Impazzano i sondaggi sulle primarie del Pd, che si terranno domenica prossima in tutta Italia. Secondo quanto analizzato dall’istituto Demopolis, come pubblicato da Il Fatto Quotidiano, Nicola Zingaretti sarebbe al momento in netto vantaggio sui due concorrenti Martina e Giachetti, con ben 10 punti percentuali di differenza. Secondo la stima, voterebbero per il governatore della regione Lazio fra il 48 e il 60 per cento degli intervistati, seguito dall’ex ministro delle politiche agricole ed alimentari, che oscilla fra il 27 e il 39 per cento, con Giachetti che chiude il trio con un possibile risultato ipotizzato fra l’8 e il 18%. Per quanto riguarda il numero dei possibili votanti, si conferma la tendenza del calo, con 800mila cittadini che hanno dichiarato la propria intenzione di andare alle urne mentre 700mila sono ancora incerti. In media tre elettori su quattro non dovrebbero votare, e rispetto a coloro che hanno votato Pd il 4 marzo di un anno fa, solo il 13% è intenzionato a recarsi ai gazebo. «Le nostre stime – conferma il direttore dell’Istituto, Pietro Vento – lasciano intravedere per domenica prossima una partecipazione alle Primarie decisamente più bassa». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PRIMARIE PD: IL DIBATTITO SUI SOCIAL

Fiumi di commenti sui social network per il confronto a Sky TG 24 tra i tre candidati per la segreteria del Pd. Il presidente dem Matteo Orfini si è complimentato con i tre contendenti, elogiando l’unicità del Partito Democratico: «Un confronto trasparente e vero come quello del nostro congresso è impensabile nei partiti che oggi sono al governo. Bravi Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Siamo un presidio di democrazia e da questo dobbiamo ripartire». Questo il commento di Alexander Marchi: «Votate chi volete, dite quello che volete. Ma nessuno può togliere il fatto che SOLO IL PD si confronta in una maniera aperta e trasparente. La Casaleggio e la Lega di Salvini non ci possono dire niente su questo». Infine, il tweet di Debora Serracchiani: «Un partito che si confronta è un partito vivo, serio e soprattutto democratico». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CON CHI ANDREBBERO IN ERASMUS?

Migranti, M5s, Matteo Renzi e… con chi andrebbero tre mesi in Erasmus: i tre candidati alla segreteria del Pd si sono confrontati a tutto tondo a Sky Tg 24 in vista delle primarie in programma domenica. Secca la risposta di Giachetti: «Tutta la vita Matteo Renzi: con lui abbiamo condiviso le riforme fatte nel Paese, un progetto per l’Europa. E poi Matteo è anche una persona simpatica e ha portato la sinistra al suo più grande risultato». Queste, invece, le parole di Zingaretti: «Direi Carlo Calenda, è una persona con un carattere particolare ma molto curiosa. Matteo lo conosco di più. Per curiosità mi butterei in questa avventura con Carlo». Una scelta condivisa anche da Martina: «Non potrei mai chiederlo a Matteo dopo il 3 a 3 di ieri sera (risultato di Fiorentina-Atalanta, ndr), lo chiederei a Carlo Calenda, abbiamo molto da lavorare insieme». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL TEMA MIGRANTI E L’AFFLUENZA

Confronto acceso e non privo di tensione quello tra i tre candidati alle primarie Pd, ovvero Zingaretti, Martina e Giachetti. Dopo aver parlato di Matteo Renzi, figura sempre al centro della discussione in casa dem, i tre aspiranti segretari hanno affrontato il tema migranti. «Voglio abrogare la legge Bossi-Fini e il decreto Salvini, che è suo figlio», il commento di Maurizio Martina, con Roberto Giachetti che ha aggiunto: «Noi l’emergenza l’abbiamo gestita grazie a Marco Minniti». Anche Nicola Zingaretti mette nel mirino la Lega: «Il Carroccio sta cavalcando un tema giusto, dando però risposte sbagliate: anche da questo punto di vista dobbiamo costruire l’alternativa». Il governatore della Regione Lazio ha poi parlato dell’affluenza: «Scommetto un milione di votanti: se andranno bene le primarie, si apre una battaglia politica in vista delle elezioni europee». Cauto Giachetti: «Non mi aspetto alcun numero: siamo gli unici che selezioniamo la nostra classe con le primarie». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

