Se vi erano ancora dubbi in merito alla posizione del Movimento 5 Stelle sul caso Diciotti-Salvini, oggi sono stati decisamente dissipati. Il ministro dell’interno, le cui memorie sono state lette dalla giunta per le immunità del senato, è stato fiancheggiato in maniera esplicita dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e quindi dal vice-premier Di Maio e dal ministro dei trasporti Toninelli. Questi ultimi hanno presentato un documento firmato da entrambi, in cui si legge: «L’azione del Governo nella gestione delle operazioni di salvataggio della nave U. Diciotti e le decisioni del ministro dell’Interno ad essa relative sono da imputarsi collegialmente in capo anche ai sottoscritti». Confermata quindi la tesi di Salvini e Conte: è stata un’azione di governo e non di un singolo. Il documento firmato dai due grillini si chiude così, ribadendo la posizione dell’esecutivo: «L’azione del governo nella gestione delle operazioni di salvataggio della nave e le decisioni del ministro dell’Interno ad esse relative sono da imputarsi collegialmente in capo anche ai sottoscritti. Le decisioni assunte in merito alla vicenda sono state frutto di una condivisione politica». Inizialmente si era creata un po’ di tensione nella Giunta presieduta dal forzista Maurizio Gasparri, in merito all’ammissibilità o meno dei documenti di Conte, nonché di Di Maio e Toninelli, ma dopo un’impasse iniziale si è optato per l’accoglienza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MEMORIA DI SALVINI IN GIUNTA: E’ SCONTRO
È scontro in Giunta per le Immunità del Senato questa mattina dopo la ricezione dei materiali dei membri del Governo: la memoria lasciata dal Ministro Salvini non convince i senatori delle opposizioni, specie per l’ex Presidente del Senato Pietro Grasso «sono irricevibili da un punto di vista procedurale e si impone la trasmissione di questi atti al tribunale dei ministri perché la partecipazione del Governo non era conosciuta al tempo». Si terrà un’altra Giunta questa sera visto che la situazione, al momento, resta in profondo stallo tra i vari gruppi parlamenti presenti nella commissione del Senato: di contro, il Movimento 5 Stelle con Michele Giarrusso attacca LeU di voler impedire la difesa di Salvini, «sollevando la questione dell’irricevibilità delle lettere del Governo». Importante la presa di posizione invece dei membri del Governo con in particolare il Premier Conte che nella propria memoria ha di fatto blindato l’esecutivo e il suo stesso Ministro degli Interni, «Le azioni portate avanti dal ministro dell’Interno Matteo Salvini si pongono in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il Governo da me presieduto ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, cosi’ come della politica generale del Governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione», si legge nelle anticipazioni filtrate dai documenti presentati dal Capo del Governo.
LE TEMPISTICHE DELLA GIUNTA
Questa mattina la giunta per le immunità del senato esaminerà la memoria scritta di Matteo Salvini contro la richiesta di autorizzazione inviata dal tribunale dei ministri di Catania, a procedere per la questione della Diciotti. Come vi abbiamo anticipato ieri, il vice-presidente del consiglio ha parlato di decisione collegiale, presa dall’intero governo con finalità esclusivamente di pubblico interesse, e a conferma delle sue parole ha allegato dei documenti firmati dal premier Conte, nonché dai ministri Di Maio e Toninelli. La giunta, come detto, si riunirà stamane e dovrà decidere sulla richiesta del tribunale etneo, che accusa il titolare del Viminale di sequestro di persona aggravato. A fine febbraio, entro e non oltre il 23, arriverà la decisione, ma il voto dovrebbe tenersi fra il 19 e il 20, prima delle elezioni regionali in Sardegna previste per domenica 24 febbraio. Quindi la questione passerà in Aula. In molti si domandano cosa voteranno gli alleati del Movimento 5 Stelle, ma stando alle ultime dichiarazioni grilline e visti anche i documenti allegati dallo stesso Salvini nella sua memoria, sembrerebbe ormai scontato che alla fine i pentastellati votino a favore del leghista. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DICIOTTI, MEMORIA DI SALVINI IN GIUNTA
Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha deciso di presentare una memoria sul caso Diciotti invece che partecipare di persona alla Giunta per le Immunità del Senato (era nelle sue libere opzioni, ndr) convocata per domani mattina: i singoli senatori membri della Commissione leggeranno dunque la memoria domani mattina, alla quale è stata collegata anche da due documenti firmati l’uno dal Premier Giuseppe Conte, l’altra dal vicepremier Luigi Di Maio e dal Ministro dei Trasporti Danino Toninelli. In attesa che la Giunta presenti una sua memoria definitiva con la quale poi l’Aula del Senato dovrà votare sul procedere o meno al processo sul leader della Lega – come richiesto dal Tribunale dei Ministri di Catania – l’Ansa pubblica alcune anticipazioni della memoria sulla quale, nei fatti, molto si gioca degli attuali rapporti. «La vicenda è stata una iniziativa del governo italiano coerente con la politica dello Stato sui flussi migratori, peraltro risultante anche dal Contratto di Governo, che non può essere svilita come mera presa di posizione politica avulsa dal contesto generale delle strategie governative, specialmente in occasione di un salvataggio avvenuto solo per far fronte alle omissioni di Malta», spiega Salvini all’interno della memoria presentata in serata al Presidente della Giunta per le Immunità, Maurizio Gasparri.
PRESENTI ANCHE LE MEMORIE DI CONTE, DI MAIO E TONINELLI
La Lega ha spiegato con alcune fonti “vicine” al Ministro Salvini che l’attenzione sul caso Diciotti era stata già messa “sott’occhio” il 20 agosto 2018, non appena la nave carica di migranti attraccò a Catania: non si tratta di un dettaglio secondario visto che «si documenta come o Stato italiano ha portato fin da subito all’attenzione dei partner europei le problematiche della vicenda per la soluzione della controversia internazionale», spiegano fonti della Lega a Repubblica. Le stesse fonti spiegano come la memoria presentata non sia “politica” bensì “tecnica” visto che «tale è il giudizio che la giunta deve dare sul caso Diciotti. La memoria, inoltre, non entra nel merito della sussistenza o meno del reato di sequestro e non contiene, contrariamente a quanto scritto oggi da alcuni giornali, attacchi di sorta ai giudici», spiegano i leghisti vicini al Ministro. Nel pomeriggio il Csm aveva chiesto al Comitato di Presidenza l’apertura di una pratica a tutela del Tribunale dei Ministri di Catania visto che «Nei loro confronti c’è stata una violenta campagna denigratoria. […] Si ricorda la diretta Facebook nella quale il ministro Salvini ha commentato il provvedimento che gli era stato appena notificato dal tribunale dei ministri di Catania, facendo ripetutamente i nomi dei componenti del collegio».