Anche Silvio Berlusconi ha commentato il passaggio di Paolo Savona alla presidenza della Consob, con il leader di Forza Italia che ha paventato uno scenario funesto. Ecco le parole del Cavaliere ai microfoni di Radio 105: «Savona è certamente una persona competente e se si defila dal governo per andare alla guida della Consob è un segnale identificativo della tempesta economica che si sta scatenando, di cui vediamo solo le avvisaglie per il momento». «Ridicoli e bugiardi», l’accusa del dem Francesco Bonifazi: «Il M5S si è spartito con la Lega anche la poltrona della CONSOB. Hanno scelto Savona, rinviato a giudizio e poi prescritto per aggiotaggio. Insomma, un profilo perfetto soprattutto per i 5 Stelle che hanno, solo a parole, sempre combattuto la prescrizione». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CONTE MINISTRO AD INTERIM: NESSUN RIMPASTO

E’ arrivato l’ok del Cdm a Paolo Savona nuovo presidente di Consob: l’economista lasciare la carica di ministro per gli Affari Europei e giungono conferme che non ci sarà alcun rimpasto di governo, ma sarà Giuseppe Conte ad assumere il ruolo ad interim. Nel frattempo il Pd continua a criticare la scelta dell’esecutivo gialloverde, ecco le parole di Ettore Rosato: «Era stato presentato come la carta vincente di questo governo. Pensate, doveva fare il ministro dell’Economia. Invece 7 mesi di nulla.‪ Ora Paolo Savona potrebbe essere premiato con la presidenza Consob. Ruolo di garanzia, tecnico, che Salvini e Di Maio vogliono al proprio servizio. Per la legge, Savona non potrebbe avere l’incarico. Per ragioni d’età, perché è membro di un governo e perché fino a qualche mese fa ha lavorato per uno dei fondi finanziari vigilati dalla Consob (il fondo Euklid). Ma in questi mesi avete visto che Lega e M5S, per gli amici, sono pronti a tutto…». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“SAVONA INCOMPATIBILE”

Non si placano le polemiche su Paolo Savona alla Consob, il Partito Democratico si scaglia contro il Governo M5s-Lega per ragioni di incompatibilità. Sul tema è giunto il commento anche del deputato dem Piero De Luca: «L’ostinazione Lega e M5S nella nomina di Savona alla Consob conferma che il Ministro era da tempo isolato a Roma dai suoi colleghi e un fantasma a Bruxelles. Il Governo non vedeva l’ora di liberarsene. La Consob però non è un #dopolavoro in cui pensionare Ministri non graditi». Anche Chiara Gribaudo attacca: «Come si fa a mettere a capo della vigilanza bancaria e finanziaria uno che faceva lo speculatore in borsa, preparava piani per uscire dall’euro e fa pure il Ministro? Paolo Savona è assolutamente incompatibile con la presidenza Consob». Questa, infine, la riflessione di Mariastella Gelmini di Forza Italia: «Savona alla Consob. Il governo si è liberato di un peso o è Savona che ha colto la palla al balzo per mollare un governo che reputa fallimentare? Una cosa è certa, nessuno ne esce bene». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PD SUL PIEDE DI GUERRA

Non si placano le polemiche delle opposizioni a seguito della nomina del ministro Savona a numero uno della Consob. Molteplici le reazioni sui social, a cominciare da Twitter, dove sono diversi i cinguettii roventi di esponenti della politica, come ad esempio quello di Stefano Fassina di Liberi e Uguali, che si domanda: «Su #Consob perché Governo @GiuseppeConteIT vuole violare tre normative chiare per arrivare a nominare #Savona Presidente? Perché perdere un Ministro così autorevole? Perché civil servant qualificato come @MarcelloMinenna no?». Sono invece tre i tweet di Alessia Morani, deputata del Partito Democratico: «1. Non sono passati i 2 anni dal momento in cui Savona ha terminato l’incarico di presidente del fondo Euklid (maggio 2018) e per effetto della legge 39 del 2013 e’ incompatibile. 2. La legge Madia del 2015 prevede che un pensionato puo’ assumere incarichi dirigenziali e direttivi, a titolo gratuito, con una durata che non può essere superiore a un anno: il mandato in Consob per il presidente è di 7 anni. 3. La legge Frattini del 2004 sul conflitto di interessi (articolo 2) prevede l’incompatibilità dei membri di governo con altri incarichi in enti di diritto pubblico per un anno dal termine dell’incarico di governo». Infine il pensiero del capogruppo del Pd al senato, Andrea Marcucci, che spiega: «M5S-Lega vanno consapevolmente contro la legge. #Savona è incompatibile con #CONSOB. I @SenatoriPD depositano interrogazione urgente a Conte. Governo scarica sul Capo dello Stato la responsabilità di sottolineare impossibilità nomina ministro». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SAVONA CONSOB: CDM APPROVA, FURIA OPPOSIZIONI

Il Consiglio dei Ministri ha nominato ufficialmente Paolo Savona nuovo Presidente della Consob, con l’incarico che sarà effettivo solo una volta che il Presidente Mattarella ratificherà con decreto attuativo la sua nomina: come sappiamo non sarà “scontato” visto che il Capo dello Stato dovrà verificare la compatibilità con le due Leggi Frattini e Madia (come spieghiamo qui sotto, ndr). Alla riunione di Palazzo Chigi c’era anche lo stesso Savona che da oggi lascia il ministero degli Affari europei per guidare l’Autorità di controllo della Borsa: l’incarico ad interim del Ministero andrà come previsto dalla legge al Premier Giuseppe Conte. Il candidato fino a ieri per la Consob dei grillini, Marcello Minenna, sembra sempre più orientato ad accettare la carica di Segretario Generale dell’authority. Oltre alle due leggi che ad oggi terrebbero Savona lontano dalla Presidenza, il Quirinale dovrà dirimere anche l’accusa fatta dal Pd sul fatto che Savona ha guidato il fondo Euklid fino allo scorso maggio 2018, un soggetto vigilato dalla stessa Consob.

