere legata alle elezioni. Credo che il Carroccio su questo tema voglia fare campagna elettorale, in modo un po’ becero a mio avviso» E, in caso di via libera alla Torino-Lione, Airola si dice pronto ad abbandonare il Movimento: «Toninelli è sicuramente in difficoltà perché la Lega insiste, ma è giusto porre un punto fisso perché, come ho detto milioni di volte, il Tav è una cosa che abbiamo sempre osteggiato: non si fa e basta, spazi di manovra non ce ne sono. Ma se il M5S dovesse aprire una trattativa, come mi comporterei? In quel caso me ne vado dal Movimento. E sono convinto che me ne vado col simbolo. Sarò più meritevole di loro di portare il simbolo del M5S se si apre una trattativa».
“OK ALLA TAV? M5S SI SCHIANTEREBBE”
Lasciando spiragli al dialogo, il Movimento 5 Stelle «si schianterebbe definitivamente. Non sarebbe più 5 Stelle, perderebbe la fiducia del popolo, la sua identità», spiega Airola, che sottolinea: «Noi – conclude ai microfoni di Adnkronos – siamo entrati nelle istituzioni grazie ai valsusini: uno dei primi eletti del M5S è stato Davide Bono nel 2010, col 3% alle regionali, grazie ai voti della Valsusa. Beppe Grillo si è preso anche una denuncia per quella battaglia. Per me non si transige». Attesi aggiornamenti nei prossimi giorni, dunque, con Matteo Salvini in pressing e i pentastellati divisi tra due fuochi. Il premier Giuseppe Conte ha commentato brevemente: «Io stesso sto studiando bene il dossier, quindi ci riuniremo per discuterne». Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha infine affermato che una decisione verrà presa entro la prossima settimana.