IL NODO RESTA RENZI

Dal confronto in tv tra i tre candidati Segretario del Pd, emerge un fattore ancora una volta: Matteo Renzi resta il “tabù” mai affrontato fino in fondo dal Partito Democratico che si trova sotto Primarie ancora a discutere del proprio immediato e recente passato. «Ho con lui un ottimo rapporto, non l’ho mai votato ma l’ho sempre rispettato. Mi auguro che non ci manchi nell’ambito di un partito pluralista», spiega Nicola Zingaretti nella domanda posta sul rapporto tra Renzi e il Pd. Per l’ex reggente (che ricordiamo era il n.2 di Renzi alle ultime Primarie nel 2017) Maurizio Martina, «Io direi quanto manchiamo noi a Renzi, penso che anche lui viva la sfida fondamentale di costruire un’alternativa a questa destra. Non possiamo esaurire il nostro dibattito nel definirci renziani o antirenziani». Per Giachetti invece, rappresentante di quella componente renziana rimasta all’interno del Pd, il concetto è diverso: «A me Renzi non manca perché ringraziando Iddio c’è. È l’arma di punta della nostra opposizione. Non mi manca perché io sono assolutamente leale». In merito alla vicenda che ha colpito l’ex premier con l’arresto dei genitori (e stamane anche il rinvio a giudizio di mamma Laura Bovoli a Cuneo, ndr), Giachetti commenta su Sky Tg24 «In questo Paese abbiamo una giustizia malata, bisogna cambiare e riformare la giustizia nelle cose che non vanno a prescindere dalle persone che sono colpite. La magistratura fa la magistratura ma può commettere errori, come accaduto a Enzo Tortora». Martina e Zingaretti invece marcano la differenza e distanza con il passato: il primo, «Rispetto per i magistrati», mentre il Governatore del Lazio liquida così «Non credo alla giustizia a orologeria».

CONFRONTO IN TV CON I TRE CANDIDATI

L’unico confronto in tv per le Primarie Pd, con domande e discussioni allo stesso tempo a tutti e tre i candidati Segretario, va in scena oggi alle 13 (con replica anche alle 20.30) su Sky Tg24: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti partecipano al “Confronto in tv” per provare a conquistare l’ultimo voto in vista dei gazebo di domenica 3 marzo 2019, circa 7mila sparsi in tutta Italia. Le regole dell’ingaggio sono semplici e stabilite dallo stesso format di Sky Tg24: il Confronto avrà il format caratteristico dei confronti ospitati da Sky, ovvero risposte scandite da un countdown (un minuto al massimo), medesime possibilità di replica per tutti (quattro da 30 secondi ciascuna), domande incrociate tra i candidati, un appello finale. Tramite sorteggio sono stati definiti i posti in studio, lo stesso per la modalità delle domande incrociate: Martina porrà una domanda a Giachetti, Giachetti a Zingaretti e Zingaretti a Martina. Come ovvio che sia, il confronto sarà visibile in tv, sull’App Sky Tg24 ma anche in diretta video streaming sul portale online, oltre che sui canali social Twitter, Facebook e Instagram. Il confronto sarà condotto da Fabio Vitale e sarà trasmesso in replica alle 20.30. Dopo le ultime schermaglie giunte fino a ieri, con Giachetti che ad esempio non accetta l’idea di una “segreteria unitaria” con gli altri partecipanti alle Primarie, in serata è giunto l’appello di Romano Prodi che pur senza esprimere un suo favorito (ma pare sia orientato sull’alleanza Zingaretti-Franceschini) invita tutti al voto «ora è importante andare in tanti a votare per dare forza e sicurezza al nuovo segretario».

ECCO CHI PUÒ VOTARE ALLE PRIMARIE PD

Mentre ieri avevano iniziato a proporre il piccolo vademecum sul come si vota (qui tutte le info e il “bigino” delle Primarie Pd), oggi in vista del voto che si avvicina domenica prossima proviamo a fare il punto su chi realmente può partecipare alle Primarie del Partito Democratico in piazza e nei seggi appositi. Possono presentarsi ai 7mila gazebo per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea Nazionale del Pd tutti gli elettori ed elettrici con minima soglia d’età 16 anni che al momento del voto sulla scheda tra Zingaretti, Martina e Giachetti «dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrate nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori». Potranno votare anche gli extracomunitari in possesso di carta d’identità o del permesso di soggiorno. Per poter votare, infine, gli elettori dovranno versare un contributo minimo di 2 euro che non vale per gli iscritti al Pd in regola con la quota d’iscrizione.

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