FURIA PD, “C’È CONFLITTO D’INTERESSI”

Stando a quanto emerso da fonti della Lega, il ministro Savona è prossimo a divenire il nuovo presidente della Consob. E’ in corso in questi istanti una riunione del consiglio dei ministri, e fra i temi d’attualità vi è appunto la nomina di Paolo Savona dopo l’accordo raggiunto fra il carroccio e i grillini. Notizia che ha provocato numerose reazioni politiche, a cominciare dalle opposizioni, con Simona Malpezzi vice presidente del gruppo del Partito Democratico in Senato, che ha ammesso: «Il ministro Savona non può fare il presidente della Consob, il governo non può ignorare le leggi. Le ragioni di incompatibilità di Savona sono diverse. Il ministro – argomenta – ha lavorato fino a maggio 2018 per il fondo Euklid, quindi per un soggetto vigilato da Consob, in più risulta in conflitto con le leggi Madia e Frattini. Se il Cdm approvasse la nomina, pur in presenza di tali incompatibilità, ci troveremmo di fronte ad una situazione gravissima e senza precedenti». La Lega ha voluto sottolineare come la ricostruzione fatta dal Corriere della Sera in merito appunto alla nomina di Savona non abbia provocato «Nessuna telefonata Conte-Salvini, nessun incontro, nessuna preoccupazione, nessun Salvini furioso. La ricostruzione pubblicata oggi è surreale e completamente inventata». Il carroccio ha aggiunto e concluso che «i rapporti con il presidente del Consiglio sono cordiali e si lavora per la soluzione dei dossier sul tavolo del governo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SAVONA ALLA CONSOB: C’E’ L’ACCORDO

L’accordo è stato trovato, ora non resta che cercare la “norma” – potremmo volgarmente chiamarla anche “gabola” – che possa permettere a Paolo Savona di diventare il nuovo Presidente della Consob: per il Ministro agli Affari Europei – confinato in quel ruolo dopo il rifiuto di Mattarella di nominarlo titolare dell’Economia – si potrebbe dopo mesi sbloccare il tavolo della Consob rimasto “vacante” per il tira e molla interno al Governo sulla possibile candidatura di Marcello Minenna (ex assessore della giunta Raggi a Roma, ndr). Stamattina invece, dopo giorno di trattative e accordi “clandestini” tra i due partiti di Governo, arrivano voci all’Adnkronos da fonti Lega che garantiscono: «Accordo su Savona presidente Consob». Il Ministro per le Politiche Europee lo scorso venerdì, a domanda precisa, non aveva per nulla smentito e aveva in qualche modo avvallato l’indiscrezione che lo portava come possibile outsider alla poltrona che fu di Mario Nava solo fino a qualche mese fa: a parte le accuse di spoil system provenienti dalle opposizione, è lo stesso Governo che faticava a trovare un accordo su chi dovesse guidare l’authority che controlla le banche nei prossimi anni. Il M5s appoggiava Minenna ma alla Lega non convinceva e si fatica a trovare un altro nome che potesse essere adatto al ruolo. Con Savona la trattativa di sbloccherebbe con il Premier Conte che prenderebbe l’interim per il Ministero agli Affari Ue e nessun altro rimpasto di Governo.

CDM ALLE 12: SI STUDIA LA NORMA PER PRESENTARE LA NOMINA

Alle ore 12 è stato convocato una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri per provare – tra gli altri temi – a mettere sul tavolo la nomina del Presidente della Consob proprio sull’attuale Ministro agli Affari Europei, Paolo Savona. «A me andava bene Minenna, mi andrebbe benissimo Savona», ha spiegato ieri sera a Quarta Repubblica il vicepremier Matteo Salvini. Dopo il tira e molla continuo l’accordo potrebbe essere stato trovato con questa formula: Minenna Segretario Generale e Savona invece Presidente della Consob. Tornando a bomba, si cerca ora di trovare un modo, una norma, per poter permettere al titolare degli Affari Europei di occupare una poltrona ambitissima e complessa come quella dell’authority: due i problemi, in primis il fatto anagrafico visto che Savona essendo pensionato per la Legge Madia non potrebbe assumere incarichi dirigenziali per enti pubblici per più di un anno. La Presidenza della Consob dura invece 7 anni e questo potrebbe essere problematico: su questo punto la Lega e il M5s potrebbero però trovare un accordo da presentare a Mattarella, visto che sarà lui a formulare il decreto di nomina e quindi potrebbe anche prevedere un’eccezione. Secondo problema, la Legge Frattini: per tale norma si vieta per 12 mesi a chi ha avuto incarichi di Governo di poter ricoprire cariche o uffici in enti di diritto pubblico. Il Consiglio dei Ministri dovrà dunque capire come fare e quale strada prendere, se un’ennesima “eccezione” o una nuova nomina che però costringerebbe ad altre trattative e altri mesi senza un vertice alla delicata e importante Consob.