Non è mai banale, questo va ammesso sempre quando di parla di Francesco Guccini: si sarà anche ritirato nelle meraviglie isolate di Pavana, ma quando rilascia qualche intervista in tanti rimpiangono che abbia terminato di produrre testi e forti denunce sociali come ci ha abituato negli ultimi 30-40 anni. Oggi è tornato in scena con una lunga intervista a Radio Capital, nella trasmissione “Circo Massimo” dove ai microfoni di Massimo Giannini ha spaziato dal M5s fino al “nuovo che avanza”, dalla politica alla musica finendo con un personalissimo “bollettino medico” delle sue attuali condizioni da “menestrello vecchietto” ancora lucidissimo. Inevitabile partire dalla politica nei tempi in cui il governo gialloverde fa il “bello e cattivo” tempo sia come Governo che di fatto come “opposizione”: «Mi dà tristezza questo momento politico. Mi preoccupa l’andamento mercato, non per me ma per l’Italia. La recessione… Le cose non vanno bene e questo mi preoccupa. E anche la non lettura della gente e il crollo dei giornali, io sono per la carta». In particolare sul Movimento 5 Stelle si sofferma l’analisi di Guccini che spiega «rappresenta il nuovo? Sì e no. Sì perché certe idee, certe spinte naturali ci sono, no perché mi sembra che ci sia una impreparazione generale. Molto spesso parlano come i testimoni di Geova, che vogliono convincerti che il mondo è stato creato e non si è evoluto e i dinosauri non sono esistiti. Per me le domande sono fondamentali, la fede cieca è roba da altri tempi che non mi riguarda».



DA PAVANA A INTERNET: GUCCINI “CONTRO” IL NUOVO

Il geniale “maestro” della Locomotiva ce ne ha anche per la Lega di Salvini quando fa un esempio su un fatto di cronaca avvenuto di recente a Bologna: «ad esempio a Bologna al liceo Copernico un gruppo di insegnanti, preside compreso, ha fatto un documento, una lettera per spiegare agli alunni il fenomeno dei migranti agli alunni, e mi sembra una cosa giustissima da fare. C’è stato subito un sollevamento di scudi, ad esempio dalla Borgonzoni (Lega, ndr) hanno sollevato un putiferio. Ora, se si lede la libertà di insegnamento ci si va un pochino verso il regime. È pericolosa questa iniziativa dell’ispezione». Giannini allora lo incalza e Guccini specifica «sento un’arietta di Weimar, non è uguale a Weimar ma un’atmosfera, un certo sentore, un profumo del genere secondo me c’è. E questo episodio del liceo Copernico somiglia a un tentativo di regime: “ti faccio star zitto, ti obbligo a star zitto”». Un Guccini sempre più amaro anche nel constatare l’evoluzione di internet che ha cancellato praticamente la lettura su carta, dei giornali ma non solo «Quando entro in una casa e vedo una bella biblioteca e non due libri buttati su un mobiletto, penso finalmente una casa di persone serie». Di recente è caduto ma tranquillizza tutti con la consueta ironia, «vado in giro con un tetrapode, un bastone fatto a punte che sembra una cosa di fantascienza… L’invasione dei tetrapodi. L’Italia vista da Pavana è abbastanza strana. Certo, qui l’età media e sui 90 anni, ci sono pochissimi giovani e quindi le opinioni di Pavana sono strane».

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