«Sarà come una normale Poste Pay ma non avrà stampato il nome del titolare perché nello Stato Sociale che vogliamo, chi accedere ad un programma non deve essere riconosciuto o discriminato»: così ieri Luigi Di Maio ha spiegato, con orgoglio, come sarà la Card del Reddito di Cittadinanza erogato da Poste Ialiane. Rettangolo giallo, con un chip, 16 cifre stampate sopra e il logo del circuito Mastercard: in tutto e per tutto la Card RdC assomiglia ad una Poste Pay ma sarà erogata, ovviamente, solo per chi risponderà agli esatti requisiti espletati sul nuovo portale online del Reddito. Con la card sarà possibile prelevare contante per un massimo di 100 euro mensili per le famiglie composte da un singolo individuo, con l’importo che incrementa in base al numero di componenti del nucleo; da ultimo, potrà effettuare un bonifico mensile per pagare l’affitto o pagare l’intermediario che ha concesso il mutuo. Questa mattina ospite di Radio 24, la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli ha spiegato come il Reddito di Cittadinanza è una misura permanente, «funzionerà perché mette insieme banche dati che finora non si sono parlate abbastanza. Non è vero che in questo paese non ci sono posti di lavoro, ce ne sono pochi perché abbiamo fatto anni di politiche recessive, ma entro un anno lo Stato sarà obbligato a offrire tre posti di lavoro».
IL NUOVO SITO E LE NOVITÀ
La giornata di ieri ha visto il Movimento 5 Stelle presentare nel dettaglio la propria misura “cardine”, il Reddito di Cittadinanza, davanti alla platea di parlamentari con i due “presentatori” di eccellenza, ovvero Luigi Di Maio e Giuseppe Conte: il sito www.redditodicittadinanza.gov.it è ormai online e fino al 6 marzo prossimo giungerà da portale “informativo” su tutti i requisiti, le modalità di presentazione della domanda e i “costi” del Reddito di Cittadinanza. Ieri sul palco di Roma, Di Maio ha illustrato la Card RdC n.1 spiegando nel dettaglio come funzionerà e come soprattutto si potrà ottenerla dalle Poste Italiane: non sono certo state poche le polemiche dei tanti detrattori che considerano il Reddito di Cittadinanza come una misura che non solo non servirà a contrastare la povertà e la mancanza di lavoro ma che porterà effetti nefasti e livello economico e “sociale” riportando il Paese in una dimensione meramente assistenziale. Di Maio ovviamente tiene duro e rilancia tutti i “vantaggi” di una misura che dovrà essere quella bandiera – assieme a Quota 100 – per risollevare un’economia in recessione tecnica: «Il sussidio verrà erogato a partire dal 1 aprile, mentre dal 6 marzo è possibile inviare la domanda per ottenerlo tramite il sito o recandosi in un Caf o in un ufficio postale». Per quanto riguarda i requisiti principali, il Reddito di Cittadinanza viene erogato ai nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio.
I REQUISITI DEL REDDITO DI CITTADINANZA
Non solo, ogni richiedente il Redito di Cittadinanza deve essere maggiorenne italiano o dell’Unione Europea, o ancora essere residente in Italia da almeno 10 anni (di cui gli ultimi due in modo continuativo): sul fronte “requisiti economici”, la misura contenuta nel Decretone Lega-M5s prevede un valore ISEE inferiore a 9360 euro, un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30mila euro e un patrimonio mobiliare invece «non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità)». Da ultimo, il valore del reddito familiare deve essere inferiore a 6mila euro annui, moltiplicato per il «corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1»: se però la famiglia è in affitto, allora la soglia viene elevata fino a 9360 euro.
I DUBBI DELLA CORTE DEI CONTI
Dopo la presentazione del sito online per il Reddito di Cittadinanza, hanno fatto piuttosto rumore le dichiarazioni del Presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, proprio in merito a diversi dubbi sollevati sulla praticità e l’effettiva validità della misura M5s: «Bisognerà prestare alta attenzione nell’evitare che il reddito di cittadinanza possa spiazzare l’offerta di lavoro regolare e che l’ottenimento del beneficio massimo non porti a una non convenienza ad offrirsi sul mercato legale». In poche parole, per la Corte è assai importante – e quindi il Governo come le altre authority dovranno ben vigilare – che per tutti i soggetti che godranno dei benefici dei 780 euro mensili, il Reddito non determini una «non convenienza ad offrirsi sul mercato legale»: ancora Buscema ricorda «Nonostante l’attenzione posta nel disegnare l’impianto del RdC e la previsione di un sistema di vincoli e sanzioni potenzialmente efficace nel contrastare gli abusi – ha detto – in un contesto, come quello italiano, in cui è elevata la quota di economia sommersa e sono bassi i livelli salariali effettivi, dovrà essere alta l’attenzione affinché non cresca la quota di spesa pubblica improduttiva e non si spiazzi l’offerta di lavoro legale».