La squadra è finalmente pronta e sono molto orgogliosa e felice di presentarla”: con questo messaggio, il Ministro della Salute, Giulia Grillo, ha annunciato la nomina dei 30 nuovi membri del Consiglio Superiore di Sanità: e l’indirizzo dato dall’esponente del Movimento 5 Stelle è molto forte se del precedente CSS voluto da Beatrice Lorenzin sono stati confermati solo due scienziati. In attesa di capire, a seguito dell’insediamento, chi ne sarà il presidente, tiene banco però la questione ‘quote rosa’ tra le figure della lista del Ministro dato che ci sono solamente tre donne e qualcuno ha già storto il naso dal momento che nel precedente organo consultivo, nominato dal predecessore, la presenza femminile era ben più marcata con 14 scienziate, ovvero quasi la metà dell’intero Consiglio Superiore di Sanità. (agg. di R. G. Flore)



LE POLEMICHE SULLA NOMINA

Si preannunciano nuove polemiche su Giulia Grillo, Ministro della Salute, che nella giornata di oggi ha presentato la lista dei 30 nuovi membri del Consiglio Superiore di Sanità e che, in un modo o nell’altro, rappresenta volutamente una discontinuità col passato e con il Consiglio che era stato in carica quando il dicastero era retto da Beatrice Lorenzin. Infatti, tra i nomi riconfermati ci sono quelli dei professori Bruno Dallapiccola e Giovanni Scambia, mentre fa rumore l’uscita del farmacologo Silvio Garattini (anche se per lui, come ha spiegato la Grillo, è pronto un nuovo ruolo ministeriale) e soprattutto l’inclusione di quel Camillo Ricordi, professione dell’Università di Miami che si era detto favorevole a una valutazione scientifica del contestato Metodo Stamina, pur senza professarsi a favore o contro. Inoltre, in questa discontinuità fa riflettere pure che il numero delle donne scienziate nell’elenco dei 30 membri del Css è sceso a tre dopo che nel 2017 era di 14 componenti invece. (agg. di R. G. Flore)



NUOVO CSS, CI SONO SOLO 3 DONNE…

Tra i 30 nuovi nominati nel Consiglio Superiore di Sanità spunta anche una presenza quantomeno “divisiva” visto che non molti anni fa si disse favorevole al pluridiscusso metodo Stamina: stiamo parlando del professor Camillo Ricordi, nominato assieme ad altri 29 membri “non di diritto” nel nuovo Consiglio di “marca” grillina. Facendo un rapido passo indietro, la Ministro della Salute Giulia Grillo lo scorso 3 dicembre decise di azzerare completamente tutti i componenti di nomina del Consiglio Superiore di Sanità, ovvero quell’organo di consulenza tecnica e scientifica che affianca il Ministero della Sanità italiano con funzioni sia consultive e sia propositive. Una decisione altamente avversata dalle opposizioni che accusarono il Governo gialloverde di “spoil system”, specie perché tutti i membri, compresa la presidente Roberta Siliquini, furono avvisati senza alcun preavviso da parte della Ministra M5s. «Non vedo alcuna ragione scientifica alla base della decisione di revocare la nomina dei componenti non di diritto dell’organismo», commentò la Presidente uscente del Css lamentando di non essere mai stata ricevuta dalla Grillo nei primi mesi di Governo. Di contro, la titolare della Sanità replicò «come ho già fatto per le nomine di mia competenza nei vari organi e comitati del Ministero, ho scelto di aprire le porte ad altre personalità meritevoli […] è tempo di dare spazio al nuovo». E quel “nuovo” oggi è arrivato.



CSS, LA POLEMICA SU CAMILLO RICORDI

«La squadra è pronta, abbiamo scelto il top assoluto in totale trasparenza, il merito sarà la bussola che orienta le nomine» annuncia oggi la Ministro Grillo nominando i magnifici 30 membri “non di diritto” (il Consiglio Superiore di Sanità consta anche di 26 membri “di diritto”, ndr) tra i quali compaiono diverse personalità dell’accademia scientifica italiana. Confermati il celebre genetista Bruno Dallapiccola e il ginecologo Giovanni Scambia, spuntano invece nuovi nomi come l’oncoematologo Franco Locatelli, autore tra gli altri del trapianto miracoloso al midollo che ha salvato la vita del piccolo Alex nel recente intervento al Bambin Gesù di Roma. Ora ai 30 membri del Consiglio spetterà il compito di scegliere il presidente di quella che negli anni gli esperti hanno imparato a definire la “Cassazione della sanità”, favoriti proprio Locatelli o – secondo la Stampa – anche Adrano Aguzzi direttore dell’istituto di neuropatologia di Zurigo. Non mancano certo le polemiche visto che nel numero dei 30 spunta anche quel Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research di Miami che nel 2013 si inimicò gran parte della scienza italiana aprendo i propri laboratori in Florida per testare le possibilità del metodo-truffa Stamina. Voleva stabilire se le cellule staminali mesenchimali potessero trasformarsi in cellule neuronali capaci di curare terribili malattie neurodegenerative, come sosteneva il “proponente-farmacista” Davide Vannoni. Venne criticato perché lasciò la “porta aperta” mentre già una commissione ministeriale aveva bocciato sonoramente il “cocktail” di farmaci Stamina bollandolo, addirittura, come “pericoloso per i pazienti”.